Continua il nostro appuntamento giornaliero in cui segnaliamo luoghi la cui riqualificazione è la priorità più urgente in arrivo di Expo. Gli articoli precedenti:
1. Piazzale di Porta Genova
2. Piazza Cordusio
Via Broletto - Ponte Vetero - Mercato
Discutere dello stato di Piazza Cordusio ci porta inevitabilmente a considerare la necessità di intervenire sull'asse delle vie Broletto - Ponte Vetero - Mercato. Il motivo è semplice: l'importanza storica delle vie, ma soprattutto una strategia turistica.
Parentesi: le amministrazioni in questi anni hanno dato importanti segnali di realizzazione di nuovi itinerari. Attualmente sta venendo a formarsi un itinerario molto importante che va dall'Arco della Pace al Castello (con la realizzazione della nuova ciclabile), a Via Dante (con la pedonalizzazione al Castello), Cordusio (il "buco nero" del centro storico), Duomo (con la riqualificazione avviata nelle vie che lo circondano), Corso Vittorio Emanuele II e San Babila, Corso di Porta Venezia (che sta vedendo i primi, seppur timidi, interventi di riqualificazione), Porta Venezia (altra macchia di vergogna, in cui però pare si stia per intervenire), Corso Buenos Aires (pavimentato nel 2011 e mecca di shopping e divertimento), fino a Piazzale Loreto. In un futuro ideale (purtroppo già rimandato a dopo-Expo), anche Loreto verrà riqualificato e, si spera, dia adito a nuova sistemazione per Viale Monza e Via Padova.
Chiusa parentesi.
Nell'ambito degli itinerari turistici quindi l'asse che passa dal Duomo è il più appetibile in assoluto, seguito a ruota dal "nuovo" itinerario Brera-Garibaldi-Porta Nuova (da Brera, poi Corso Garibaldi pavimentato e sistemato, le zone della movida, la nuova Piazza 25 Aprile con Eataly e tutti i divertimenti e servizi, Corso Como, poi si sale al nuovo maxi-complesso del Progetto Porta Nuova: piazza Gae Aulenti, Unicredit Tower, e da qua si va verso Isola e il Bosco Verticale, o si oltrepassa il ponte ciclopedonale su via Gioia e si prosegue verso le Varesine, la torre Solaria e il Diamontone, la galleria commeriale di prossima apertura, e Piazza della Repubblica e la bella via Vittor Pisani, fino idealmente a Corso Buenos Aires quando Viale Tunisia sarà risistemato, e dall'altra parte a Centrale FS, sostanzialmente nuovo centro commerciale ma con stazione del metrò in rifacimento).
Si intuisce quindi l'importanza di unire in un percorso ideale, degno e decoroso, adatto al passeggio e al turismo, l'asse Castello-Cordusio-Duomo con l'asse Garibaldi-Porta Nuova. Assi che convergono proprio in Piazza Cordusio, da cui parte una lunga strada divisa appunto in quattro segmenti successivi:
1. Via Broletto
2. Via Ponte Vetero (accesso a Brera)
3. Via Mercato (accesso a Brera)
4. Corso Garibaldi (itinerario turistico di cui abbiamo appena parlato)
Per completare una sorta di "bretella turistica" di collegamento pedonale, e quindi unire in un'ideale processo di intercomunicazione pedonale il Cordusio, Brera e la zona Garibaldi, lo snodo chiave sono via Broletto, via ponte Vetero e via Mercato.
Di seguito, una legenda su mappa:
Clicca per ingrandire e consultare la legenda |
Problemi.
- Marciapiedi stretti e in bitume.
- Marciapiedi (e piazze) assediati da motorini e bici.
- Verde: inesistente.
- Pali: troppi.
- Tratti pericolosi (via Mercato, angolo via Arco)
Soluzioni.
Marciapiedi: uniformarli allo stile usato per Corso Garibaldi, inserire più vasi e fioriere, più sedute (panchine, oppure munire i vasi di sedute: esempi più sotto).
Motorini: creare spazi delle traverse e nelle strade limitrofe. E' prioritario assegnare una gerarchia nelle strade: quelle ad interesse turistico e di percorrenza pedonale devono essere sgombrate. Le moto, così come macchine e bici, dovrebbero essere indirizzate nelle traverse.
Verde: inserire aiuole o fioriere. le aiuole vanno dotate di bordi abbastanza alti da ricavare sedute, preferibilmente in legno, come avviene in Piazza del Liberty. Lo scarso spazio non permettere di alberare, ma consente di inserire spazi per verde e fiori.
