lunedì 23 febbraio 2015

Zona Greco - I Magazzini Raccordati della Stazione Centrale sono tra i luoghi del Cuore

FAI - i Luoghi del Cuore




Un risultato straordinario di partecipazione e affetto verso un luogo della città abbandonato da anni.

4.994 voti per i Magazzini Raccordati della Stazione Centrale di Milano, grande complesso edilizio del Novecento che ha compiuto 100 anni nel 2014. Questo emerge dai risultati ufficiali del censimento nazionale “I luoghi del Cuore 2014” del FAI, Fondo Ambiente Italiano, resi noti nella conferenza stampa del 18 febbraio. Questo emerge dai risultati ufficiali del censimento nazionale “I luoghi del Cuore 2014” del FAI, Fondo Ambiente Italiano, resi noti nella conferenza stampa del 18 febbraio.

Grazie infatti ai 4.994 voti raccolti alla candidatura del grande immobile abbandonato sostenuta dal gruppo FAS, i Magazzini Raccordati della Stazione Centrale di Milano sono il PRIMO LUOGO più votato a MILANO, il 2° nella provincia e il 73° classificato a livello nazionale SUI BEN 20.027 LUOGHI candidati dai cittadini in tutta Italia.

Un risultato straordinario, se si considera che è la prima volta che i Magazzini Raccordati sono stati candidati in questo importante censimento, per iniziativa della nostra associazione, attiva da anni nel quartiere delle vie Ferrante Aporti e Sammartini. Significativo anche il fatto che nella categoria “Edificio Civile” il complesso sia risultato il 2° il Lombardia e

7° a livello nazionale.

I Magazzini Raccordati, di proprietà FS, ma da un quindicennio gestiti dalla società Grandi Stazioni S.p.A., si estendono per circa 1,5 km a piano strada tra le case, sotto il rilevato ferroviario che porta alla Stazione Milano Centrale un fascio di circa quaranta binari: una sorta di grattacielo sdraiato di 130 antichi magazzini, una volta serviti sul retro (“raccordati”) da gallerie di binari sotterranei, oltre a 5 tunnel di attraversamento stradale: un totale di circa

40.000 metri quadrati.

4.994 voti, 4.994 cuori hanno votato i Magazzini Raccordati della Stazione Centrale di Milano come luogo da salvare, come luogo dove immaginare una riqualificazione, così come è già avvenuto in molte città europee. Da Parigi a Vienna, da Londra a Berlino, edifici dello stesso tipo sono diventati un polo d’attrazione per le attività culturali, ludiche, economiche ed artigianali, dell’intera città. Con questa visione di possibilità di trasformazione anche qui a Milano, moltissime persone di tutte le età, semplici cittadini e nomi illustri della cultura e della politica, hanno votato lasciando la loro firma ai banchetti o via web grazie al passaparola.

Questa raccolta di voti dimostra come i Magazzini Raccordati della Stazione Centrale di Milano siano parte del cuore, anima e mente della città, sempre di più “bene comune” per i suoi abitanti e visitatori: cittadini che si prendono cura e agiscono in prima persona non solo come denuncia dei problemi ma con attenzione alle potenzialità e alle risorse di un luogo che appartiene alla collettività. Insieme alle firme sono arrivate anche tante memorie personali e familiari che hanno come sfondo i Magazzini nei loro cento anni di storia. Una straordinaria coppia di sposi ci ha raccontato con emozione che oltre sessant’anni fa si diedero il loro primo bacio proprio lì: “davanti a uno di quelli in via Sammartini”.

Poi ancora, il racconto di chi ricorda i Magazzini come rifugio durante i bombardamenti; e le tante storie dei lavoratori che per decenni, di giorno e di notte, hanno abitato gli spazi da una parte all’altra delle due vie. Tanti piccoli tasselli di una storia dimenticata, che riportano alla luce una fotografia di com’era Milano: per esempio la lunga linea del dazio comunale, da un capo all’altro di Sammartini e Ferrante Aporti, che tracciava il confine per le merci (soprattutto vino, olio, caffè, zucchero) che arrivando per ferrovia, attraverso il binario interno raggiungevano i magazzini, e, dopo aver pagato il dazio, venivano distribuite per approvvigionare l’intera città e in particolare il settore della ristorazione milanese (tema da Expo 2015). Ed ancora, il sito ospitava la distribuzione dei giornali e gli spedizionieri.

Dopo lo svuotamento e il degrado, non solo del complesso ma anche dei quartieri circostanti, di recente la proprietà ha annunciato (non è la prima volta) un piano di riqualificazione. Manca però ogni contatto con i cittadini e l’amministrazione comunale sulle reali necessità di servizi per il territorio, i trasporti, le modificazioni urbanistiche. Come associazione di cittadini il risultato del censimento rappresenta quindi per noi non un punto di arrivo, bensì un’importante tappa del percorso di partecipazione, studio e ascolto del luogo che abbiamo intrapreso da oltre tre anni, in collaborazione con tante realtà locali, con gli abitanti e le istituzioni Consiglio di Zona 2 e Comune di Milano. Continueremo quindi a lavorare perché la proprietà s’impegni concretamente e, con la partecipazione attiva di tutti, si possa giungere presto a un progetto di riqualificazione di qualità che diventi risorsa economica e culturale per l’intera città di Milano.




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