A seguito degli infiniti lavori alla Darsena, proprio nel mezzo dello specchio d'acqua acquitrinoso, si è formato durante il periodo di secca forzata, un isolotto con vegetazione spontanea e animali solitamente estranei ad un ambiente urbano. Ora, a pochi mesi dall'inizio dei lavori di rifacimento della zona, dove sono previsti parecchi milioni di investimenti, un comitato di ambientalisti si sta battendo per la salvaguardia di questo angolo di ambiente paludoso. Pur avendo a cuore l'ambiente, non pensiamo che questa soluzione possa essere percorribile e di fatto vanificherebbe i tanto attesi lavori di riqualificazione. La natura ha molte più risorse di quanto noi uomini ci aspettiamo e non crediamo che sia questo piccolo fazzoletto di terra incolto a rendere Milano più vivile ed amica dell'ambiente. Ci auguriamo che l'opera di risanamento parta presto e che la Darsena torni ad essere un'attrazione e a rappresentare quello che è sempre stata: un porto urbano e non una palude a pochi passi da Duomo.
Magari anche con più verde, alberi e quant'altro, ma non una palude.