Una conquista, costata sacrifici ai residenti e ai commercianti, e pagata la faraonica cifra di 346 milioni di euro, con 118 milioni di extracosti maturati a causa di imprevisti emersi nelle fasi iniziali del cantiere, e un impegno economico per la sola città di Monza di oltre 15 milioni: 12 milioni e 61.200 euro come quota di partecipazione al progetto, 529mila euro come contributo al premio di accelerazione con cui pagare le lavorazioni 24 ore su 24, 7 giorni su 7, oltre a 2,7 milioni per partecipare a coprire gli extracosti. Adesso che il tunnel è pronto, si può iniziare a pensare al tetto, la cui sistemazione «sarà pronta entro la fine di settembre, ottobre», la previsione dell’assessore alla Viabilità, Paolo Confalonieri. Anche se prima Anas e Impregilo dovranno smantellare tutte le strutture del cantiere. Terminati i lavori ci sarà una corsia per senso di marcia, ognuna affiancata da una pista ciclabile reversibile dove dirottare le auto nel caso ci fosse necessità di chiudere la galleria.
Previsti quattro incroci regolati da semafori coordinati tra loro, dotati di radar per il rilevamento del traffico e con tempi variabili negli orari di punta: saranno in corrispondenza degli attraversamenti delle vie Cavallotti e Vittorio Veneto e dei nuovi incroci fra le vie Montelungo-Monte Albenza e Meda-Ticino. Per spezzare ulteriormente il traffico sono previsti anche altri quattro attraversamenti ciclopedonali. A nord e a sud verranno create due grandi rotonde. E dopo la viabilità si dovrà pensare all’aspetto paesaggistico: lunedì prossimo potrebbe essere presentato in Consiglio comunale il progetto affidato all’architetto tedesco Andreas Otto Kipar.
Da il Giorno