Abbiamo contattato la Dottoressa Donatella Caporusso Direttrice, del Civico Museo Archeologico di Milano, che insieme all’Egittologa Sabrina Ceruti, ci ha confermato che presso i depositi Comunali ci sono blocchi inerenti al Tempio di Madinet Madi (isolati frammenti di statue votive, ma perlopiù stele, deposte in nicchie ricavate nei muri) ma non un Tempio completo come quelli di New York e Madrid. Certamente i reperti, arrivati nel primo dopoguerra, sono interessanti e degni di una nuova sistemazione, ma sono solo la piccola parte di un complesso ben più esteso e che si è continuato a studiare e scavare fino ai giorni nostri.
Lo scavo degli anni 30 fu condotto dal Prof. Achille Vogliano con una missione cofinanziata dall’Università (allora Regia, oggi Statale) di Milano e dal Museo Archeologico di Milano; in seguito lo scavo è stato ripreso alla fine degli anni ‘60, e fino ad oggi, per conto invece dell’Università di Pisa. Il materiale presente a Milano è frutto degli accordi internazionali allora vigenti (e oggi non più !) di partage, per cui alle missioni straniere era concesso di portare ‘a casa’ una parte dei reperti rinvenuti.
Il Museo Archelogico di Milano, che da poco si è allargato nei nuovi spazi di Via Nirone, e la sua sezione egizia presso il Castello Sforzesco, sono comunque assolutamente meritevoli di una visita, per scoprire i tesori che la nostra città possiede e che ogni tanto si dimentica di avere!