giovedì 25 giugno 2015

Degrado: quei muri sono le vetrine della città

Giorgio Armani in un intervista al Corriere della Sera: «È angosciante vedere le scritte NO EXPO sui muri, la prima cosa da fare era cancellarle, poi capisco anche che il sindaco abbia cose più importanti da fare. Però è anche vero che quei muri sono le vetrine della città».

Basta guardarsi attorno e rimanere stupiti (forse noi milanesi ci siamo abituati purtroppo) ma i muri andrebbero ripuliti da questo dilagante diritto acquisito a imbrattare qualsiasi cosa (come quello di parcheggiare ovunque). Pare quasi che i milanesi vadano in giro con le bombolette spray. Almeno ripulire i muri e le pareti dei monumenti, eliminare le scritte NO EXPO e NO TAV così stupide a Expo avviato. Scritte sui ponti storici come quello di San Cristoforo, su palazzi importanti come Palazzo Stampa di Soncino, che pare oramai una lavagna per dilettanti writers. Sui muri dei palazzi in piazza del Duomo, così come ovunque in questa città. Persino in via Dante qualcuno ha voluto scarabocchiare senza farsi problemi, il pavimento stradale. Perché a darsena consegnata ancora le pareti dei ponti sul Naviglio sono imbrattate dagli scarabocchi? Per arrivare ai foglietti e adesivi appiccicati su ogni palo e  cartello, compreso uno dei nuovi totem informativi. Perché dobbiamo essere sempre vittime di "quattro" incivili?





















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