sabato 29 giugno 2013

CityLife: assegnato l'appalto per lo Storto

Come previsto finalmente è stato assegnato l'appalto a Cmb di Carpi per il grattacielo di Zaha Hadid, "Lo Storto", nel comparto di CityLife che sarà ultimato per il 2016. Mentre in questi giorni il "Dritto" di Isozaki ha superato l'undicesimo piano e sarà completato per il 2015. Il "Curvo" progettato da Libeskind e che è ancora in fase di progettazione esecutiva sarà completato nel 2017.





La nuova planimetria rivisitata del progetto CityLife

venerdì 28 giugno 2013

Zona Isola - Lo Ziggurat a Google?

Voci di corridoio danno per certo Google Italia come prossimo inquilino del palazzo-Ziggurat, l'edificio a terrazze rientranti che è stato costruito vicino alle torri del Bosco Verticale e ideato da William McDonough & Partners su via Federico Confalonieri.



Via Paisiello 6. Il passato diventa futuro.

Fra le numerose testimonianze dell’architettura Liberty a Milano si trova lo stabile di via Giovanni Paisiello 6, progettato dall’architetto e ingegnere Giulio Rezia nel 1912. Un testamento progettuale e culturale che negli anni Trenta ospitò diversi futuristi come Depero, Govoni, Farfa e lo stesso Marinetti. Poeti e artisti che animarono il palazzo con incontri e riunioni, ospiti dei proprietari, famiglia illuminata di mecenati e artisti.

Esteticamente l’edificio di via Paisiello possiede una singolare monumentalità della facciata nello scandito arretramento volumetrico, sul quale insistono balconi con aggetti evidenti movimentati da motivi ornamentali con fregi stilizzati in ferro battuto. Qui Rezia, per sottolineare l’effetto chiarosculare della scansione volumetrica, si è avvalso di scelte compositive semplici che esaltano l’eleganza costruttiva evitando ogni enfasi o artificio architettonico, ma mantenendo intatta la linea del disegno.

Rispettando questa precisa eredità visuale, a partire dal 2007, lo studio di Architettura e Design, A-septica ha cominciato a pianificare nei minimi dettagli una ristrutturazione conservativa dello stabile di via Paisiello 6. Sotto la supervisione artistica di Isisuf, Istituto Internazionale di Studi sul Futurismo, nascerà infatti, nei prossimi mesi, FuturDome – Un Museo che si abita. Un progetto di riqualificazione di antichi spazi di rilevanza storico-culturale, attraverso un nuovo concetto di ospitalità: unità totalmente scardinate dagli stereotipi dell’abitare cano­nico. Qui, parti comuni e appartamenti si trasformeranno in possibili spazi espositivi, il passato in futuro.













Forse arrivano i soldi per il Teatro Lirico

Dal Corriere delal Sera

Sarà il Comune a finanziare la riqualificazione del Lirico. Costerà 16,5 milioni e la giunta impegnerà questa cifra sul totale delle risorse a disposizione per le opere pubbliche del 2013, che a voler essere ottimisti (la certezza si avrà solo a settembre con l'approvazione del bilancio) potrebbero ammontare a 155 milioni di euro. L'obiettivo è sempre lo stesso: riaprire lo storico Teatro chiuso dal 1998 e tenere fede alla promessa del sindaco Giuliano Pisapia di riconsegnarlo alla città entro la fine del mandato. Non si farà in tempo, invece, a finire il restauro per l'Expo. Dopo il flop dei bandi per l'affidamento dell'intervento di ristrutturazione e per la successiva gestione del teatro, il Comune decide così di farsi avanti in prima persona.

Ieri i tecnici del settore Cultura sono andati in via Larga per effettuare i primi rilievi. Il progetto preliminare sarà predisposto a breve e la speranza è di arrivare all'appalto delle opere per l'inizio del 2014. «L'idea è quella di ripristinare i luoghi e di procedere a un risanamento della struttura senza grandi voli pindarici - ha spiegato l'assessore ai Lavori pubblici, Carmela Rozza - Le risorse per le opere pubbliche sono limitate e non ho nessuna intenzione di presentare libri dei sogni. Non parlerò dunque del programma triennale che comprende un miliardo e 89 milioni di opere. Ma l'intervento sul Lirico va fatto: la cultura è la cultura».

Rimane un sogno impossibile quello di avere il Lirico pronto per l'Expo: «L'obiettivo è la riapertura entro la legislatura», ha corretto l'assessore.





