Quelli di La Repubblica sono andati in quattro diversi quartieri della città (due in periferia e due dentro la circonvallazione) per testare i livelli dell’illuminazione pubblica. E per capire se le nuove armature a led soddisfino (o meno) le richieste di sicurezza dei cittadini. Con un luxmetro professionale hanno misurato l’intensità della luce sui marciapiedi e in mezzo alla carreggiata, per rilevare le differenti illuminazioni strada per strada. Il risultato del test, evidenzia una distribuzione delle luci fortemente disomogenea: alcune strade troppo illuminate, altre troppo poco.
Secondo noi il sistema di illuminazione e la distribuzione delle fonti luminose in città è decisamente mal gestito da decenni oramai. Van bene i nuovi punti luce, ma forse andrebbero completamente rivisti. Noi siamo sostenitori di un utilizzo maggiore dei lampioni contro le luci a sospensione, più diffuse in città. Le luci aeree o a sospensione secondo noi e non solo, riempiono il cielo della città di cavi, spesso sono istallate in modo grossolano e disordinato, dando anche un aspetto caotico alle strade. I lampioni, se istallati in modo perfetto, danno un senso di ordine e più armonioso con i palazzi e le strade.
Il Comune dovrebbe scegliere una tipologia di lampione che funzioni sia per la strada che per i marciapiedi, spesso in penombra (infatti da qualche anno sono stati istallati degli orrendi faresti di supporto per illuminare alcuni incroci) e istallarli il più possibile nelle vie di Milano.
I doppi lampioni in via Cadore |
Qui di seguito l'ordine parigino, ma basta anche andare a Berlino, Madrid, Londra per capire come siano trattate meglio queste città dal punto di vista di arredo urbano. Nessun cavo in cielo o pochi, luci attaccate ai palazzi o lampioni.