martedì 6 febbraio 2018
lunedì 5 febbraio 2018
Milano | Bovisa – Progetto di via Durando: aggiornamento
Dopo oltre un decennio di stallo, forse ci siamo per risolvere il cantiere di via Durando?
Siamo alla Bovisa dove all'incrocio tra le vie Durando e Don Giuseppe Andreoli, si trova un lotto in attesa di una definitiva riqualificazione da troppo tempo.
Forse l'attesa potrebbe essere giunta ad una svolta, perché sono comparsi, dopo tanto tempo, dei nuovi rendering per il palazzo che dovrebbe essere costruito in questo lotto.
Il progetto si era già visto qualche anno fa, ma rimase sulla carta (o nella rete). Differenziava un po' da questo, soprattutto dal punto di vista estetico e onestamente ci piaceva un po' di più.
Si tratta di una stecca commerciale e una residenziale sovrapposte a formare una corte pedonale. Progetto un po' coraggioso per questa parte di città, visto che i negozi chiudono anziché aprire, ma forse è anche un'idea per rivitalizzare il quartiere, anche perché la corte coi negozi metterebbe in connessione il Campus Bovisa del Politecnico di Milano con la stazione ferroviaria Milano-Bovisa.
Anche la realizzazione di una grande piazza urbana favorirebbe la vita sociale col vicino campus universitario.
Di seguito le immagini del precedente progetto
Milano | Zona San Babila – Cantiere Apple Store: aggiornamento inizio febbraio 2018
Altra sbirciatina al cantiere più sigillato e misterioso d'Italia, quello dell'Apple Store di piazza Liberty. A quanto pare, sotto quest'impalcatura sono in corso i lavori per la costruzione del cubo di vetro che separerà la fontana dall'entrata per il negozio ipogeo.
Qui trovate altri articoli sul cantiere dell’Apple Store.
Milano | Cordusio - Palazzo della Ragione: terza fase dei lavori di restauro
Dopo la copertura e le facciate, si completerà la messa in sicurezza delle parti esterne dell’edificio
Nuovi interventi per il recupero del Palazzo della Ragione in piazza Mercanti. La Giunta ha approvato i progetti della terza fase di lavori che interesseranno i serramenti esterni. In particolare si tratta di 18 finestre ellittiche che si trovano nella porzione di Palazzo conosciuta come sopralzo teresiano (l’ultimo piano compreso tra la fascia marcapiano e il sottogronda del tetto).
Verranno sottoposte a lavori di restauro conservativo, che comprenderanno le fasi di ripulitura preliminari, l’asportazione dei precedenti strati di vernice e di pittura, lo smontaggio dei serramenti, la loro revisione e rimessa a nuovo. Nel complesso, l’importo dei lavori è stimato in 1,5 milioni di euro e la durata prevista è di 270 giorni.
Gli interventi seguiranno quelli che, nei mesi scorsi, hanno riguardato in somma urgenza per motivi di pubblica sicurezza la copertura, il sottogronda e la fascia marcapiano (prima opera). E partiranno al termine di quelli che, in questo periodo, interessano invece le facciate, in particolare gli intonaci e gli elementi ornamentali con l’obiettivo di rinsaldarli, dato che il sistema di fissaggio aveva ormai perso efficacia rendendoli privi di adesione (il cantiere proseguirà fino all’autunno).
Con il recupero delle finestre, si chiuderà la messa in sicurezza degli esterni del più antico palazzo civico di Milano, delicato e di grande pregio, la cui costruzione come portico aperto per le assemblee cittadine, gli arbitraggi e le ordinanze iniziò in piena età comunale, nel 1228. Il sopralzo, invece, destinato ad ospitare l’Archivio notarile, venne eretto nel 1771, durante il regno di Maria Teresa d’Austria.
Una volta concluso il restauro dell’esterno dell’edificio, resteranno da progettare la sistemazione interna degli ambienti, l’adeguamento impiantistico, la rivisitazione e il riordino della Loggia dei Mercanti.
Prima di questi ultimi interventi, il Palazzo della Ragione era stato oggetto di importanti lavori di consolidamento strutturale, restauro conservativo e architettonico tra la fine degli anni Settanta e i primi Ottanta, diventando da allora spazio espositivo deputato ad ospitare importanti mostre fotografiche.
Tutti i lavori di recupero all’ex Broletto, uno dei Palazzi simbolici della città e uno dei più importanti riferimenti attrattivi, vengono eseguiti in accordo con la Soprintendenza ai Beni architettonici.
Anche se la Sovrintendenza alle Belle arti ha bocciato il progetto riproposto da Anpi per la chiusura della loggia con delle vetrate.
Infatti il Comune ha più volte espresso la volontà di mettere lo spazio porticato a protezione, perché utilizzato spesso come luogo per bivacchi e minzioni.
Il porticato, un tempo, prima delle trasformazioni e l'apertura di via Mercanti alla fine dell'Ottocento, si trovava allo stesso livello della piazza, abbassata per portarla allo stesso livello di pIazza del Duomo e di Piazza Cordusio.