La rotonda e le ciclabili in Largo Aldo de Benedetti

Largo Aldo de Benedetti e viale Francesco Restelli non sono ancora stati completati. Manca infatti l'ultimo "spicchio" della nuova rotonda che renderà più piacevole e ordinato questo piazzale. Questo è lo stato attuale dell'imbocco da via Filippo Sassetti: si può capire come hanno pensato di risolvere il leggero dislivello del marciapiede in quel punto, creando un cordolo. La pista ciclabile e le aiuole le trovo davvero riuscite.












Parlare ancora di questi vandali o far finta di nulla e ignorarli?

Chi fa tag sui muri non è più soddisfatto. Nel cercare nuovi modi di farsi notare per la propria idiozia è giunto all'uso dell'acido sulle vetrine. Sempre più usato. I vandali corrosivi agiscono anche sui mezzi pubblici e alle fermate dei tram. Devono restare sempre sempre impuniti? Dovranno restare l'incubo dei negozianti (e delle assicurazioni che però sempre più raramente rimborsano simili danni)? Perché dobbiamo essere ostaggio di questa ventina di annoiati piccoli criminali?

In foto due vetrine, una sul naviglio e l'altra in corso Buenos Aires, rovinate dallo stesso "coglione", che si meriterebbe una punizione commisurata al danno.




L'edificio sospeso in Via Servio Tullio

In via Pietro Azario, all'angolo con via Servio Tullio, c'è un palazzo in costruzione, fermo da qualche anno. I lavori iniziarono anni fa ma, dopo il completamento della struttura, il cantiere è stato fermato. Rimane una palazzina di 4 piani (esisteva già un vecchio edificio monopiano al quale sono stati aggiunti tre livelli) in completo abbandono.






giovedì 27 giugno 2013

Porta Nuova dall'aereo

Grazie alla foto scattata da Boardlord da un aereo in fase di atterraggio su Milano. Si vede la zona della Stazione Centrale e l'area di Porta Nuova, i Giardini Pubblici e una porzione dell'Isola.


Largo Guerrieri Gonzaga e l'aiuola abbandonata

L'aiuola in largo Anselmo Guerrieri Gonzaga, dove un tempo c'era un'abete, ora pare abbandonata a se stessa. Se ne sono scordati completamente?





Palazzo Beltrade: terzo stravolgimento per il palazzo Portaluppi

Piero Portaluppi costruisce il palazzo RAS tra il 1935 e il 1938. Il modernismo razionale sostituì una serie di edifici antichi popolari e fatiscenti. Portaluppi concepì il nuovo palazzo di modo che non intralciasse con la vista sul tiburio del vicino tempio di San Sebastiano. Infatti dal Duomo il tiburio del tempio era ben visibile. Inoltre l'idea era quella di "lasciare" su via Torino lo stesso ingombro visivo delle case precedenti.

La guerra e i bombardamenti devastarono anche questo palazzo, soprattutto l'angolo verso la piazza di Santa Maria Beltrade e la ricostruzione servì da pretesto per aumentare le volumetrie, così il palazzo venne trasformato in una serie di gradoni, con la parte più bassa verso la chiesa. 

Ora è in corso la ristrutturazione del palazzo, ed ecco svelata la nuova trasformazione: appartamenti di lusso, nuove aperture più grandi, le terrazze incorniciate da pietra più scura su Via Torino verrranno moltiplicate nella parte centrale (Portaluppi aveva creato solo tre balconi incorniciati, tutti al secondo piano). Anche su Piazza Santa Maria Beltrade verranno ricavati nuovi balconi. Il primo piano sarà convertito in commerciale e a questo scopo verranno allargate le finestrature. Anche l'ultimo piano su via Torino verrà trasformato aprendo finestroni e facendo sparire le piastrelline minute.

Insomma, un ulteriore rimescolamento del lavoro del grande architetto.
Per informazioni Palazzo Beltrade

Il nuovo aspetto del Palazzo Beltrade
Il Palazzo RAS nella prima versione di Portaluppi 1939








Il tratto della Ripa di Porta Ticinese chiusa al traffico

Da poco più di un mese la giunta ha deciso di chiudere al traffico il tratto della Ripa di Porta Ticinese che permetteva di scavalcare il canale bypassando il ponte di Via Valenza e la sua leggera salita. Per ora a questo scopo è stato posizionato un newjersey in cemento. Onestamente non mi è chiara l'operazione, spero che si giunga al più presto a una configurazione definitiva che restituisca il giusto decoro ai luoghi.









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