mercoledì 31 ottobre 2012

Demolizione in Corso Garibaldi 115

All'interno del cortile al numero 115, si trovava un edificio ad uso magazzino di nessun valore. In questi giorni è stato demolito. Non sappiamo ancora cosa devono farci, sicuramente un nuovo edificio.


Il raggio Verde a Piazzale Lodi

Con solerzia il Comune sta lavorando ai raggi verdi. Dei corridoi che portano dal centro alla campagna circostante unendoli con piste ciclabili. Qui siamo in Corso Lodi, sul ponte ferroviario che fino a poco tempo fa ospitava un orrendo parcheggio e che ora sarà trasformato a verde.






Ma è ancora necessario?

Quando istallarono la fontana in piazza San Babila, progettata da Luigi Caccia Dominioni, nel lontano 1996, venne sistemato a pochi metri dal vascone grosso una "tavola" esplicativa che dava spiegazioni sul nuovo monumento appena inaugurato. Bene, in piazza San Babila ancora resiste questo oggetto alquanto sporco e inutilizzato, visto che ora si è anche rigirato e non è più di facile lettura. Ma perché chi si occupa di questi oggetti non se ne cura? Almeno venisse rimosso.



Il marciapiede dell'Arcivescovado in bitume

Piazza del Duomo è completamente ricoperta in pietra, sia la strada che i marciapiedi, eppure il lato sud,  lungo il palazzo dell'Arcivescovado è rimasto in bitume. Perché? Qualche anno fa il comune aveva risistemato le pietre, eppure questo pezzettino è rimasto in asfalto. Da poco hanno anche sistemato in pietra il lato, sempre lungo il palazzo dei cardinali, in piazza Fontana. Prima o poi lo vedremo completato a dovere? Chissà?


La Monorotaia della Circonvallazione



La Circonvallazione esterna coincide con un anello viario fissato nel 1884 dal primo piano regolatore di Milano (il Piano Beruto), e che fino alla fine della Seconda guerra mondiale ha grosso modo delimitato l'estensione urbana della città[7], tant'è che questa "nuova strada di circonvallazione" è stata definita dal De Finetti l'equivalente di una cinta muraria, poiché nel Piano Beruto comportava una rinuncia al dialogo tra città e territorio.
È nota anche con l'appellativo di circonvallazione filoviaria, perché è percorsa, con alcune variazioni, dalle linee filoviarie 90-91-92 che percorre nei due sensi quest'anello, con capilinea in Piazzale Lotto (tra i viali Elia e Migliara) e in via Isonzo (piazzale Lodi). Inaugurata alla fine degli anni trenta come CE (circolare esterna) è rientrata in servizio sull'intero percorso alla soglia degli anni cinquanta. È sempre stata servita da mezzi articolati di grande capacità e oggi fruisce di un percorso protetto che corre, con l'esclusione di brevi tratti, in sede propria. (wikipedia)

Peccato che essendo a livello stradale, il percorso venga rallentato ad ogni semaforo e quindi renda l'uso di questo mezzo troppo lento. L'altro giorno mentre ero a bordo della novanta mi sono accorto di quanto ci si impieghi per fare poche fermate, in pratica eravamo sempre fermi.
Quindi, ho ripensato ad un mio vecchio sogno, ovvero al posto dei filobus mettere una monorotaia sopraelevata, tipo quella che si trova a Sydney. Diverrebbe una specie di metropolitana, sicuramente meno costosa e ugualmente utile, certo con treni molto frequenti, viste le ridotte dimensioni. Unico inconveniente potrebbe essere il passaggio sotto la stazione Centrale, ma se in quel punto il binario si portasse al livello stradale, potrebbe passare sotto il tunnel senza problemi. Certamente le strade in quel punto andrebbero ridisegnate e bloccate, Via Soperga, Via Ferrante Aporti, Via Sammartini e via Ponte Seveso, ma non essendo vie di grande scorrimento il problema potrebbe essere superato facilmente. Per quanto riguarda gli alberi che coronano la circonvallazione, penso che basterebbero delle buone potature e senza abbattere alcun albero. Mentre al posto del manto stradale tra questi filari d'alberi si potrebbe stendere un bel prato verde. Per viale Monteceneri, opterei per la definitiva demolizione della sopraelevata (orrendo manufatto creato negli anni cinquanta) e proseguirei col ripristino del viale alberato e monorotaia centrale.

Per una città più fruibile e bella a vedersi.


Di seguito le immagini della circonvallazione in alcuni punti, com'è ora e con un esempio di monorotaia inserito a fotomontaggio






Come passare sotto i tunnel della stazione centrale

 



LA monorotaia di Sydney



Corso Genova e il sistema parcheggi a cavallo dei marciapiedi

Non ho mai amato la tipologia di parcheggio come quella che si vede nelle fotografie qui di seguito, tipologia ideata in passato da non so quale sindaco (Albertini?): unire cioè marciapiede e strada con un "monticciolo" di catrame, cosicché le auto possano posteggiare a cavallo del marciapiede senza avere problemi. Io preferisco piuttosto marciapiedi più stretti che consentano così un parcheggio tradizionale, su strada. Questo sarà probabilmente un sistema per risparmiare, ma a vedersi e bruttissimo.