Milano | Bullona - Alcuni cantieri in zona
Eccoci a fare un tour attorno a Piazza Gerusalemme, dove abbiamo osservato e fotografato tre cantieri per nuove costruzioni residenziali non lontani dalla piazza in zona Bullona.
Tre interventi che ricuciono, in qualche modo, il tessuto urbano altrimenti frammentato da vecchi magazzini o rimesse oramai fatiscenti e obsolete.
Il più importante, se possiamo dirlo, è quello di via Mussi 26, non tanto per chissà quale motivo, semplicemente perché si trova nel luogo più in vista.
Come avevamo già visto, qui si trovava un vecchio magazzino senza alcun valore architettonico, il rimasuglio di quando qui passava ancora la ferrovia, fino agli anni Trenta del 1900.
Dopo anni di stallo il palazzo sta crescendo, ed è già giunto al terzo piano. Purtroppo ancora non siamo riusciti a trovare alcun tipo di rendering o disegno che mostri cosa sarà realizzato. Attenderemo la sorpresa o, se scopriremo qualcosa ve lo mostreremo.
Non lontano da quel cantiere, c’è anche il buco che si trova in via Fauchè all’angolo con via Chieti. Anche qui non siamo riusciti a trovare nulla e anzi, il cantiere è così dal 2014 quando venne demolito un brutto magazzino.
venerdì 2 febbraio 2018
Milano | Duomo - La festa della Candelora
Ma che cos'è la festa della Candelora, oramai quasi un rito un po' in sordina ma che a Milano ha una forte tradizione secolare?
E' il nome con cui è popolarmente nota in Italia la festa della Presentazione al Tempio di Gesù (Lc 2,22-39), avvenuta esattamente 40 giorni dopo il 25 dicembre, e celebrata dalla Chiesa cattolica il 2 febbraio. Nella celebrazione liturgica si benedicono le candele, simbolo di Cristo "luce per illuminare le genti", come il bambino Gesù venne chiamato dal vecchio Simeone al momento della presentazione al Tempio di Gerusalemme, che era prescritta dalla Legge giudaica per i primogeniti maschi.
La festa viene osservata anche dalla Chiesa ortodossa e da diverse chiese protestanti. In molte zone e in diverse confessioni è tradizione comune che i fedeli portino le proprie candele alla chiesa locale per la benedizione.
La cerimonia consisteva in una processione solenne, che riecheggiava la tradizione bizantina (e pagana), e si svolgeva dal Duomo a Santa Maria Beltrade (una chiesa oggi scomparsa che si trovava nella piazza omonima in vi Torino) portando in spalla un’immagine della Madonna con bambino chiamata “IDEA” (forse ricordo di una festa pagana dedicata alla dea Cibele, Mater Ideae), questa veniva benedetta nella chiesa di via Torino e riportata in cattedrale.
Questa cerimonia è immortalata anche in un bassorilievo un tempo murato prima all’interno della chiesa, poi sulla parete esterna, oggi conservato nelle raccolte del Castello Sforzesco. Ancora oggi la processione si svolge con l’icona dei Besozzo ogni 2 febbraio all’interno del Duomo e anche in S. Ambrogio con una icona diversa. Viene portata a spalla l’immagine della Madonna dell’Idea, realizzata da Michelino e Leonardo da Besozzo nel 1317 circa.
Si tratta di una tavola a cuspide che raffigura su un lato la presentazione di Gesù al tempio, con Maria e gli anziani Simeone ed Anna (protagonisti appunto del Vangelo proclamato nella festa del 2 febbraio), e dall’altro la Vergine in trono con il Bambino.
Milano | Santa Sofia - Corso Italia 34: rinnovato
Ringraziamo per le foto Renato Scialpi
In Corso Italia 34 c'era uno dei palazzi tra i meno apprezzati del centro città, un edificio realizzato con ogni probabilità negli anni Sessanta sui resti delle devastazioni belliche (purtroppo non siamo riusciti a trovare dati) in una sorta di stile brutalista che ricorda un po' le architetture di Vico Magistretti, che non distano molto da questo indirizzo, in Corso di Porta Romana, 51 o l'architettura di Luigi Caccia Dominioni, anch'essa non distante dal palazzo in questione (Corso Italia 22).
Si trattava di un edificio utilizzato come Residence e che aveva un'aspetto abbastanza austero dovuto anche allo stato un po' degradato in cui versava.
La facciata era caratterizzata da fasce marcapiano finestrate e incorniciate da un'importante cornice di rame (oramai ossidato).
Come succede sempre più spesso, le architetture di Milano stanno, una alla volta, rinnovandosi sia di aspetto esteriore che dal punto di vista energetico. Ed ecco che dopo un anno di cantiere, il palazzo di Corso Italia 34 è stato completamente ristrutturato.
La firma e degli architetti Emiliano Rossetto e Marco Zora che hanno alleggerito la facciata sostituendo le fasce in rame e modificando le aperture delle finestre, riducendole all'indispensabile e com persiane scorrevoli per chiuderle a piacere (prima era un'unica finestratura continua ad ogni piano).
Per la completezza dell'intervento mancano ancora dei punti, come il piano commerciale al piano terra ma da qualche giorno è stato "svelato" mostrando la nuova facciata.
Di seguito i rendering del progetto
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