lunedì 26 gennaio 2015

Zona Porta Venezia - Il Planetario e il tocco di stile perso

Nella nostra continua ricerca delle piccole e grandi brutture alle quali purtroppo ci hanno abituati, ci siamo imbattuti in un caso che potrebbe essere emblematico: Il Planetario.




Il Planetario fu costruito nei Giardini pubblici grazie all'intervento della famiglia Hoepli che partecipava attivamente in quegli anni alle nuove iniziative cittadine e che lo volle donare alla città. Venne inaugurato il 20 maggio 1930 su progetto dell'architetto Piero Portaluppi. Ancora oggi le nuove tecnologie con cui l'edificio è strutturato rispondono perfettamente alle finalità dello stesso. L'edificio del Planetario ha pianta ottagonale e le dimensioni della sala di proiezione (19,6 metri di diametro per una capienza di 375 posti) lo rendono attualmente il più grande in Italia.
La veste architettonica con cui si presenta e ricca di riferimenti classici, come l'evidente rivisitazione del classico Pantheon romano ma decorato con motivi Art Decò, nel classico disegno del Portaluppi.

 Il piccolo edificio dedicato allo studio e alla divulgazione dell’astronomia è un progetto prezioso del grande architetto simbolo stesso della Milano di quegli anni rampanti e da oramai più di ottant'anni è per tantissimi milanesi la casa delle stelle. In passato sono stati fatti doverosi lavori di restauro e adeguamento ma come al solito ci si è persi nei dettagli…

Come è mai possibile che le belle lampade studiate dall’architetto (perse chi sa quando e chissà dove) siano state sostituite da due banalissimi, seppur potenti, faretti?

Sarebbe un bellissimo segnale di rispetto nei confronti del Portaluppi, magari attraverso l’aiuto della prolifica Fondazione che ne divulga e ne preserva l’archivio, trovare uno sponsor che si occupi di ricostruire le lampade con le forme originarie e con tecnologie moderne.



Di seguito le pareti in pietra con evidenti ancora i segni delle vecchie lampade e i brutti furetti che le hanno sostituite






Una bella carrellata di foto d'epoca.










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