La Colonna di Porta Orientale ridotta male

All’imbocco di Corso Venezia, proprio di fronte alla chiesa antica di San Babila, si erge una colonna in pietra detta di Porta Orientale o del Leone, sormontata da una scultura leonina più antica. Il basamento e il fusto della colonna a bugnato risalgono al 1626. Originariamente il leone in pietra si trovava su un altro tipo di basamento (“veggendosi dianzi”, come ricorda il Torre, “un piedestallo massimo di materia cotta, che occupava gran sito, e riusciva poco grato allo sguardo”) eretto nel 1502. Il felino in pietra è rivolto verso la Porta Orientale (cioè la strada per Venezia), oggi Porta Venezia. Sono numerose le leggende - nessuna però convalidata da prove certe - che cercano di spiegare le ragioni di questo orientamento; secondo la più nota il leone doveva “ammonire” con il suo sguardo coloro che entravano in Milano.
Nel Carrobbio di porta Orientale, nel periodo che va dalla fine del Cinquecento alle soppressioni giuseppine, poco distante da questa colonna ne sorgeva un’altra, di carattere religioso: una croce stazionale dedicata a san Mona e benedetta da san Carlo.
Ora la colonna di San Babila o di Porta Orientale è terribilmente deteriorata. L'incuria, l'inquinamento, le bombe della Seconda Guerra Mondiale e i successivi maldestri restauri l'hanno logorata. Dalle foto antiche si vede bene come lo stato di conservazione fino agli anni Quaranta fosse abbastanza buono, come il bugnato della colonna fosse ben disegnato e come il leone fosse ancora un vero leone, perché ora a guardarlo sembra quasi più un ovino.
Io non sono un grande esperto, ma un appassionato di arte e architettura sì, e dunque per questa povera colonna adotterei delle soluzioni che la possano preservare per il futuro. Ad esempio la conserverei in un museo, magari quello del Castello, e al suo posto ci metterei una copia, magari che cercasse di riportare questo monumenro all'antico splendore. So che la cosa non è di facile esecuzione, per via dei costi e altro, ma sono sicuro che se si lasceranno colonna e leone ancora qualche tempo esposti alle intemperie, finiremo col ritrovarci al loro posto un misero moncherino.



Vista da vicino


Negli anni 20













martedì 30 ottobre 2012

In zona Tortona un muro di vetro

Quasi ultimato il nuovo edificio in via Forcella, zona Tortona. Purtroppo non posso dare molte informazioni su quest'edificio in costruzione, se non le foto che parlano da sole.









Via Romolo Gessi

L'altro ieri sono capitato per la prima volta in via Via Romolo Gessi, la zona è vicino a Via Washington e Viale Misurata. Devo dire una bella via, graziose case di vari periodi, dal primo novecento agli anni sessanta e settanta.
Iniziando il percorso da Piazza Carlo Irnerio, dove troviamo i ruderi dell'Ex fabbrica Borletti, fabbrica di inizio novecento, molto bella, (sperando che in futuro qualcuno se ne occupi e la recuperi riportandola allo splendore di un tempo, magari come residenze o uffici). Proseguendo la via, che trovo molto elegante, forse anche perché ha i lampioni e non le luci appese, troviamo anche un piccolo giardinetto all'angolo con Via Garian che da' un colore verde alla zona. Più avanti mi imbatto in due case che mi colpiscono, il numero 48 e il 50 della via, entrambe credo siano anni 60, ben tenute e che  appaiono molto moderne ancora oggi.
A volte, basta un certo ordine per avere belle vie. Mi sono comunque permesso di fare un fotomontaggio di come anche questa bella via potrebbe apparire se alberata su entrambi il lati, visto che è abbastanza larga da contenere filari di alberi, anche di piccole dimensioni.





numero 48 Via Romolo Gessi 

numero 48 Via Romolo Gessi

Ex fabbrica Borletti

Ecco i prima e dopo i filari d'alberi









Via Cantù, stato dei lavori

Stamattina son passato è ho fatto uno scatto per testimoniare gli avanzamenti dei lavori alla pedonalizzazione di via Cesare Cantù.


Il restauratore della Madunina

Il lifting della statua della Madonna, sul Duomo di Milano, è stato affidato allo specialista bergamasco Franco Blumer. A 108 metri d'altezza: «Per raggiungere la statua ogni mattina impiego 20 minuti: slalom tra guglie e ponteggi»

Dal Corriere della Sera



Blumer da anni si dedica al restauro di manufatti di arte sacra




Franco Blumer all'opera nella sua bottega a Bergamo Alta



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