Le piante mi piacciono molto, in vaso come piantate in terra; sommergerei Milano di alberi se potessi. Non so a chi competa la collocazione di quei vasi in quel punto, ma secondo me stravolgono la magia di quel posto. In particolare perché i vasi sono stati messi così a ridosso della tettoia che serviva a proteggere dalla pioggia e dal sole le lavandaie, che a stento si riesce a cogliere l'aspetto originale del manufatto. Credo siano state messe lì per evitare il parcheggio delle auto, ma visto che ora (e per fortuna) l'area è solo pedonale, sarebbe opportuno dare loro una diversa collocazione.
A margine del discorso, mi chiedo perché il vicolo di chiami "dei lavandai", al maschile; non credo ci sia mai stato un uomo chino sul "brelin" a lavare qualche straccio...
Quando ancora la tettoia la si poteva ammirare.
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Georges Simenon a Milano nel 1957 presso il Vicolo dei Lavandai
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