Nonostante la vicinanza con uno degli ingressi di Expo, la chiesetta sconsacrata non è stata recuperata e ancora versa in un totale stato d'abbandono.
Piccola ma proporzionata, fu costruita a metà del XIX secolo, secondo i canoni del tardo neo-classicismo, preceduta da un maestoso pronao composto da 4 pilastri bugnati sostenenti un alto cornicione e un timpano triangolare aggettante. Dal pronao basso e massiccio, si passa nell'alta navatella cubica, completamente illuminata da ampie finestre a tutto sesto.
Poche erano le decorazioni interne: una semplice cornice che correva lungo le pareti (su cui erano apposte alcune lapidi di defunti deposti nel sacello sottostante) e quattro nicchie negli angoli dolcemente smussati. Il presbiterio rettangolare, poco profondo, era coperto da una volta a crociera ora collassata, e comunicava con la retrostante sagrestia attraverso un breve corridoio. Sopra, si elevava un campanile a vela.
Nel 2001 venne indetto un concorso, che vinse Riccardo Dell'osso con un progetto di sistemazione dell'intera piazza e annesso recupero della chiesetta. Peccato che essendo questa in un luogo così lontano dal centro cittadino, non abbia mai suscitato per davvero l'interesse del Comune o di altri enti preposti.
Oggi, la chiesetta sconsacrata è fatiscente e malridotta al punto che potrebbe crollare da un momento all'altro nonostante sia in vendita e pare interessare a nessuno. Per l'esposizione internazionale è stato allestito senza molti fronzoli (una rete metallica protegge uno sterrato) un parcheggio attorno al rudere. Quella di EXPO è stata un occasione sprecata sia per il recupero del rudere che per la sistemazione del piazzale.
VINCITORE del concorso “Piazze 2001”: piazza Roserio – via Giovan Battista Grassi. Milano
Altre immagini della chiesetta diroccata
Foto d'epoca della chiesetta