La chiesa venne eretta negli anni Trenta, quando l'architettura rigida del Ventennio non risparmiava, evidentemente, neppure gli edifici di culto. Progettata come una basilica, con una navata centrale e due laterali. La lunghezza complessiva del corpo doveva essere composta da 65 metri e 28 metri di larghezza (di cui 18 per la navata centrale e 5 per ciascuna delle navate laterali). Troppo imponente, troppo vasta, troppo retorica. I lavori di costruzione iniziarono nel 1937, ad opera dell’architetto Giovanni Maria Maggi, e procedettero a rilento per varie ragioni. La consacrazione dell'edificio avvenne ad opera del cardinale Schuster il 6 dicembre 1940. L'aspetto severo è mitigato dall'uso del mattone in cotto che la rende più lombarda e più familiare.
Il 17 gennaio 1990 la chiesa parrocchiale è stata elevata a basilica minore da papa Giovanni Paolo II.
Durante la costruzione anni 30 |
Negli anni 50 |
Negli anni 50 |
All'interno sono da vedere gli affreschi anni Quaranta che ricoprono varie pareti della basilica. Anzitutto il ciclo di affreschi del battistero dipinti da Piero Fornari, il solenne battistero voluto dal cardinale Schuster e l'abside affrescato da Vanni Rossi raffigurante Cristo re in gloria fra angeli, evangelisti e apostoli e la grande vetrata della facciata che riporta l'angelo Mistico.
Cappella della Madonna di Fatima e il fungo atomico
Ma ancora più spettacolare e sorprendente sono gli affreschi della Cappella della Madonna di Fatima. La prima cappella a essere dedicata alla Madonna di Fatima a Milano. In un'aula laterale della chiesa si apre questa sorta di Cappella Sistina moderna realizzata alla fine dell’ultima guerra mondiale, come una sorta di ex voto voluto dalla gente di questo quartiere da Vanni Rossi. Un ciclo di pitture straordinario, fitto di volti, personaggi e scene su tutte le pareti e il soffitto. Vi è persino rappresentato il fungo atomico di Hiroshima, monumento alla follia distruttiva degli uomini, antro ultimo dell’inferno, significativamente posizionato accanto al Golgota e al Cristo sofferente mentre porta la croce al monte, quasi come una rinnovata crocifissione alle pene del Signore.
Il fungo atomico rappresentato nel momento del dolore |
La chiesa necessita un intervento di restauro totale, parti di intonaco si sono staccate dalle pareti superiori della navata centrale (come si denota anche dalle foto pubbicate) e durante l’ispezione dell’intonaco, è purtroppo emerso che anche le vetrate della navata centrale non erano più stabili, sia per il degrado degli ancoraggi al muro delle cornici metalliche che circondano le vetrate sia per il cedimento dei leganti di alcuni dei vetri colorati che costituiscono a mosaico le vetrate stesse.
Ciò ha imposto di estendere i lavori di messa in sicurezza della Basilica anche alle vetrate che sono state smontate e che saranno trattate da una ditta specializzata che provvederà a ricompattare i mosaici e a realizzare nuovi telai metallici per l’ancoraggio al muro.
Fonti Parrocchia Santi Nereo e Achilleo, Chiesa di Milano, Wikipedia