Ci è stata rivolta una domanda alla quale non siamo stati in grado di rispondere, perché sui tram e sui mezzi pubblici non c'è l'itinerario della linea? Mettere un cartello che illustri la linea che sta percorrendo il mezzo, magari vicino all'autista non sarebbe un aiuto per i passeggeri e per gli autisti, che spesso vengono interpellati per confermare le fermate? Come viene cambiato il numero del mezzo, potrebbe essere esposto anche un secondo cartello con le indicazioni del percorso.
Oppure lasciando da parte per il momento le mappe di linea, potrebbero almeno mettere delle mappe della rete tranviaria a bordo, magari collocata proprio dietro al posto di guida.
Chissà se mai qualcuno ai vertici di ATM ci penserà prima o poi.
Porta Romana è stata dimenticata. Non c'è ragione tale da capire perché questa zona, già molto bella e frequentata, fra le più appetibili di Milano, releghi l'arco monumentale della Porta Romana (risalente addirittura al 1596, eretto per l'ingresso a Milano di Margherita d'Austria-Stiria, in sposa a Filippo III di Spagna) alla funzione di mera rotonda stradale, al centro di Piazza Medaglie d'oro, circumnavigate costantemente da automobili e moto (non dai tram, invece, eppure i binari sono ancora lì da oltre vent'anni!)
Accanto all'arco di Porta Romana sorgono anche le belle ed eleganti QC Terme Milano, in una palazzina liberty di fine '800 originariamente di proprietà dell'ATM per il deposito di tram a cavallo (tant'è che al suo interno è presente un tram d'epoca adibito a sala relax):
Nonostante tutto ciò, l'arco di Porta Romana (e la sua piazza, di cui quasi nessuno conosce il nome perché per tutti è "Porta Romana") versano in uno stato di disagio. Meno grave delle condizioni del Cordusio e di Porta Genova ma non meno incomprensibile: come si è potuto lavorare tanto alla riqualificazione delle vie circostanti (Corso Lodi, via Muratori, ecc) e lasciare che questa piazza, con la sua bellissima porta d'epoca, sia trattata come una piazzetta qualsiasi?
Avevamo già parlato dei problemi di Porta Romana. Riassumiamoli in pro e contro, come nei precedenti articoli:
Contro. La piazza non è cambiata. Da anni attende un progetto che sembra non arrivare mai. E' trattata quasi come una rotonda: due corsie ai lati, percorse da auto e moto, e due corsie in pavè per i binari del tram, che però sono tronchi e inutilizzati da oltre vent'anni (resi obsoleti dall'arrivo della M3).
Pro. Gli archi sono stati restaurati pochi anni fa. Abbiamo fatto trenta, facciamo trentuno: restituiamo alla piazza un'impostazione gradevole e dignitosa.
Contro. Abbiamo detto che, con l'arrivo della M3 a Porta Romana nel 1990, il tram 13 che percorreva Corso di Porta Romana si è reso obsoleto. E' stato perciò soppresso, i binari sono stati privati dell'elettrificazione e si troncano all'incrocio con Sabotino-Corso Lodi-Montenero. Ciononostante, i binari sono ancora lì da oltre vent'anni, ancora ai lati della piazza proprio come se fossero tutt'ora percorsi. Oltre ad essere indecoroso ed occupare spazio che potrebbe essere restituito alla piazza e al flusso pedonale, i binari rappresentano uno dei pericoli più concreti (specie con pioggia) per moto e bici. Guardate la prima foto dell'articolo: cosa vedete proprio accanto ai binari? Una bici! E una moto!
Contro. I marciapiedi in bitume, nonostante Corso Lodi sia stato pavimentato e dotato di bei dissuasori in pietra. Perché non fare lo stesso per la piazza e per il primo tratto di viale Sabotino, quello che costeggia i resti delle mura spagnole? In questo modo si creerebbe una bella passeggiata turistica e storica.
Corso Lodi: bella pavimentazione, pista ciclabile, dissuasori in pietra, tratti di rizzata.
Viale Sabotino: marciapiedi in bitume lungo le mura (controsenso di ordine artistico, turistico e urbano). E una marea di pali.
