giovedì 11 luglio 2013

Il Comune cede la torre di via Melchiorre Gioia




Il Comune ha deciso di cedere in permuta lo storico grattacielo che ospita gli uffici dell'edilizia e dell'urbanistica e che si trova in Melchiorre Gioia. Troppo alti i costi stimati per la manutenzione necessaria dopo oltre mezzo secolo di vita. L'edificio di 25 mila metri quadrati è il più grande palazzo di proprietà comunale, ma è da tempo sotto osservazione per problemi di manutenzione, degrado e per la presenza di amianto nelle coibentazioni dei tubi e nelle solette.



IL BANDO PER LA PERMUTA - Sarà oggetto di un bando che consentirà la permuta con uno stabile (massino due) nella zona della stazione Centrale, immediatamente fruibile e a norma, nelle immediate vicinanze della metropolitana e capace di contenere mille lavoratori.
Il testo del bando, come hanno comunicato il vicesindaco Ada Lucia De Cesaris e l'assessore Carmela Rozza in un incontro sindacale, sarà pronto entro fine luglio. Si tratterà di «una valorizzazione a costo zero per le casse comunali, visti i vincoli imposti dal patto di stabilità e lo stato di incertezza che grava su molte voci di bilancio». Non ci sarebbero, infatti, le risorse per bonificare e ristrutturare il palazzo che, stando alle stime dei dirigenti dell'edilizia, sono quantificate attorno ai 45 milioni di euro. Oggi alle 14.30 l'assessore ai Lavori pubblici Carmela Rozza e la vicesindaco Ada Lucia De Cesaris presenteranno il piano in commissione consiliare. I 900 e oltre dipendenti di Lavori pubblici e urbanistica dovrebbero essere trasferiti in due distinti palazzi e, per questo, si cercano sedi in zona «ristrutturate dopo il 1996», anno in cui la legge ha impedito la produzione e l'uso di amianto negli edifici. «Ulteriore punteggio - si legge in un comunicato sindacale - sarà riservato agli operatori immobiliari che presenteranno un'offerta vicina a una stazione ferroviaria». Il bando sarà pubblicato sulle gazzette ufficiali. Chi si aggiudicherà il palazzo dovrà garantire lo smaltimento delle tonnellate di materiale contenente amianto presenti nell'edificio. 
LA STORIA - Il grattacielo, che da 15 anni non ha beneficiato di alcuna manutenzione, con i suoi 80 e passa metri d'altezza e 23 piani è stato a lungo uno dei più alti della città, è noto come palazzo degli uffici tecnici comunali. Il progetto data fine anni Cinquanta e fu firmato da un gruppo di architetti: Gandolfi, Bazzoni, Fratino e ingegner Putelli. A suo tempo un progetto avveniristico ispirato da criteri di grande funzionalità. Nella torre, per esempio, dovevano essere ospitati uffici che non hanno frequenti contatti con il pubblico, viceversa nel corpo più basso i servizi al pubblico. I plastici, all'epoca, raffiguravano un parcheggio per mille posti auto, zona per negozi, passeggiate nel verde, percorsi pedonali. Mezzo secolo dopo il palazzo uffici è diventato una scomoda fonte di problemi, non ultimo un esposto alla Procura presentato da un gruppo di lavoratori, proprio per la presenza di amianto e opere di bonifica considerate dagli stessi insufficienti. Lo scorso inverno più volte palazzo uffici ha comportato interventi in emergenza, per perdite d'acqua, per blocco degli impianti di riscaldamento.
Dal Corriere della Sera

















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