Basta passarci davanti per rendersi conto di come, oramai, in Italia chi imbratta i muri abbia la meglio sulla civiltà. Questi edifici dovrebbero essere esempio di pulizia e decenza ma a quanto pare a nessuno questo pare un problema importante.
La situazione delle tag e delle scritte sui palazzi scolastici è una piaga antica: già negli anni 60 e 70 scritte contro qualcosa erano di norma, ma col tempo da scritte di protesta si sono trasformate in scritte per farsi notare, ora i muri sono una lavagna indecente che in un mondo civile non dovrebbe esistere.
L'edificio venne costruito nel 1936, durante il fascismo come casa del soldato, aveva inizialmente una pianta a C, che fu poi chiusa con una nuova ala su Via Settala, formando un blocco chiuso dentro un isolato squadrato.