mercoledì 17 luglio 2013

Via il pavé da Milano, si inizia con Piazzale Baracca



In questi giorni in concomitanza coi lavori per il rifacimento delle rotaie e degli scambi per i percorsi del tram in Piazzale Baracca sarà introdotto un nuovo sistema di pavimentazione. Infatti sarà il primo esempio di un lungo percorso di rifacimento strade che Palazzo Marino vorrebbe avviare con la stessa logica per tutta la città: togliere le pietre ovunque sia possibile, ovvero salvo dove le imponga la Soprintendenza per ragioni storiche, e sostituirle con asfalto ad ogni occasione utile, vale a dire ogni volta che un ente interverrà in maniera massiccia su un tratto del manto stradale cittadino, operazione a costo zero per il Comune, visto che il costo tocca, infatti, alle aziende interessate (nel caso di piazzale Baracca ad Atm) ripristinare il manto stradale a seguito di lavori. L'asfalto sarà colorato in rosso scuro (cosa già usata in passato nel centro cittadino) per vincolo della Soprintendenza, perché andrà a sostituire i masselli in pietra che ora sono dello stesso colore in generale, a volte un po' tendenti al beige.

L'idea, secondo quanto chiarito dall'assessore ai lavori pubblici, Carmela Rozza, è quella di preparare un piano a priori e presentarlo alla Soprintendenza per l'approvazione, in modo da avere pronta e a disposizione una mappatura delle strade in cui, in caso di lavori, sarà necessario ripristinare la pavimentazione a masselli o dove si potrà risistemare il manto asfaltandolo. Prospettiva ben gradita all'Atm che avrebbe già nel cassetto un elenco di vie dalle quali far sparire le pietre.

«L'intenzione - ha chiarito Rozza - è di togliere tutte le pietre possibili. A Milano se ne parla da almeno 15 anni, ciclisti e motociclisti segnalano ogni giorno punti pericolosi. Presenteremo un piano entro ottobre, probabilmente con un elenco di dove intendiamo tenerli, determinando quindi ad excludendum dove toglierli. Esattamente come successo qui in piazzale Baracca, dove togliamo 9400 pietre, i masselli saranno immagazzinati nei magazzini del Comune e poi utilizzati per la sistemazione delle zone dove le pietre rimarranno, come via Manzoni e piazza Duomo».

Notizia dal Corriere della Sera

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