L'articolo del Corriere della sera di molti anni fa:
La società Sinetica, che curava l'iniziativa, aveva ricevuto l'assenso scritto dal Comune che le comunicava d'aver accolto l'istanza. Unanimemente la commissione esaminatrice, composta tra gli altri dall' allora sovrintendente Lionello Costanza Fattori e dal preside di architettura Cesare Stevan, aveva premiato la fontana "Talea" di Eleonora Ricci Misheff, che risultava prima anche ai voti dei cittadini, i quali durante l' esposizione dei venti progetti selezionati avevano potuto segnalare il preferito: 2.140 voti. Subito dopo la società stipulava un contratto d'incarico con il progettista. Ma, finito il battage pubblicitario, iniziava il tempo dell'oblio. Tra il 1991 e il 1993 Eleonora Ricci Misheff si fa infatti carico di perorare la causa davanti agli allora assessori all'arredo urbano Caputo e De Carolis, dicendo d'esser pronta a partire con i lavori previo accordo tra il comune e lo sponsor per risolvere il problema degli allacciamenti idrici e della successiva gestione della fontana. Pare che a questo nessuno del comune aveva pensato e nessuno intende pensarci. Per De Carolis bisogna inoltre semplificare il progetto. Nel luglio 1993 l'odissea del giovane architetto Eleonora Ricci Misheff non è ancora finita. Viene ricevuta dall'assessore Grugnetti, il quale, ricorda l'interessata, "mi fa presente che ci sono altre priorità e che bisognerebbe trovare uno sponsor anche per la gestione". A questo punto interviene l'Italacque, che s'era accollata i costi per la realizzazione della fontana. Cosa fa? Sollecita il comune? Tutt'altro, il 14 dicembre invia ai signori Misheff un fax di annullamento dell'accordo siglato per la costruzione della fontana. "Mi spiace per coloro che ci hanno votati", afferma Alzek Misheff, marito dell'architetto e co progettista. Ironia della sorte: la pubblicita' che annunciava la realizzazione della fontana entro il 1991 ringraziava anche tutti i milanesi "che con il loro voto hanno contribuito a render Milano più bella". Ma dove?
E' incredibile come Milano e le fontane abbiano sempre un rapporto difficile. La gente le vuole, anche perché l'acqua è vita, è gioia, una fontana rallegra non solo i bambini, eppure a Milano realizzare una bella fontana è sempre difficile. Non che questa proposta allora fosse una gran bella fontana, ma di sicuro avrebbe caratterizzato questo enorme piazzale così strategico nella zona o est di Milano.