Tornando alla piazza, il discorso del bitume diventa un contro ancora più grande: le isole spartitraffico a quali anni risalgono? Ormai sono completamente rovinate:
Contro. E' pieno di pali e cartelli, molti rovinati, alcuni addirittura senza cartello (vedi foto sopra)! Il suggerimento resta sempre lo stesso: accorpare più cartelli su pochi pali (non 1 palo x 1 cartello), e ridurre cartelli ridondati e ripetitivi. Proposta: seguendo il suggerimento di Alex Giorgi, i pali dovrebbero essere ricoperti (per almeno 2,5 m) di vernice grumosa, in modo da impedire di attaccare adesivi e annunci, e da scoraggiare tag e imbrattamenti.
Contro. Anche qua, e specie all'inizio di via Muratori, persistono panettoni in cemento.
Contro. Dulcis in fundo, le aiuole non sempre sono rigogliose e fiorite. Ecco come si presentano molto spesso:
Porta Romana è anche fissata nella memoria storica e culturale. Storicamente, il sestiere di Porta Romana era uno dei componenti della Mediolanum del 380 d.C., anche se era molto più arretrato rispetto a quello attuale. La cinta muraria romana infatti era prossima alla cerchia interno dei navigli, quindi la Porta Romana (e quello che è l'attuale Corso di Porta Romana, all'epoca due lunghe fila di porticati su cui si affacciavano botteghe di artigiani e mercati) si attestavano circa all'altezza dell'attuale Crocetta M3. L'attuale Porta Romana, invece, venne ricavato nella cinta muraria spagnola.
Una ricostruzione di Skymino
Tra i riferimenti culturali dedicati a Porta Romana, la maggior parte riguardano la criminalità: la canzone Porta Romana bella, originaria del XIX secolo e cantata, fra gli altri, da Nanni Svampa, Giorgio Gaber, e da Guccini, Vecchioni e Dalla, è una ballata sulla mala milanese del sestiere di Porta Romana. Il poliziesco all'italiana anni '70/'80 ha visto una capatina anche in questa zona, col suo attore-simbolo Tomas Milian (che sta per essere insignito del premio alla carriera al festival del cinema di Roma): Delitto a Porta Romana di Bruno Corbucci, 1980.
Torniamo a bomba sulla piazza: ora avanziamo le nostre proposte.
Proposta. Piazza. Renderla quasi completamente pedonale, pavimentata e rialzata rispetto il livello della strada. Pavimentazione in masselli di Cuasso, aiuole fiorite e possibilmente qualche seduta in più. Fari per illuminazione notturna della porta e delle mura. Transito automobilistico. La piazza deve essere chiusa al transito dei veicoli, che restano sulle direttrici Montenero-Sabotino e Caldara-Filippetti. Mezzi pubblici. La piazza è attraversata solo da due corsie, una per senso di marcia, entrambe rialzate e pavimentate (sullo stile di Piazza 25 Aprile). Possono transitare solo taxi e mezzi pubblici (in questo caso, N6 e bus 77). Devono essere disposti display elettronici coi tempi di attesa, al posto dei cartelli arancioni. Esempio:
Corsie rialzate e pavimentate in Piazza 25 Aprile
Oppure un dosso, come in Corso Lodi
La fermata N6
Tram 9 e automobili. Asse Montenero-Sabotino: deve essere rimosso il pavè dalla carreggiata destinata al traffico automobilistico e tenuto solo nella sede destinata al tram (che in questo tratto è sede riservata). Sullo stesso esempio dei binari dell'ex-binario 13:
Asfalto per le auto, pavè per la corsia tranviaria
Vecchi binaridel tram 13: da rimuovere il prima possibile. Mura spagnole: pavimentare questo tratto di marciapiede confinante, creando un itinerario ciclopedonale (con panchine). In parte già esistente lungo il primo tratto di via Sabotino. Isole spartitraffico: da rifare e mantenere in stato decoroso. Es, spartitraffico all'angolo fra Sabotino e Corso Lodi:
Facciamo notare che si tratta anche di una barriera architettonica di un certo impatto, soprattutto per essere in una zona centrale.
