Dal Corriere della Sera:
Bonifica Calchi Taeggi, tutti prosciolti
Il Gup di Milano, Gianfranco Criscione, ha prosciolto «perché il fatto non sussiste» 17 persone, accusate di non aver bonificato l'area Calchi Taeggi sull'ex cava di Geregnano, di quasi 300 mila metri quadrati, a Milano. Per tutti loro la Procura di Milano aveva chiesto il rinvio a giudizio per avvelenamento colposo delle acque, gestione di discarica non autorizzata, omessa bonifica e abuso d'ufficio: nell'area sarebbero stati stoccati circa 2 milioni di metri cubi di rifiuti tossici. Fra gli imputati c'erano anche due funzionari del Comune di Milano, tre dirigenti dell'Arpa, amministratori della proprietaria Acqua Marcia (la Società di Francesco Bellavista Caltagirone) e il «proprietario-committente-promotore del piano di intervento urbanistico», cioè Claudio De Albertis, presidente della Triennale di Milano.
In quella zona vicina alla metropolitana di Bisceglie, con delibera da parte del Comune di Milano del 2007 e autorizzazioni datate 2009, è stato realizzato un intero quartiere per 5mila abitanti. Secondo la ricostruzione dei Pm, Paola Pirotta e Alfredo Robledo, ai costruttori proprietari dell'area e alle Cooperative acquirenti sarebbero andati «ingiusti vantaggi patrimoniali» relativi alla costruzione delle residenze. Per i residenti l'accusa invocava «danni ambientali derivanti dall'inquinamento del sottosuolo con la presenza di sostanze quali l'arsenico, l'ammoniaca e il manganese nella falda acquifera». Tutte accuse oggi bocciate dal Gup.