Il nuovo Regolamento edilizio, il numero 12, prevede che «se lo stato di abbandono, di degrado urbano e di incuria delle aree e degli edifici determina pericolo per la sicurezza o per la salubrità o l’incolumità pubblica, oppure disagio per il decoro e la qualità urbana», il Comune possa intervenire direttamente per il recupero degli immobili, se i privati non si attivano nonostante le sollecitazioni dell’amministrazione. Due le azioni previste nel Regolamento edilizio, non ancora in vigore.
La prima: «Attribuzione a tali beni di una destinazione pubblica, di interesse pubblico o generale, assumendo gli atti e gli strumenti previsti dalla legislazione nazionale e regionale vigente».
La prima: «Attribuzione a tali beni di una destinazione pubblica, di interesse pubblico o generale, assumendo gli atti e gli strumenti previsti dalla legislazione nazionale e regionale vigente».
La seconda: «Recupero delle aree non residenziali dismesse secondo quanto previsto dalla legge regionale 12 del 2005».
L’opposizione di centrodestra in Comune, letto l’articolo 12, ha subito gridato all’«esproprio».