Fermata tram 9. E' uno dei tram più frequentati. In direzione Porta Genova è dotato di banchina ed abbastanza spazio, in direzione Centrale FS non ha nemmeno un display elettronico. Sarebbe il caso di provvedere a rendere dignitosa la fermata (che, facendo interscambio con M3, è anche molto importante), dotandola di display, di balaustra (anche a costo di mangiare un poco di spazio alla carreggiata automobilistica, dato che in questo tratto è particolarmente ampia) e spostando il cestino più a "sud", in modo da non intralciare i pedoni in attesa.
Riassunto della nostra proposta:
Per chi volesse approfondire la storia di Porta Romana, rimandiamo all'articolo di Vecchia Milano.
Diamo infine un'occhiata alle testimonianze del passato:
Illustrazione del 1700
Vi aspettiamo per leggere la quinta opera indispensabile pre-Expo, domani!
Scritto da Luca Chiappini
Continua il nostro appuntamento giornaliero in cui segnaliamo luoghi la cui riqualificazione è la priorità più urgente in arrivo di Expo. Gli articoli precedenti: 1. Piazzale di Porta Genova 2. Piazza Cordusio
Via Broletto - Ponte Vetero - Mercato
Discutere dello stato di Piazza Cordusio ci porta inevitabilmente a considerare la necessità di intervenire sull'asse delle vie Broletto - Ponte Vetero - Mercato. Il motivo è semplice: l'importanza storica delle vie, ma soprattutto una strategia turistica.
Parentesi: le amministrazioni in questi anni hanno dato importanti segnali di realizzazione di nuovi itinerari. Attualmente sta venendo a formarsi un itinerario molto importante che va dall'Arco della Pace al Castello (con la realizzazione della nuova ciclabile), a Via Dante (con la pedonalizzazione al Castello), Cordusio (il "buco nero" del centro storico), Duomo (con la riqualificazione avviata nelle vie che lo circondano), Corso Vittorio Emanuele II e San Babila, Corso di Porta Venezia (che sta vedendo i primi, seppur timidi, interventi di riqualificazione), Porta Venezia (altra macchia di vergogna, in cui però pare si stia per intervenire), Corso Buenos Aires (pavimentato nel 2011 e mecca di shopping e divertimento), fino a Piazzale Loreto. In un futuro ideale (purtroppo già rimandato a dopo-Expo), anche Loreto verrà riqualificato e, si spera, dia adito a nuova sistemazione per Viale Monza e Via Padova.
Chiusa parentesi.
Nell'ambito degli itinerari turistici quindi l'asse che passa dal Duomo è il più appetibile in assoluto, seguito a ruota dal "nuovo" itinerario Brera-Garibaldi-Porta Nuova (da Brera, poi Corso Garibaldi pavimentato e sistemato, le zone della movida, la nuova Piazza 25 Aprile con Eataly e tutti i divertimenti e servizi, Corso Como, poi si sale al nuovo maxi-complesso del Progetto Porta Nuova: piazza Gae Aulenti, Unicredit Tower, e da qua si va verso Isola e il Bosco Verticale, o si oltrepassa il ponte ciclopedonale su via Gioia e si prosegue verso le Varesine, la torre Solaria e il Diamontone, la galleria commeriale di prossima apertura, e Piazza della Repubblica e la bella via Vittor Pisani, fino idealmente a Corso Buenos Aires quando Viale Tunisia sarà risistemato, e dall'altra parte a Centrale FS, sostanzialmente nuovo centro commerciale ma con stazione del metrò in rifacimento).
Si intuisce quindi l'importanza di unire in un percorso ideale, degno e decoroso, adatto al passeggio e al turismo, l'asse Castello-Cordusio-Duomo con l'asse Garibaldi-Porta Nuova. Assi che convergono proprio in Piazza Cordusio, da cui parte una lunga strada divisa appunto in quattro segmenti successivi:
1. Via Broletto
2. Via Ponte Vetero (accesso a Brera)
3. Via Mercato (accesso a Brera)
4. Corso Garibaldi (itinerario turistico di cui abbiamo appena parlato)
Per completare una sorta di "bretella turistica" di collegamento pedonale, e quindi unire in un'ideale processo di intercomunicazione pedonale il Cordusio, Brera e la zona Garibaldi, lo snodo chiave sono via Broletto, via ponte Vetero e via Mercato.
