Storicamente le popolazioni emigrate si portano dietro la propria cultura e la propria religione. Quindi è logico che prima o poi si costruisca il proprio luogo di culto. In Via Maderna, strada cieca chiusa fra Salomone e via Mecenate, sono in corso di svolgimento i lavori per adeguare un vecchio magazzino in moschea, la prima ad essere costruita a Milano città (già dal 1988 c'è la piccola moschea con minareto a Segrate). Per innalzare il minareto, previsto nel progetto, la comunità islamica turca Milli Gorus dovrà ottenere un permesso dal Comune. «Il minareto non sarà tanto alto, sovrasterà il tetto di due metri appena, per non urtare la sensibilità del vicinato e nel totale rispetto del contesto urbano», spiega Suleyman, cinquant'anni, trasportatore, turco come quasi tutti i fedeli della comunità. Il centro di culto, undici stanze più il seminterrato, occupa circa 500 metri quadrati e comprenderà un luogo di aggregazione per bambini, dove le letture del Corano saranno intervallate a partite di calcio e basket in cortile. "Un oratorio, in pratica", spiega Ozman Duran, il presidente della comunità alla ricerca dei fondi per acquistare l'immobile. Avrà cupole, le cui intelaiature sono già state approntate, e piastrellatura all'interno, quasi classiche come in una moschea tradizionale.
Notizia presa in parte dal Corriere della Sera
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