La Grande Brera sarà composta dai due edifici citati e collegati dall'Orto Botanico, il grande spazio verde che rimane nascosto dai palazzi nobiliari del quartiere.
Lo scopo di questo grande progetto è quello di avere una pinacoteca molto più importante e che possa rivaleggiare col resto dei grandi musei nazionali e internazionali. Uno spazio culturale moderno e attraente, con la possibilità di ospitare mostre temporanee oltre a poter esporre l'eorme quantità di quadri e opere ora nascosti al pubblico nei magazzini del museo.
Il palazzo di Brera, sorto su di un antico convento trecentesco dell'ordine degli Umiliati e successivamente passato ai Gesuiti che vi stabilirono una scuola, conobbe l'assetto attuale, solido e austero, a partire dall'inizio del Seicento ad opera di Francesco Maria Ricchini.
Nel 1773, a seguito dello scioglimento dei Gesuiti, il Collegio di Brera divenne proprietà dello Stato e l'Imperatrice Maria Teresa d'Austria volle farne sede di alcuni dei più avanzati istituti culturali della città: oltre all'Accademia di Belle Arti e all'Istituto Lombardo di Scienze e Lettere, la Biblioteca Nazionale Braidense, l'Osservatorio Astronomico e l'Orto Botanico.
Mentre il settecentesco Palazzo Citterio è un classico edificio nobiliare del barocchetto settecentesco milanese con lunga fronte su Via Brera. Acquistato per un miliardo e 148 milioni di lire dal demanio dello Stato su richiesta del Ministero per i Beni e le Attività Culturali nel 1972 per essere destinato ad attività espositive e culturali in relazione alle esigenze di espansione della Pinacoteca di Brera. Dopo un primo intervento di adeguamento funzionale i lavori sono stati interrotti fino a quando a metà degli anni ‘80, per interessamento degli Amici di Brera con finanziamenti della Fondazione San Paolo, fu redatto un nuovo progetto dall’architetto inglese James Stirling nel 1986 che prevedeva l’insediamento nel palazzo di un moderno museo ad ampliamento della Pinacoteca di Brera. L'intervento non è poi stato realizzato se non per il volume interrato rimasto non completato.
Il palazzo di Brera, sorto su di un antico convento trecentesco dell'ordine degli Umiliati e successivamente passato ai Gesuiti che vi stabilirono una scuola, conobbe l'assetto attuale, solido e austero, a partire dall'inizio del Seicento ad opera di Francesco Maria Ricchini.
Nel 1773, a seguito dello scioglimento dei Gesuiti, il Collegio di Brera divenne proprietà dello Stato e l'Imperatrice Maria Teresa d'Austria volle farne sede di alcuni dei più avanzati istituti culturali della città: oltre all'Accademia di Belle Arti e all'Istituto Lombardo di Scienze e Lettere, la Biblioteca Nazionale Braidense, l'Osservatorio Astronomico e l'Orto Botanico.
Mentre il settecentesco Palazzo Citterio è un classico edificio nobiliare del barocchetto settecentesco milanese con lunga fronte su Via Brera. Acquistato per un miliardo e 148 milioni di lire dal demanio dello Stato su richiesta del Ministero per i Beni e le Attività Culturali nel 1972 per essere destinato ad attività espositive e culturali in relazione alle esigenze di espansione della Pinacoteca di Brera. Dopo un primo intervento di adeguamento funzionale i lavori sono stati interrotti fino a quando a metà degli anni ‘80, per interessamento degli Amici di Brera con finanziamenti della Fondazione San Paolo, fu redatto un nuovo progetto dall’architetto inglese James Stirling nel 1986 che prevedeva l’insediamento nel palazzo di un moderno museo ad ampliamento della Pinacoteca di Brera. L'intervento non è poi stato realizzato se non per il volume interrato rimasto non completato.