mercoledì 6 maggio 2015

Zona Duomo - Risplende nuovamente San Gottardo in Corte

“Oggi viene restituito in tutto il suo splendore un luogo di arte e di fede, la Chiesa di San Gottardo in Corte e la sua Cappella Palatina. Insieme alla Veneranda Fabbrica del Duomo, con cui abbiamo realizzato diversi interventi che hanno ampliato l’offerta culturale della città, abbiamo saputo dare un nuovo slancio anche a questa meravigliosa chiesa ora pronta ad accogliere i milanesi e i milioni di visitatori di Expo che ogni giorno arrivano nella nostra città con la curiosità di conoscere ogni angolo di Milano”. 



Lo ha dichiarato il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia intervenendo all’inaugurazione dei restauri alla chiesa di San Gottardo in Corte e della Cappella Palatina.

“La Cappella Palatina è un vero e proprio gioiello che oggi splende di luce propria. Sono stati lavori molto delicati, che hanno consentito di rinsaldare diversi anelli mancanti nella storia milanese grazie alle piccole e grandi scoperte fatte nel corso dell’opera. Tutti i cantieri che si sono succeduti nell’area del Duomo hanno portato come risultato più importante una maggiore conoscenza della storia sacra, civile e architettonica di Milano. Con questo importante restauro abbiamo quindi non solo la restituzione di opere di pregio, ma anche una ripresa degli studi e un coinvolgimento rinnovato di tanti ricercatori, archeologi, restauratori. La “Fabbrica” del Duomo si è confermata anche una fabbrica di conoscenza aperta alla città”, ha concluso il Sindaco Pisapia.

La cappella palatina, che si trova sul retro del palazzo Reale, versava in uno stato di degrado veramente pesante. Dopo più di un anno di lavori intensivi, è tornata all'antico splendore.


Fu eretta per ordine di Azzone Visconti nel 1330 e terminata intorno al 1336, accanto ai palazzi del potere signorile e vescovile. La costruzione fu dedicata inizialmente alla Vergine, cui i milanesi erano devotissimi in quel periodo, quindi a san Gottardo, tradizionalmente invocato come protettore contro i disturbi che affliggevano Azzone, i calcoli e la gotta. Dotata di uno splendido campanile a pianta ottagonale, che Azzone dotò anche di uno dei primi orologi pubblici di Milano; alla base una lapide ricorda il nome dell’architetto responsabile dell’edificio, il cremonese Francesco Pegorari.
La Cappella Palatina del Palazzo prima ducale, poi Reale, dal 1981 è diventata di proprietà del Comune di Milano.
Il critico d’arte Vittorio Sgarbi, ex assessore alla Cultura della giunta Moratti, l’aveva definita «la più bella architettura gotica di Milano insieme all’abside del Duomo».
L’affresco della Crocifissione, dipinto nel ‘300 dagli allievi di Giotto, soffriva di un degrado che lo avrebbe compromesso per sempre. Ora i restauri lo hanno riportato a risplendere. Stessa sorte erano destinati gli intonaci delle pareti, compromessi da infiltrazioni e muffe.
















La chiesa prima dei restauri:


La veneranda Fabbrica del Duomo ha iniziato i lavori di restauro con la rimozione del pavimento, assumendosi anche l'onere di finanziare le indagini archeologiche condotte successivamente dalla Soprintendenza. Per la nuova pavimentazione si è optato per un seminato di tipo veneziano già presente negli ambienti del contiguo Palazzo Reale.






Lo stupendo mausoleo di Azone Visconti, che si trova nel presbiterio, realizzato nel 1339 dallo scultore pisano Giovanni di Balduccio. Vi è rappresentato al centro Sant'Ambrogio tra Azzone stesso e Ludovico il Bavaro, affiancati dai santi patroni delle città sottomesse al Ducato di Milano. Il mausoleo prima del restauro era ricoperto da una sostanza oleosa che serviva per nascondere i numerosi danni causati dagli spostamenti dell'opera durante i suoi 600 e oltre anni di vita. La sua rimozione ha consentito di recuperare la luminosità del marmo originale.











 Sotto alcune immagini di come doveva apparire la chiesa alla fine del 1300.








Via delle Ore in una foto di fine Ottocento





La soluzione per la conservazione e manutenzione della cappella di San Gottardo si è trovata tra il Comune che l'ha concessa gratis alla Veneranda Fabbrica del Duomo, che naturalmente si è fatta carico di tutti gli interventi di riqualificazione.
L’accordo prevede un comodato d’uso a costo zero fino al 2 maggio 2031, anche gli oneri di manutenzione ordinaria e straordinaria, i costi delle utenze, i servizi di vigilanza, custodia e pulizia, la messa a norma degli spazi e degli impianti saranno a carico del concessionario. «Finalmente – spiega l’assessore Benelli – potranno essere realizzati i restauri che la chiesa attende da tempo e l’amministrazione in un momento di risorse molto limitate purtroppo non è in grado di sostenere». Un accordo condiviso con la Veneranda Fabbrica del Duomo e la Curia, che potrà continuare ad utilizzare per uso liturgico la Cappella palatina, come avviene dal 1993. Ci auguriamo che questo gioiello nascosto possa entrare nel circuito dei luoghi che rappresentano il patrimonio culturale della città.

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