lunedì 30 dicembre 2013

Zona Bovisa - Giù le Poste di Piazza Lugano


Dopo più di dieci anni di abbandono sono cominciati i lavori di demolizione del cosiddetto "Hotel Lugano", il fatiscente edificio delle Poste che tra occupazioni e sgomberi era diventato un punto di degrado per la zona compresa tra la Bovisa e lo Scalo Farini.

Più volte negli scorsi anni si era tentato di vendere la struttura, giudicata sana e quotata quasi 40 milioni di euro, ma le gare non hanno portato ai risultati attesi e si è giunti così alla demolizione di questo edificio e dello scheletro di metallo che si trova alle sue spalle. Poste Italiane potrà  così abbattere un edificio comunque da risistemare e costruirne uno nuovo con tutti gli standard architettonici e ambientali che servono per affrontare il mercato del mattone, sempre più esigente e attento alla qualità architettonica. Speriamo quindi di vedere presto un nuovo edificio affacciarsi su questo spazio, che é più un parco che una piazza. 





domenica 29 dicembre 2013

Zona Centro Storico - Orti a misura Duomo






I temi dell'agricoltura e della nutrizione entrano a pieno titolo in città e lo fanno attraverso la risistemazione che l'architetto Piero Lissoni, insieme al Vivaio Nespoli e allo sponsor Konica Minolta, ha pensato per la grande aiuola di Piazza del Duomo.
Carpini e clerodendri, alti non più di quattro metri, verrano piantumati ai lati dello spazio verde e faranno da cornice ad alcune coltivazioni tipiche degli orti e dei campi italiani: segale, grano ed avena  insieme a salvia, maggiorana e timo.
I lavori cominceranno nelle prossime settimane ed entro la primavera questa rivoluzione verde, tutta da annusare, regalerà alla città fioriture tutto l'anno.






venerdì 27 dicembre 2013

Monza - La risistemazione a verde sopra il tunnel

La Milano-Lecco è un'infrastruttura che negli ultimi tempi ha fatto molto parlare di sé soprattutto per il tratto che passa da Monza, lungo la Strada Statale 36 e viale Lombardia: un tunnel di quasi due chilometri che ha ha accumulato ritardi per poco meno di due anni. Nell'agosto 2012 il Giorno parlava di oltre 345 milioni di euro e della galleria urbana più lunga d'Europa. Il 3 aprile 2013, pur con qualche intoppo, è entrata in servizio la galleria urbana a doppia canna di tale tratto: 1805 metri, un bel tassello che si aggiunge alla viabilità.

Ora che è stata completata la galleria, è in corso l'ultima fase, quella che prevede la ridestinazione della Strada Statale 36 e di viale Lombardia al traffico locale, ai quartieri di San Fruttuoso e Triante, al centro di Monza. Premono i comitati monzesi per la conclusione degli ultimi lavori di viabilità e per la risistemazione del tratto sovra-galleria: proprio di questo si parla negli ultimi giorni.

"Dopo il tunnel e la viabilità ordinaria, passeremo a sistemare a verde tutta l'area", lo dice Roberto Scanagatti, sindaco di Monza, in un video al Corriere, "per costituire quel boulevard che, abbiamo sempre detto, dev'essere il biglietto di visita a quello che è il gioiello più prezioso, che è il Parco e la Villa Reale". Isabella Tavazzi, del Comitato San Fruttuoso di Monza, parla a sua volta del tunnel, affermando che "ha tolto dalla superficie di Monza 120mila veicoli al giorno".

Ora scatta quindi anche la risistemazione a verde, strategica lungo quell'arteria che è la SS36 - Viale Lombardia, che connette viale Zara - viale Testi (quindi Milano) con Monza, il Parco e la Villa Reale, e verso Lecco. E che passerà attraverso l'importante crocevia dell'area Bettola, nei pressi di Auchan, dove aprirà il prolungamento della metropolitana M1 (da Sesto 1° Maggio arriverà fino alla fermata Cinisello-Monza) di cui vi avevamo parlato, e dove incrocia l'A4 Torino-Trieste.

