A fine dicembre sono cominciate le demolizioni al fatiscente palazzo delle ex-poste in piazzale Lugano. Nell’ottobre del 2011 l’immenso spazio era stato messo in sicurezza, in
ottemperanza a una ferma richiesta dell’assessore all’Urbanistica, Ada
Lucia De Cesaris. Era così stato bonificato dall’amianto, su una
superficie di duemila metri quadrati, e l’accesso all’immensa struttura
abbandonata impedito da un cancello. Un passo necessario, in attesa di
capire quale fosse la destinazione futura. L’ex Palazzo delle Poste era
stato dismesso nel 2000. Per qualche anno era stato presidiato. Poi,
l’abbandono graduale e irreversibile. Fino alle occupazioni, ripetute
nonostante gli sgomberi, che l’avevano portato a essere ribattezzato
«Hotel Lugano».
I tecnici avevano allora spiegato che la struttura - una
superficie di 45 mila metri quadrati, distribuita su otto piani - era
sana, tutta in ferro e acciaio. Per ben tre volte il Palazzo era stato
messo all’asta (base d’asta 39 milioni di euro), senza esito, forse
perché chi investe, spiegò allora la Società Europa gestione immobiliare
(Egi) che l’aveva in carico per conto di Poste Italiane,«vuole avere la
certezza di poterlo riqualificare» o di ottenere un cambio di
destinazione d’uso. Abbatterlo, d’altronde, poteva anche significare
perdere i diritti edificatori, in attesa delle regole del nuovo Pgt. Fonte Corriere della Sera.
A distanza di due anni lo scenario è cambiato: «Poste Italiane è uscita
dall’accordo di programma sugli Scali ferroviari - chiarisce la
vicesindaco De Cesaris -. Con le nuove regole che abbiamo introdotto, ha
la propria autonomia, può cioè demolire e ricostruire».
Dal Corriere della Sera
Foto DreamJay
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