Il mercato coperto si pregerà anche di eleganti corrimani in legno lungo le balaustre che si affacciano sulla Darsena; tuttavia sono tanti i particolari che non ci convincono: il chiosco del pesce, ad esempio, non ancora terminato ma già oggetto di critiche feroci. Un manufatto alquanto banale che ora, installate le saracinesche, ci perplime ancor più di quanto ci saremmo aspettati. Che fosse concepito in stile contemporaneo o quasi replica ottocentesca, noi ci saremmo aspettati qualcosa di più accattivante, ricercato. Niente di tutto questo, soltanto una costruzione dove la praticità senza gusto ha la meglio su tutto.
Un altro dettaglio che ci lascia a bocca aperta, e in senso certamente negativo, è la scelta dei lampioni in XXIV Maggio. Come si vede dalle foto che abbiamo scattato, si è deciso per un sistema di illuminazione standard che troviamo qui e là in città; niente che invece potesse caratterizzare e dare unicità e personalità a questa nuova piazza. Lampioni che andrebbero forse bene altrove, ma non in un luogo così monumentale. Perché non sono stati utilizzati, a questo punto, i lampioni già presenti in Darsena, di certo moderni ma che in qualche modo ricordano un po' quelli d'epoca, quelli verdi a tre braccia con lampade a goccia? Infine, come se non bastasse, in alcuni punti si è pensato fosse meglio usare due pali grossolanamente affiancati anziché un più armonioso lampione biforcuto.
Insomma, la città del design, dell'arredamento e della moda ha evidentemente tecnici comunali dalla fantasia blindata.
I pre-esistenti lampioni verdi della Darsena
Il chiosco del pesce
Le nuove balaustre in legno