Render del parco lineare

Il progetto di risistemazione è curato dal paesaggista Andreas Kipar: 600 nuovi alberi e circa 4 nuovi ettari di parchi urbani e passeggiate nel verde, per circa 40.000 metri quadrati complessivi. E oltre 4 chilometri di piste ciclabili. Il progetto prevede 2 chilometri di parco lineare che affiancherà la strada a due corsie (una per senso di marcia), alla quale scorreranno parallelamente le piste ciclabili e i percorsi pedonali, e che accompagnerà in una passeggiata di monumenti: dal campanile di San Fruttuoso alla Villa Reale. Sullo sfondo, la vista delle Grigne.

martedì 24 dicembre 2013

M4 - Sempre più a rischio le due stazioni per Expo



E' il nostro pensiero ricorrente da anni: la M4 è diventata una sorta di telenovela, col lento ma progressivo degradare dei preparativi dalla tratta completa fino alla tratta Linate-San Babila, poi limitata a Dateo, quindi a Forlanini FS. Un anno fa, l'ennesima notizia: nemmeno la fermata di Quartiere Forlanini, che sarà costruita successivamente. I lavori finanziati per cui si stanno già muovendo i cantieri è per una tratta iniziale con solo due stazioni: Linate Aeroporto (capolinea est della futura linea) e Forlanini FS, dove interscambierà (o dovrebbe interscambiare) la stazione del Passante ferroviario.

I lavori tuttavia procedono lentamente e, all'alba del 2014, sembra sempre più improbabile che la prima micro-tratta con le due stazioni e in più la stazione dei treni a Forlanini possano essere pronte in tempi utili per Expo. Era nell'aria e pochi giorni fa la Repubblica ha lanciato il grido d'allarme: diventa sempre più probabile l'attuazione di un piano B.

Il piano B prevede una flotta di navette dall'Aeroporto di Linate al centro e al sito espositivo di Rho, e fa sentire la sua ombra in modo insistente sui lavori in corso per la M4. Sembra ormai impossibile che, in soli 16 mesi, si riesca a confezionare la prima micro-tratta, sempre tenendo a mente i tradizionali ritardi che accompagnano la burocrazia dei trasporti e dei cantieri, oltre a ovvie problematiche logistiche e possibili interferenze meteorologiche. Venerdì 20 dicembre è stata calata, presso Linate, la "talpa" ossia la Tunnel Boring Machine che scaverà il tunnel nell'area est di Milano (ad essa se ne aggiungerà in seguito un'altra). Significa che, procedendo di circa 20 metri al giorno, se tutto va bene occorreranno almeno 7 mesi: quindi tra luglio e agosto, sembra che tutto sia filato liscio, si dovrebbe provvedere ad allestire i binari, terminare gli impianti, infine tutte le procedure di collaudo che da sempre hanno attirato non poche lungaggini burocratiche, specialmente servono come exempla i ritardi della M5: sia lo slittamento iniziale dalla visita del Papa fino a febbraio 2013 per la prima tratta Bignami - Zara, sia per l'attuale slittamento dell'apertura Zara - Garibaldi FS, che ora stando ai dati dovrebbe aprire per fine gennaio 2014.

Così lo scenario di una flotta di navette si fa sempre più probabile e i più pessimisti arrivano a dire che le prime due fermate potrebbero non arrivare prima del 2016. Il resto della linea (21 stazioni, da Linate a San Cristoforo - Lorenteggio) è programmato per il 2020, ma l'inondazione turistica di Expo rallenterà senza dubbio i cantieri, e ancor di più li rallenteranno gli eventuali bus navetta del "piano B". La M4 sta davvero assurgendo a una posizione sempre più conflittuale e discussa. Ma di questa linea c'è bisogno e ci auguriamo che venga profuso tutto l'impegno necessario alla sua realizzazione.

lunedì 23 dicembre 2013

Zona Navigli Ronchetto - L'eredità che l'EXPO lascerà al Naviglio Grande


Ponte di Via Lombardini









A causa della scarsa divulgazione da parte degli enti competenti, forse pochissimi hanno capito davvero cosa l'EXPO ci lascerà in eredità con la cosiddetta "Via dell'Acqua", un piccolo canale che dal sito EXPO attraverserà una serie di parchi e di quartieri dell'ovest milanese e si immetterà alla fine nel Naviglio Grande tramite una piccola cascata d'acqua. Questo avverrà all'altezza di Ronchetto delle Rane, dove si trova il grande ponte ad archi di Via Pietro Giordani. Da qui infatti partirà l'intervento di ristrutturazione e di risanamento del Naviglio, nonché la realizzazione di una vera e propria pista ciclopedonale. La pista correrà lungo tutto il tragitto del canale, quindi dal sito EXPO.
Oltre alla pista verranno riparate le sponde del Naviglio tramite pali di rinforzo; verrà realizzata una rampa a spirale che permetterà l'accesso al ponte di Via Pietro Giordani; saranno create aree per la sosta con panchine, bersò e due ponti pedonali sul Naviglio, uno in piazza Negrelli - un proseguimento ideale con via Parenzo - e l'altro all'altezza di Via Elia Lombardini. Saranno in metallo e legno con una rampa di scale per ogni lato e una specie di "monta-carichi" per permettere l'accesso a disabili e biciclette (qui mi sorgono dubbi e perplessità, conoscendo la qualità della manutenzione comunale di queste strutture).
Di seguito i disegni e i renderings del progetto.


