Onestamente non ne sentiamo molto la mancanza, eppure a Milano per un breve periodo davanti alla Stazione Centrale venne istallata un'opera che in teoria sarebbe dovuta rimanere per sempre ma che dopo un anno venne smantellata e nascosta in un magazzino comunale. Si tratta della "mitica" Alba di Luce dell' architetto britannico Ian Ritchie.
Definita inizialmente una scultura-simbolo «della capacità di Milano di costruire il futuro» (Gabriele Albertini, 19 gennaio 2001), poi considerata «un errore a cui era doveroso rimediare» (Riccardo De Corato, 27 giugno 2002), oggi è finita nel dimenticatoio e in pochi forse se ne ricordano.
Definita da molti come una gigantesca branda posta proprio davanti alla monumentale facciata della Stazione, l'opera in sostanza era composta da due lame in acciaio che formavano una sorta di L slanciata ad arco poste ad una distanza di 3/4 metri e unite da un lunghissimo cavo di fibra ottica (fonti parlano di 120 km?) che intrecciandosi univa le due L. Peccato che di giorno la scultura apparisse come una vera branda o saracinesca e la sera una porta inclinata e buia: già, perché le fibre ottiche non illuminavano un bel niente.
Dal 2002 i due i due piloni a L della struttura giacciono lungo il muro perimetrale nei magazzini comunali di via Gregorovius 15, nel quartiere Niguarda (con Bing Maps la si vede benissimo).
Definita da molti come una gigantesca branda posta proprio davanti alla monumentale facciata della Stazione, l'opera in sostanza era composta da due lame in acciaio che formavano una sorta di L slanciata ad arco poste ad una distanza di 3/4 metri e unite da un lunghissimo cavo di fibra ottica (fonti parlano di 120 km?) che intrecciandosi univa le due L. Peccato che di giorno la scultura apparisse come una vera branda o saracinesca e la sera una porta inclinata e buia: già, perché le fibre ottiche non illuminavano un bel niente.
Dal 2002 i due i due piloni a L della struttura giacciono lungo il muro perimetrale nei magazzini comunali di via Gregorovius 15, nel quartiere Niguarda (con Bing Maps la si vede benissimo).
Pensiamo comunque sia un peccato che un'opera - bella o brutta che sia - venga tenuta nascosta e abbandonata in qualche magazzino, non è civile e democratico soprattutto se l'opera è costata parecchi soldoni.
Noi abbiamo una proposta: visto che il piazzale Firenze ha uno spazio centrale coperto da asfalto e senza senso, perché non collocare lì questo monumento?
Abbiamo fatto dei piccoli fotomontaggi per vedere che effetto potrebbe avere. Da quella posizione la si vedrebbe sia da Corso Sempione che da Via Cenisio e Viale Certosa e darebbe un senso allo spazio inutilizzato al centro, tornando a essere riutilizzata. Naturalmente servirebbero delle fasce di luce più belle da vedersi sia di giorno che di sera e non con l'effetto triste che aveva al tempo della sua istallazione in Stazione Centrale.