giovedì 9 luglio 2015

Zona Expo - Finalmente il Nepal!

Dopo due mesi dall'inizio dell'evento Expo, il padiglione del piccolo stato del Nepal ha aperto ufficialmente al pubblico. Il personale del padiglione per motivi comprensibili ha rinunciato a tenere aperto a causa del terribile terremoto del 25 aprile che li ha colpiti e che è costato la vita a più di 8mila persone sconvolgendo tutto il Paese.
Inizialmente, subito dopo il cataclisma e la partenza degli operai nepalesi, nel cantiere Expo si era scatenata una vera gara di solidarietà tra operai e muratori di Expo per cercare di completare il padiglione abbandonato in fretta. I lavori, grazie a questo aiuto erano stati completati, ma mancava il personale per l'allestimento espositivo e quindi per due mesi il padiglione era rimasto vuoto e chiuso in parte.

Finalmente questa settimana è stato aperto il ristorante nepalese, permettendo ai visitatori di entrare nell'atmosfera del paese himalayano e vedere anche cosa espongono.

Anche se vuoto, fin dall'inizio il padiglione nepalese è stato uno dei più visitati di Expo. Quasi un pellegrinaggio spontaneo per testimoniare la vicinanza al popolo nepalese dei visitatori "normali" e non solo, come personaggi eccellenti come il Primo Ministro Renzi o le figlie del presidente degli Stati Uniti, Barack Obama. 

L'atmosfera del padiglione richiama un sentiero che dovrebbe ricordare gli antichi insediamenti delle valli di Kathmandu, con porticati e templi in legno intagliato. Infatti anche qui a Milano le 42 colonne sono state intagliate a mano dagli artisti nepalesi prima di "scappare" in patria per aiutare i terremotati. 

Nel frattempo prosegue la raccolta di soldi attraverso un'urna posta nel Decumano e promossa da  Cgil, Cisl, Uil e società Expo per sostenere progetti di ricostruzione nel Nepal terremotato.

Noi speriamo anche che il padiglione, in qualche senso, possa rimanere a Milano una volta ultimato Expo, magari ricostruito nel nuovo museo delle Culture di via Tortona. 










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