domenica 18 gennaio 2015

Zona Porta Romana - La chiesa di Sant'Andrea e San Rocco

A Porta Romana esisteva, lungo il corso, all'interno delle mura una chiesa di fine Quattrocento dedicata a San Rocco. Edificata per richiedere al Santo la protezione dalla peste, vista la sua presenza vicino all porta d'accesso alla città. La chiesa potrebbe essere sorta su una cappella dedicata a San Sebastiano e a San Rocco edificata per volere di Galeazzo Maria Sforza mezzo secolo prima. La chiesa presentava il fianco lungo il corso di porta Romana volgendo l'abside verso la porta e aveva tre navate in origine. Nel 1616 le fu assegnato il titolo di parrocchia e nel '700 perse una navata per lasciar posto al corso rettificato e allargato. La chiesa con le forme barocche semplici sopravvisse fino al 1786, data della sua soppressione. Quindi la successiva e definitiva demolizione, avvenuta vero il 1790. Dopo la soppressione le opere d'arte e arredi sacri della chiesa furono trasferiti nella nuova chiesa di San Rocco al fopponone, presso l'attuale viale Sabotino, che fu edificata nel 1791 nell'attuale via San Rocco. L'unica opera di valore superstite della chiesa di San Rocco è un polittico di pittura ad olio su tavola di Cesare da Sesto risalente al 1523, identificato semplicemente come Polittico di San Rocco, oggi in parte conservato ai musei del Castello Sforzesco. Vi è anche una  Madonna di San Rocco conservata all'interno di Sant'Andrea dovrebbe provenire dall'antica chiesa.
Anche la seconda San Rocco venne demolita, perché all'inizio del 1900 iniziarono i lavori per la nuova parrocchia, molto più grande per accogliere i nuovi fedeli della crescente città.

Il tratto finale di Corso di Porta Romana dove si trovava la chiesa di San Rocco

Lo stesso tratto finale di Corso di Porta Romana come forse poteva apparire nel 1700, a destra la dogana

Ricostruzione di fantasia di come poteva apparire la seconda chiesetta di San Rocco nell'odierna viale Sabotino

L'odierna viale Sabotino all'angolo con Via Gaetana Agnesi



Infatti poco lontano dalla seconda San Rocco venne iniziata la costruzione della grande parrocchia su progetto dell'Ing. Cesare Nava. Il terreno scelto era in parte quello del vecchio camposanto della Parrocchia di san Rocco, chiuso nel 1826.

La zona dove sorgevano le antiche chiese di San Rocco

Dopo due anni l’edificio fu portato quasi a compimento, tanto che la consacrazione avvenne nel 1904, per quanto mancassero ancora la pavimentazione, la facciata, il campanile, gli arredi fissi: si poteva celebrare e pian piano quanto mancava poteva essere aggiunto man mano che si sarebbero resi disponibili i fondi.

Il nuovo edificio sorge maestoso all’incrocio tra via Crema e via Giulio Romano, nel quartiere di Porta Romana.
La copertura esterna è prevalentemente in mattoni, a parte alcuni inserimenti marmorei nelle cornici della facciata tripartita, caratterizzata da archi a tutto sesto sormontati da svecchiature rettangolari e timpani a triangolo, e altri inserimenti nelle cornici di gronda delle facciate laterali e infine nell’agile campanile che svetta nella zona absidale della chiesa.

Le forme scelte sono quelle in voga all'epoca, ovvero l'eclettismo, il romanticismo e il liberty, dando alla chiesa un aspetto medioevale o pseudo basilicale ("chiesa che non ci da nulla di nuovo, anzi nuoce all'antico" da Lombardia Le Chiese di Milano di Carlo Ponzoni 1930).
Sotto il profilo tecnologico, particolarmente significativa è la soluzione della copertura studiata dall’Ing. Nava: una soletta piana in calcestruzzo armato precompresso definisce il soffitto dell’aula, e poggia sui muri esterni in mattoni pieni portanti, restando coperto da una struttura in legno tradizionale, a capriate che reggono il manto protettivo esterno in coppi.

L’interno a tre navate è caratterizzato da due file di colonne tutte di marmi differenti, che scandiscono il cammino di avvicinamento al presbiterio, monumentale nelle dimensioni (55 m di lunghezza).
Sopra il presbiterio spicca il ciborio, realizzato dalla Scuola Beato Angelico integrando in esso anche due colonne di antica provenienza come per il pulpito e le acquasantiere. Il pavimento delle navate è in marmo bianco di Carrara e grigio Bardiglio, mentre le pareti laterali sono coperte fino a un’altezza di 2,60 m da lastre di rosso di Verona.

La facciata è stata compiuta nel 1987 – questa è la data riportata sulla lapide.
Ma i lavori erano continuati a più riprese nel periodo intercorrente: la pavimentazione del presbiterio è stata rifatta nel 1980 ( in Botticino e Nero Occhiolino) e nel 1982 era stata rivista la copertura in coppi del tetto.

La chiesa sorta col nome di San Rocco, fu dedicata successivamente a Sant'Andrea per onorare il defunto arcivescovo Andrea Ferrari.
Recentemente è stata sottoposta ad un intervento conservativo e di restauro, condotto dagli architetti Laura Rossi e Claudio Musolino, recuperando quanto l’inquinamento e la trascuratezza hanno nel frattempo ammalorato.

Informazioni tratte da Wikipedia e dibaio.com
























Cesare da Sesto 1523, Polittico di San Rocco conservato al Castello Sforzesco 


Vecchie foto della chiesa di Sant'Andrea




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