Di proprietà della famiglia Caimi, a fine Quattrocento venne acquistata dal giureconsulto Giuseppe Bolla, che le diede il nome.
Poco resta oggi di questa costruzione agricola, per fortuna in qualche modo salvata dall'avanzamento della città. Il declino arrivò nel Novecento, quando il nuovo piano regolatore ne decretò la demolizione per il passaggio della via Ravizza. Durante il ventennio la parte rimanente della cascina venne ceduta prima all’Opera nazionale balilla e poi alla Gioventù italiana del littorio, fino a quando un bombardamento del 1941 la danneggiò gravemente. Quello che è rimasto della vecchia cascina, ovvero la sagoma della torretta tardo gotica e parte del corpo che ricorda un casino di caccia quattrocentesco, vennero restaurati ed incorporati nel dopoguerra in una villa moderna. Difficile da vedere, la cascina, perché è nascosta da alti pioppi e da una cancellata e muraglione, oggi è in vendita. Pare che la villa sia disabitata da molto tempo e la gente del quartiere vorrebbe tanto diventasse un centro culturale per la zona. Anche noi di Urbanfile ce l'auguriamo.
L'edificio è oggi vincolato dal Ministero dei Beni Culturali.