Di seguito, una legenda su mappa:
Clicca per ingrandire e consultare la legenda
La traccia rossa è il tratto Broletto-Pontevetero-Mercato, attualmente trascurato e che necessita di pronta riqualificazione per completare la traccia degli itinerari.
Problemi.
- Marciapiedi stretti e in bitume.
- Marciapiedi (e piazze) assediati da motorini e bici.
- Verde: inesistente.
- Pali: troppi.
- Tratti pericolosi (via Mercato, angolo via Arco)
Soluzioni. Marciapiedi: uniformarli allo stile usato per Corso Garibaldi, inserire più vasi e fioriere, più sedute (panchine, oppure munire i vasi di sedute: esempi più sotto). Motorini: creare spazi delle traverse e nelle strade limitrofe. E' prioritario assegnare una gerarchia nelle strade: quelle ad interesse turistico e di percorrenza pedonale devono essere sgombrate. Le moto, così come macchine e bici, dovrebbero essere indirizzate nelle traverse. Verde: inserire aiuole o fioriere. le aiuole vanno dotate di bordi abbastanza alti da ricavare sedute, preferibilmente in legno, come avviene in Piazza del Liberty. Lo scarso spazio non permettere di alberare, ma consente di inserire spazi per verde e fiori. Pali: argomento abbondantemente trattato su UrbanFile. Ridurre la palificazione significa evitare la ridondanza di cartelli poco utili o ripetitivi, e accorparli sugli stessi pali (anziché porre un palo per ogni singola funzione). In via Rosales in pali del tram sostengono anche le luci: questo è un modello di come dovrebbero andare le cose. Per esempio, se abbiamo un palo per i cavi del tram e accanto un cartello di divieto di accesso, perché non attaccare il primo (alla stessa altezza, ovvio) direttamente sul palo del tram? O attaccarlo sul palo del tram ma facendolo sporgere lateralmente? Strada: la strada è percorsa dal tram ma anche da bici, moto e auto. Dal momento che lo spazio scarseggia ed è difficile per adesso ricavare una ciclabile (si può comunque pensare di disegnarla, sul lato destro, ossia quello est, in modo da farla corrispondere all'esistente di Corso Garibaldi, ma a patto di allargare i marciapiedi al posto di attuali posteggi), diventa improrogabile la necessità di asfaltare la strada per renderla meno pericolosa e più percorribile da questi mezzi. Sono anche dell'idea che questa strada andrebbe totalmente esclusa a mezzi che non rientrino fra i mezzi pubblici, i taxi, le moto e le bici, e le auto dei residenti. Andrebbero installate videocamere agli ingressi per verificarlo. Quindi: bitume in strada, pavimentazione di prestigio sui marciapiedi. Ma possiamo anche accontentarci del pavè rimosso dalla carreggiata (anche se si perderebbe l'uniformità con Corso Garibaldi, ma si diversificherebbero i tratti).
Via BROLETTO
La Chiesa di San Tomaso passa pressoché inosservata, così poco valorizzata com'è.
Il portico che introduce all'incrocio con via del Lauro e con via Cusani è piccolo e maleodorante, andrebbe data la possibilità di passare anche accanto, ma è pieno di auto e moto.
All'incrocio con via Cusani si raggiunge il peggio:
Strade in pavè e marciapiedi in bitume. Perché non invertire? Osservate anche la parte a sinistra, in corrispondenza all'attraversamento. Caos di prim'ordine: 2 cabine telefoniche, 3 cartelli di sosta vietata (non ne bastava uno?), mille pali per funzioni diversi che potevano essere accorpati (i fari che illuminano il poster non possono venire montati sui pali per i cavi del tram?)
Uno spartitraffico che, dividendo tre tracciati tranviari, potrebbe diventare una bella aiuola. Invece, altri pali. E cartelli con tag graffittare.
Via PONTE VETERO
Dall'incrocio con via Cusani, la strada diventa via Ponte Vetero - e diventa porta di accesso a Brera.