L'area dove il canale EXPO terminerà la sua corsa








I ponti:
Ponte via Parenzo (piazza Negrelli)

Ponte via Parenzo (piazza Negrelli)

Ponte di Via Lombardini

Ponte di Via Lombardini

Ponte di Via Lombardini

Ponte di Via Lombardini

Ponte di Via Lombardini

Ponte di Via Lombardini

Ponte di Via Lombardini

Ponte di Via Lombardini


Il ponte di Via Pietro Giordani

Il ponte di Via Pietro Giordani e la rampa ciclopedonale

Il ponte di Via Pietro Giordani e la rampa ciclopedonale

Il ponte di Via Pietro Giordani e la rampa ciclopedonale

Il giardino ricavato sotto il ponte di Via Pietro Giordani

Il giardino ricavato sotto il ponte di Via Pietro Giordani

Interventi di consolidamento dell'argine del naviglio

Zona Buenos Aires - Mi chiedo spesso a cosa servano i marciapiedi

In una città civile i marciapiedi sono destinati ai pedoni. A Milano questa regola pare purtroppo non esiste.
Monteverdi, una piccola via che da Piazzale Bacone termina in Piazza Argentina. Il primo tratto è alberato, quindi la sosta delle auto è sia su carreggiata sia tra un albero e l'altro, mentre la seconda parte della via ha marciapiedi molto larghi e senza alberatura ed è convenzionalmente consentito il parcheggio a cavallo del marciapiede, formando un caos visivo senza eguali.
Personalmente troverei soluzioni migliori; marciapiedi più piccoli, ad esempio, anche perché la via non ha un grande passaggio che giustifichi l'attuale ampiezza. Parcheggi organizzati meglio e anche qualche alberello sarebbero senz'altro graditi.





venerdì 20 dicembre 2013

Zona Porta Romana - Vi ricordate che c'è una bella piscina dietro il muro?

Dietro il muraglione che corre per un discreto tratto lungo Via Carlo Botta si nasconde una bella piscina comunale. Dal 2008, però, l'acqua e l'allegria dei bagnanti estivi non ci sono più. Ciò che oggi resta è uno squallido e desolato nulla nel bel mezzo di un quartiere densamente popolato quale quello di Porta Romana.
La piscina Caimi fa parte di un gruppo di centri balneari realizzati in città negli anni Trenta dal Regime. Nel 2001 la gestione dello stabilimento venne affidata alla società MilanoSport la quale, per fare fronte a parte delle spese di gestione, stipulò un contratto con una società di ristorazione per la conduzione del bar della piscina. Forse non fu una decisione molto felice, visto che i residenti del quartiere che si affacciano sulla piscina si lamentavano ripetutamente del troppo chiasso e della musica ad alto volume. Pare che nel 2007 l’ARPA, a seguito di rilevazioni effettuate in loco su sollecitazione del Comitato di quartiere, comminò una contravvenzione a MilanoSport per immissione di rumori sopra la soglia di legge. Infine nel 2008 le ASL decretarono l’inagibilità del Centro Caimi. Da qui l'inesorabile decadimento della struttura che possiamo vedere oggi. La scarsa volontà delle amministrazioni succedutesi negli anni di prendere provvedimenti adeguati per la riqualificazione del centro balneare urbano aveva pertanto decretato un risultato prevedibile: la chiusura. Un vero peccato, perché ora i danni all'impianto sono diventati, secondo me, irreparabili.

Ho scattato alcune foto dalle finestre del Teatro Franco Parenti, ubicato proprio lì accanto.


Notizie raccolte su Comitato Piscina Caimi 
  













Zona Ticinese - E' un parcheggio o area pedonale?

Un bel cartello dinanzi a Sant'Eustorgio informa (e avverte!) che la piazza davanti all'antica basilica è area pedonale. Eppure questo luogo è evidentemente considerato da più di un privilegiato un sicuro parcheggio. Possibile che anche qui vincano le automobili e non l'educazione civica?







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