venerdì 30 novembre 2012

Via Amerigo Vespucci, progressi a fine novembre

Ecco come appariva la via in questi giorni.







Il Palazzo Alleanza Toro

Palazzo Alleanza Toro in Viale Sturzo. Pian piano viene spacchettato. Qualche foto








Due foto dal cantiere di Piazza Duca D'Aosta

Proseguono i lavori in superficie per la sistemazione di Piazza Duca D'Aosta.



Piazza Cantore, se questa è una piazza...

Porta Genova è una delle cinque porte più recenti di Milano, ricavata aprendo un varco nei Bastioni per consentire un'agevole comunicazione diretta fra la città e la nuova stazione di Porta Ticinese (oggi Porta Genova), inaugurata nel 1870. Posta a sud-ovest della città, conserva i caselli daziari progettati dal Nazari, realizzati in stile eclettico fra il 1873 e il 1876, e collocati al centro del vasto piazzale che oggi porta il nome di Piazzale Cantore. I due caselli del dazio non hanno un grande valore storico e neppure artistico; inoltre uno dei due deve aver avuto problemi di staticità, visto che è leggermente deforme.

Di rilevante la piazza ci offre pochi eccelsi edifici ma anche una chicca particolare come il primo cinema milanese.

Qui nel 1897 a Porta Genova, all’angolo tra Piazza Cantore e Via Cicco Simonetta, debuttò il primo e improvvisato cinematografo milanese, denominato "Casino di Meneghino e Cecca della Reale Cinematografica", che ebbe vita molto breve. Il nome fa riferimento alle due principali maschere milanesi della commedia dell'arte. Si tratta di un piccolo edificio munito di torretta panoramica fatto costruire in occasione della Fiera di Porta Genova da Italo Pacchioni, un gestore che proiettava scene riprese con un’attrezzatura da lui stesso realizzata.

Nel 1898, all’angolo tra Corso di Porta Genova e Piazza Cantore, venne costruito, su progetto dell’architetto Sebastiano Locati, un grande edificio multifunzione di sei piani conosciuto come Casa Reininghaus (dal nome del proprietario, un produttore di birra austriaco), comprendente il Teatro Birraria Stabilini, café-chantant strutturato su tre piani di proprietà di Emilio Suvini e Luigi Zerboni. L'imponente edificio ospitava anche negozi, un ristorante e una sala da biliardo al piano ammezzato, nonché abitazioni ai piani superiori. Purtroppo l'elegante palazzo venne rovinato negli anni Trenta/Quaranta (così perlomeno ci pare di ricordare) da un sopralzo di due piani alquanto discutibile.

Infine, ad angolo tra via Carchidio e Piazzale Cantore fu realizzato nel 1932 l‟edificio dalle tipiche caratteristiche littorie per la “Fondazione Emilio De Magistris” (ora Emit-Feltrinelli), con alto basamento in pietra e paramento in laterizio e un ingresso principale coronato da un arco trionfale in pietra sormontato da due figure alate che reggono un fascio littorio.

A parte questi punti di interesse, - Fondazione De Magistris, Reininghaus e caselli - la piazza è alquanto brutta, soprattutto perché non pare curata da nessuno da tempo immemorabile e ciò non è una novità a Milano: ci sono autovetture parcheggiate ovunque senza un criterio, tanto asfalto anche dove invece potrebbe esserci qualcosa di meglio; per giunta davanti ai due caselli sono stati piazzati i pali per sostenere i cavi del tram. Insomma, il solito disordine visivo. Sebbene questi caselli, come già abbiamo scritto più su, non siano capolavori assoluti di architettura, un po' più di rispetto se lo meriterebbero comunque.

Spesso questo luogo me lo immagino più verde, con più alberi e decisamente con più ordine.
Sicuramente la piazza ne gioverebbe.


La piazza come appariva nel primo novecento
Casa Reininghaus all'inizio del 1900

primo e improvvisato cinematografo milanese, denominato "Casino di Meneghino e Cecca della Reale Cinematografica"





Il palo piazzato proprio di fronte al Casello del dazio














La nostra idea, più verde e ordine, il capolinea degli autous rimane, ma piantumando degli alberi l'aspetto del luogo sarebbe più bello secondo noi.

Prima

Dopo



Parte dei testi sono presi o ispirati dal prezioso sito di Giuseppe Rausa

Il viale dei pali

Viale Renato Serra è sottoposto da qualche tempo ad un restauro generale. Si stanno installando i nuovi lampioni e creando altrettanto nuovi marciapiedi, grazie anche al contributo del cantiere quasi ultimato del complesso Vittoria. Questa sarebbe stata un'ottima opportunità per rimuovere i tanti pali in eccesso dai quali Milano è ovunque travolta. Un'occasione sprecata, purtroppo.
Dalle foto che aggiungo qui sotto si può vedere il caos creato da pali di ogni tipo, spesso collocati uno a ridosso dell'altro.






giovedì 29 novembre 2012

Sempre difficile la vita per il BikeMi

Questa è la stazione del BikeMi di piazza Diaz - Via Guglielmo Marconi. Come spesso accade, gli automobilisti non si preoccupano della difficoltà che recano a chi volesse estrarre una bicicletta per poterla poi usare lasciando le loro auto parcheggiate a ridosso della rastrelliera.



SANAA presenta il nuovo Campus Bocconi alla città



Questa mattina, presso l'Aula Magni di Via Gobbi 5, alla presenza del Sindaco Pisapia e dell'assessore all'Urbanistica De Cesaris, è stato presentato alla città il nuovo tassello del Campus Bocconi.

Il progetto sarà firmato da Kazuyo Sejima e Ryue Nishizawa, i due architetti delle Studio SANAA, vincitori dello del Premio Pritzker 2010.



35.00 Mq di superficie dell'area dell'ex Centrale Del Latte

4 Edifici per la SDA Bocconi School of Management

1 Centro Ricreativo

1 Residenza per studenti e visiting professors

300 Posti letto nella residenza

21.500 Mq di verde (di cui 17.500 di Parco Pubblico e 4.000 di verde costruito)

1 piscina olimpica da 50 metri

2 Palestre

1 Centro fitness

130 Mln di investimento a costi attuali per la realizzazione

2018 Anno di completamento delal costruzione

15.000 Mq di superficie del parcheggio sotterraneo















Nuovo look per Via Pietro Tempesta

Via Pietro Tempesta è un'ampia strada in zona fiera che sta attualmente subendo un processo di restyling con riordino del verde e nuove piantumazioni.
Non capisco perché abbiano ridotto lo spazio a verde intorno alle piante, così come non mi è chiara la ragione per la quale il marciapiede debba essere così largo in un quartiere di scarso passeggio pedonale come questo. Credo che sarebbe stato più opportuno restringere i marciapiedi e far parcheggiare le auto a lisca di pesce.
Di positivo - perlomeno questo è ciò che immagino - è il fatto che probabilmente non si potrà più parcheggiare sotto gli alberi.







Come appariva in precedenza

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