“Una intitolazione che rappresenta un omaggio a una firma prestigiosa come del Buono, che è stato un instancabile animatore della vita culturale italiana, che dalle pagine di Linus ha pubblicato importanti saggi e articoli dedicati ai personaggi e agli autori del fumetto” ha dichiarato Filippo Del Corno, assessore alla Cultura che prosegue: "Milano gli dedica uno spazio proprio davanti al museo del Fumetto per ricordare come questa sia una delle forme espressive che spesso è stata in grado di interpretare le tendenze culturali della società contemporanea nonché i grandi cambiamenti sociali, al pari di altre forme d’arte"
Traduttore prolifico, soprattutto dal francese, esperto di fantascienza, gialli, cinema, sport, pubblicità, Oreste del Buono divenne noto al grande pubblico soprattutto per aver diretto la rivista Linus dal 1972 al 1981.
Oreste del Buono fu infatti un grande valorizzatore della cosiddetta "cultura popolare", curando un volume su James Bond con Umberto Eco e una delle prime, se non la prima, Enciclopedia del fumetto italiana prendendo in debita considerazione il valore artistico e culturale dei fumetti.
Con la sua opera di traduzione fece conoscere autori stranieri fino ad allora sconosciuti in Italia e curò le introduzioni di numerose opere di autori italiani come Achille Campanile, Giovanni Guareschi, Giorgio Scerbanenco, Carlo Manzoni, Tiziano Sclavi, Renato Olivieri, Marcello Marchesi, Giorgio Forattini, Emilio Giannelli, Augusto De Angelis, Paolo Villaggio, Giulio Angioni e molti altri.
Grande eclettico, scrisse anche un libro sul regista Billy Wilder e diverse pagine su Federico Fellini. Per la Radio Rai realizzò le interviste impossibili, insieme con Carmelo Bene e altri, nelle quali immaginava di intervistare personaggi d'altri tempi (Edmondo De Amicis, Fëdor Dostoevskij, Vladimir Majakovskij, ecc.) interpretati dallo stesso Carmelo Bene.