Pali: argomento abbondantemente trattato su UrbanFile. Ridurre la palificazione significa evitare la ridondanza di cartelli poco utili o ripetitivi, e accorparli sugli stessi pali (anziché porre un palo per ogni singola funzione). In via Rosales in pali del tram sostengono anche le luci: questo è un modello di come dovrebbero andare le cose. Per esempio, se abbiamo un palo per i cavi del tram e accanto un cartello di divieto di accesso, perché non attaccare il primo (alla stessa altezza, ovvio) direttamente sul palo del tram? O attaccarlo sul palo del tram ma facendolo sporgere lateralmente?
Strada: la strada è percorsa dal tram ma anche da bici, moto e auto. Dal momento che lo spazio scarseggia ed è difficile per adesso ricavare una ciclabile (si può comunque pensare di disegnarla, sul lato destro, ossia quello est, in modo da farla corrispondere all'esistente di Corso Garibaldi, ma a patto di allargare i marciapiedi al posto di attuali posteggi), diventa improrogabile la necessità di asfaltare la strada per renderla meno pericolosa e più percorribile da questi mezzi. Sono anche dell'idea che questa strada andrebbe totalmente esclusa a mezzi che non rientrino fra i mezzi pubblici, i taxi, le moto e le bici, e le auto dei residenti. Andrebbero installate videocamere agli ingressi per verificarlo. Quindi: bitume in strada, pavimentazione di prestigio sui marciapiedi. Ma possiamo anche accontentarci del pavè rimosso dalla carreggiata (anche se si perderebbe l'uniformità con Corso Garibaldi, ma si diversificherebbero i tratti).
Via BROLETTO
La Chiesa di San Tomaso passa pressoché inosservata, così poco valorizzata com'è. |
Il portico che introduce all'incrocio con via del Lauro e con via Cusani è piccolo e maleodorante, andrebbe data la possibilità di passare anche accanto, ma è pieno di auto e moto. |
All'incrocio con via Cusani si raggiunge il peggio:
Uno spartitraffico che, dividendo tre tracciati tranviari, potrebbe diventare una bella aiuola. Invece, altri pali. E cartelli con tag graffittare. |
Via PONTE VETERO
Dall'incrocio con via Cusani, la strada diventa via Ponte Vetero - e diventa porta di accesso a Brera.
E' ancora necessario tenere gli orrendi cartelli del radiobus? |
Angolo suggestivo. Che bello sarebbe senza automobili (ciclabile al loro posto, essendo sul lato est) e accurata pavimentazione? |
Come potrebbe essere con adeguata pavimentazione. |
Chiesa di Santa Maria del Carmine e la relativa piazza. Si presenta a noi con la vista completamente intralciata dagli scooter. Anche le auto non si fanno problemi ad usarla come parcheggio. |
Visione ravvicinata. Giudicate voi. |
Via MERCATO
Da quando Ponte Vetero fa angolo con via Madonnina, diventa via Mercato. I problemi cominciano subito con la strada che si fa strettissima (e pericolosa) in corrispondenza dell'angolo con via Arco, rendendo i marciapiedi pressoché inesistenti:
Pericolosissimo tratto. Osservate dove camminano i pedoni. |
Veduta ravvicinata dell'incrocio. Pensate che se si vuol andare fra Duomo, Brera e Corso Garibaldi, si deve passare di qui. |
Soluzione: unire in questo tratto, e solo in questo tratto, i due binari in un binario unico, come già si è fatto alle Colonne di San Lorenzo:
Lo sdoppio del binario in Colonne:
Il binario unico in Colonne |
Angolo via Arco: rimuovere i binari tronchi. E asfaltare. |
Anche qua il marciapiede si fa troppo stretto e ha gli spazi per venire allargato. |
Uno degli ingressi a Brera: via San Carpoforo. Vi sembra il caso? |
Altro ingresso a Brera: via Fiori Chiari. I soliti motorini, i soliti furgoni. |
Corso Garibaldi: marciapiedi ampi e pavimentati, parigine. Strada in asfalto. Parcheggi per disabili. |
Un occhio al passato.
Via Broletto ang. Cusani: c'erano le aiuole. |
Via Broletto davanti a San Tomaso. 1936 |
Via Ponte Vetero, davanti Piazza del Carmine. Che bellezza la colonnina con i manifesti pubblicitari. |
Via Ponte Vetero, primi del '900. |
Via Mercato, inizi '900 |