Siamo nel nobiliare palazzo Resta Pallavicino di via Conservatorio 7, oggi sede di questa facoltà dell'Università Statale di Milano.
I lavori per la realizzazione dell’edificio furono commissionati da Carlo Resta e terminati prima del 1739. Circa un secolo dopo, sull’edificio barocco fu inserita una facciata neoclassica di stampo accademico e furono operati diversi interventi interni, compresa la costruzione di una cappella. In seguito, gravemente danneggiato dalle bombe nel 1943, il palazzo fu restaurato dall’architetto Emilio Lancia per conto della Società Chatillon, che nel dopoguerra vi aveva stabilito la sede.
Il giardino del palazzo era vastissimo e arrivava fino al Naviglio (peccato oggi sia ridotto ad esigua aiuola). Da un lato, era delimitato dallo stradone della Passione e dal convento di Santa Marcellina; dall’altro si estendeva verso corso Monforte. Nel parco cresceva una vegetazione fitta, interrotta da fontane, cascatelle, pergolati e voliere con uccelli esotici. Al limite del giardino verso l’attuale corso Monforte, c’era un passaggio sotterraneo che conduceva alla chiesa di S. Damiano.
Il bel cancello – probabilmente uno degli accessi a questo parco – oggi è collocato sul retro, come non avesse valore, e in più è insultato dalle tante auto parcheggiate e dai cassoni dei condizionatori. Questo è il destino che a Milano si riserva alle cose belle, che si pensa – ingiustamente – non servano più a nulla.
Foto Apteryx |
Nella freccia la collocazione del cancello |