giovedì 3 luglio 2014

Zona Portello - Un po’ di storia: dall’Alfa Romeo a Gino Valle, passando per Aldo Rossi.

Nel 1909 La Anonima Lombarda Fabbrica Automobili entra in possesso dello stabilimento sito nella zona del Portello (in epoca medioevale era terreno di caccia per i residenti del castello Sforzesco, vi era una stradina che collegava la città a Rho e si accedeva da una piccola porta aperta nelle mura antiche): la zona era stata scelta infatti da alcuni marchi automobilistici (Darracq e Isotta Fraschini in primis) per la sua centralità rispetto alle vie di comunicazione verso Svizzera e la Francia.

Nel 1982 la definitiva dismissione dello stabilimento ALFA al Portello.

Stabilimento Alfa Romeo Portello negli anni 60


Stabilimento Alfa Romeo Portello, l'ingresso del Portello sud in via Gattamelata  fine anni 70 primi anni 80

Nel 1987 la presentazione al Comune di Milano della prima Variante sulla Zona della Fiera a cui segue l'incarico per l'elaborazione del Piano Particolareggiato affidato all'Ufficio Tecnico Settore Urbanistico con contributi dell'Ente Autonomo Fiera e della Sistemi Urbani S.p.A.


Mentre a Milano si inaugura Piazza Gino Valle, che di fatto pone un tassello fondamentale per il completamento del progetto Portello, vi proponiamo quelle che erano le idee che fino alla fine degli anni ’90 gli amministratori avevano per questa zona.
Dopo la dismissione della storica fabbrica Alfa Romeo ci si pose il problema di cosa fare di questa enorme area a ridosso dell’allora recinto fieristico e il dibattito durò anni. La Fiera era totalmente inadeguata e i programmi di spostarla fuori dalla città erano solo un vago libro dei sogni. Si pensò quindi di espanderla verso il Portello affiancandola alla nuova sede della Bayer per il sud Europa e integrandola con un nuovo Centro Congressi disegnato da Aldo Rossi.
Le polemiche furono feroci e subito gli abitanti della zona avversarono il progetto di espansione, per la paura di essere travolti da un traffico di auto a loro dire insostenibile. La sede della Bayer fu la prima ad essere stralciata (e così gli investimenti previsti), poi fu la volta della torre a terziario di Pierluigi Spadolini (un disegno che forse ancora oggi sarebbe risultato interessante) e per finire calò il sipario anche sullo spazio congressuale. Si salvò l’enorme steccone di Mario Bellini per la fiera, che per ironia della sorte diventerà poi il nuovo centro congressi della città… ma questa ormai è storia dei giorni nostri...



Il grattacielo progettato da Pierluigi Spadolini

Il plastico del progetto realizzato negli anni 80

Il palazzo della Fiera realizzato da Mario Bellini

Il centro congressi progettato da Aldo Rossi

La sede della Bayer

Mappa del progetto definitivo


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