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Casa Opera Balilla Facciata 1936 |
Piccolo gioiellino del razionalismo milanese, versava in rovina da troppi anni.
L'Opera Nazionale Balilla è istituita nel 1926 grazie al contributo di alcuni giovani artisti volti al rinnovamento della cultura architettonica italiana; nell'arco degli undici anni di esistenza dell'Ente, quasi in ogni città d'Italia è costruita una Casa dell'Opera Nazionale Balilla, attrezzata con spazi e servizi per l'assistenza e l'educazione fisica e morale della gioventù italiana.
Si tratta di una pregevole costruzione realizzata negli anni 1934/35 su progetto di Mario Cereghini, (Lecco,1903 - Madesimo, SO, 1966) architetto lecchese razionalista, grafico e pittore, protagonista attivo del razionalismo lombardo.
L'edificio, progettato dal lecchese Mario Cereghini, si trova poco oltre la cerchia interna dei navigli, al numero 6 di via Mascagni, asse stradale aperto nel 1950. Presenta una pianta sviluppata su uno schema ad U con cortile interno ed è organizzato in due parti, ben distinte dal punto di vista funzionale e con caratteri architettonici propri: l'una destinata agli uffici, l'altra al salone del cinema teatro. Questa è costituita da un volume netto su tre piani, con poche aperture e una ampia pensilina che svetta in copertura; all'interno, l'originario salone del teatro ospitava 600 spettatori e una biblioteca con sala di lettura aperta sulla terrazza solarium. La porzione di fabbricato destinata ad uffici è invece profondamente scavata da una serie di logge inquadrate nella marmorea griglia ortogonale di balconate e pilastri, con specifica funzione di belvedere in occasione delle parate e, indirettamente, di adeguata protezione dalle piogge.
L'unitarietà dei materiali di finitura in mattonelle di litoceramica rosso mattone delle facciate principali è ripresa e diffusamente applicata anche nel cortile e, all'interno, ma in tinta chiara, lungo i corpi scala.
A lato del passo carraio una rampa sale al piano rialzato dal quale si accede all'atrio che disimpegna le scale in marmo e le sale dell'originario ambulatorio. I due livelli superiori erano destinati agli uffici di Presidenza e Segreteria, con spazi dedicati al pubblico. Al piano seminterrato gli spazi dei magazzini, depositi e un'autorimessa.
In copertura una porzione arretrata del fabbricato comprendeva servizi diversi e l'abitazione del custode.
Superati i presupposti storici e persa l'originaria funzione, l'edificio è stato interessato dall'avvicendamento di attività e dal conseguente adeguamento, ciò che non ne ha impedito il degrado, oggi piuttosto diffuso.
In seguito la sala viene destinata a spettacoli teatrali, cinematografici e conferenze che prende il nome di Teatro delle Arti. Sugli annunci dei quotidiani si parla più semplicemente di sala-teatro della GIL.
A partire dal 1977 il cinema passa alla gestione di Luigi De Pedys, cambia radicalmente natura, abbandona il film d’autore (come si è visto spesso estremo e scandalistico), stipula un contratto di distribuzione in esclusiva per Milano con la casa Disney e si qualifica come Nuovo Arti – Casa Disney. Da questo momento fino al giorno della chiusura il locale offre film per bambini.
Il cinema Arti chiude nel 2006.
Dal gennaio 2008 al giugno 2011 l’edificio ha ospitato il Teatro Derby. Poi l'oblio fino ad oggi, dove la società Mascagni Developers si impegna per la radicale trasformazione e il completo restauro, riportandolo ai fasti di un tempo.
Alcune notizie estratte dal sito
www.giusepperausa.it
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Casa Opera Balilla Facciata 1936 |
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Casa Opera Balilla cortile 1936 |
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Casa Opera Balilla terrazze 1936 |
La conversione in Cinema Arti 1995
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Cinema Arti - Milano 1995 |
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CInema Arti la sala nel 1977 |
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CInema Arti piantina platea 1950 |
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Cinema Nuovo Arti 02 luglio 2007 |
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Via Mascagni Casa Opera Balilla facciata |
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Via Mascagni Casa Opera Balilla |
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Via Mascagni Casa Opera Balilla cortile |
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Via Mascagni Casa Opera Balilla ingresso |
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Via Mascagni Casa Opera Balilla salone al posto della sala cinematografica |
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Via Mascagni Casa Opera Balilla uffici |
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Via Mascagni Casa Opera Balilla terrazze |