venerdì 28 giugno 2013

Via Paisiello 6. Il passato diventa futuro.

Fra le numerose testimonianze dell’architettura Liberty a Milano si trova lo stabile di via Giovanni Paisiello 6, progettato dall’architetto e ingegnere Giulio Rezia nel 1912. Un testamento progettuale e culturale che negli anni Trenta ospitò diversi futuristi come Depero, Govoni, Farfa e lo stesso Marinetti. Poeti e artisti che animarono il palazzo con incontri e riunioni, ospiti dei proprietari, famiglia illuminata di mecenati e artisti.

Esteticamente l’edificio di via Paisiello possiede una singolare monumentalità della facciata nello scandito arretramento volumetrico, sul quale insistono balconi con aggetti evidenti movimentati da motivi ornamentali con fregi stilizzati in ferro battuto. Qui Rezia, per sottolineare l’effetto chiarosculare della scansione volumetrica, si è avvalso di scelte compositive semplici che esaltano l’eleganza costruttiva evitando ogni enfasi o artificio architettonico, ma mantenendo intatta la linea del disegno.

Rispettando questa precisa eredità visuale, a partire dal 2007, lo studio di Architettura e Design, A-septica ha cominciato a pianificare nei minimi dettagli una ristrutturazione conservativa dello stabile di via Paisiello 6. Sotto la supervisione artistica di Isisuf, Istituto Internazionale di Studi sul Futurismo, nascerà infatti, nei prossimi mesi, FuturDome – Un Museo che si abita. Un progetto di riqualificazione di antichi spazi di rilevanza storico-culturale, attraverso un nuovo concetto di ospitalità: unità totalmente scardinate dagli stereotipi dell’abitare cano­nico. Qui, parti comuni e appartamenti si trasformeranno in possibili spazi espositivi, il passato in futuro.













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