La fermata tram in direzione nord, detta "Cusani", è all'inizio di Via Ponte Vetero. E' dotata di pensilina ma sprovvista della consueta pavimentazione con mattonelle rosee. Le balaustre inoltre non si limitano a dividere fermata da passeggio, ma si prolungano fin quasi all'incrocio. La proposta: rimuovere il primo tratto di balaustre (tratto a sud) e pavimentare con una leggera inclinazione, per soppiantare il dislivello, munendo la fermata di tram di un accesso a scivolo.
E' ancora necessario tenere gli orrendi cartelli del radiobus?
L'altro lato di Ponte Vetero angolo Cusani: un grosso parcheggio. Pensate che bello sarebbe se pavimentato, con qualche albero e una bella fontana al centro. E' uno dei pochi spazi di questa strada che possa essere alberato.
Angolo suggestivo. Che bello sarebbe senza automobili (ciclabile al loro posto, essendo sul lato est) e accurata pavimentazione?
Come potrebbe essere con adeguata pavimentazione.
Chiesa di Santa Maria del Carmine e la relativa piazza. Si presenta a noi con la vista completamente intralciata dagli scooter. Anche le auto non si fanno problemi ad usarla come parcheggio.
Si incrocia con via Madonnina: porta di accesso a Brera e angolo molto suggestivo. Persistono gli scooter. Inoltre la tratta si interrompe: a parer mio dovrebbe proseguire regolare, lo scivolo-dosso di accesso automobilistico alla zona dovrebbe essere avanzato e portato sulla strada, senza costringere i pedoni a girare.
Visione ravvicinata. Giudicate voi.
Via MERCATO
Da quando Ponte Vetero fa angolo con via Madonnina, diventa via Mercato. I problemi cominciano subito con la strada che si fa strettissima (e pericolosa) in corrispondenza dell'angolo con via Arco, rendendo i marciapiedi pressoché inesistenti:
Pericolosissimo tratto. Osservate dove camminano i pedoni.
Altri esempi dell'incrocio. Non solo: nel giro di quattro metri abbiamo le orrende lunette (andrebbero rimosse da tutto il centro) e ben due tipi di panettoni in granito. Ma perché non uniformare lo stile e installare tutti dello stesso tipo?
Veduta ravvicinata dell'incrocio. Pensate che se si vuol andare fra Duomo, Brera e Corso Garibaldi, si deve passare di qui.
Soluzione: unire in questo tratto, e solo in questo tratto, i due binari in un binario unico, come già si è fatto alle Colonne di San Lorenzo:
Se si unisse, per 40-50 m circa, i due binari in binario solo, si potrebbero allargare i marciapiedi, magari proteggerli con balaustre, renderebbe più gradevole e sicuro un punto particolarmente pericoloso. Questa è un'urgenza di prima necessità.
Lo sdoppio del binario in Colonne:
Il binario unico in Colonne
Angolo via Arco: rimuovere i binari tronchi. E asfaltare.
Anche qua il marciapiede si fa troppo stretto e ha gli spazi per venire allargato.
Uno degli ingressi a Brera: via San Carpoforo. Vi sembra il caso?
Altro ingresso a Brera: via Fiori Chiari. I soliti motorini, i soliti furgoni.
Infine, incrocio con via Pontaccio:
Binari tronchi che andrebbero rimossi e sostituiti in asfalto, con uno stop in segnaletica orizzontale tracciato chiaramente. Si osserva inoltre il solito spazio trascurato all'ang. via Pontaccio di cui abbiamo parlato spesso.
Altra veduta. Nel cerchio verde invece un buon esempio, citato sopra: accorpare i pali. Il divieto di accesso qua è montato sul semaforo. Deve diventare un modello anche per tutte le altre situazioni.
Corso Garibaldi: marciapiedi ampi e pavimentati, parigine. Strada in asfalto. Parcheggi per disabili.
Un occhio al passato.
Via Broletto ang. Cusani: c'erano le aiuole.
Via Broletto davanti a San Tomaso. 1936
Via Ponte Vetero, davanti Piazza del Carmine. Che bellezza la colonnina con i manifesti pubblicitari.
Via Ponte Vetero, primi del '900.
Via Mercato, inizi '900
Vi aspettiamo per leggere la quarta opera indispensabile pre-Expo, domani!