Dal 10 al 20 settembre, dunque, l’iniziativa ‘Energy box’ (#energybox2015) porterà sulle strade di Milano 50 artisti – selezionati da A2A e Fondazione Aem con la supervisione del critico d’arte e ordinario di Storia dell’arte moderna al Politecnico di Milano Flavio Caroli –, che eseguiranno dal vivo le loro opere su 150 centraline semaforiche sia in centro sia in periferia.
Le centraline saranno decorate e colorate per diventare opere d’arte permanenti di Milano, in dialogo e relazione temporanea con le altre opere e installazioni di Urban Art Renaissance. A ciascuno dei cinquanta artisti selezionati saranno affidate da decorare in tre date diverse tre centraline, che saranno segnalate attraverso un allestimento ad hoc. Il 23 settembre, infine, alcuni artisti si esibiranno in performance live alla Fabbrica del Vapore, durante la giornata di chiusura di Urban Art Renaissance.
“Questa iniziativa ci consente di donare bellezza a semplici elementi di arredo pubblico - spiega l'Assessore alla Cultura Filippo Del Corno - che sono fondamentali per il corretto funzionamento di una grande città. Grazie all'intervento di questi artisti straordinari riusciremo a conciliare efficienza ed estetica, trasformando Milano in una vera e propria galleria a cielo aperto. Questo progetto si colloca all’interno delle iniziative promosse dal Comune di Milano che intendono mettere a disposizione ‘muri liberi’ ai writer ma allo stesso tempo essere di contrasto ad atti di puro vandalismo.”
“É inutile vietare: il problema è piuttosto creare un meccanismo di qualità tra tutti gli artisti in modo che siano loro a decidere dal punto di vista estetico cosa è bello e cosa non lo è. ‘Energy box‘ è un esempio di questa necessità - aggiunge il Professore Flavio Caroli - per poter trasformare la ‘creatività marginale’, che citavo in ‘La Politica dell’Arte’ in una creatività che arrivi al centro, cioè che sia di utilità pubblica. Ecco perché io intitolerei questa manifestazione ‘Creatività Applicata 2.0’.”
“L’arte è la combinazione di intuizione, passione ed energia creativa - commenta il Presidente della Fondazione Aem Alberto Martinelli -. Valori in cui Fondazione Aem e A2A si riconoscono pienamente, esprimendoli in servizio ai cittadini e in sostegno a iniziative culturali di qualità come questa. Abbiamo quindi aderito con convinzione e partecipazione al progetto Urban Art Renaissance, perché pensiamo di poter contribuire anche in questo modo al benessere dei milanesi e a valorizzare contemporaneamente giovani talenti dell’arte urbana”.
Il progetto Urban Art Renaissance, dentro la cui cornice si sviluppa “Energy box’, richiamerà a Milano gli urban artist del panorama internazionale, che decoreranno grandi tele con bombolette spray e pennelli in alcuni angoli della città, realizzando un coloratissimo e vitale affresco. Il 23 settembre, infine, le opere realizzate su canvas saranno esposte alla Fabbrica del Vapore (ex locale cisterne), dove gli artisti presenteranno le performance.
“Urban Art Renaissance non è una semplice mostra, ma è un racconto. Un romanzo contemporaneo scritto da artisti provenienti da mezzo mondo (2501, C215, D*Face, Etnik, Hopnn, Laurina Paperina, Millo, No Curves, Pixel Pancho, Reka, Rone, The London Police) che con stili e lessici diversi ci narrano il Medioevo attuale, senza moralismi. Al centro sta sempre l’essere umano, con espliciti o accennati rimandi alla storia dell’arte, o attraverso espressioni inedite. Sia nella mostra ospitata negli splendidi spazi della Fabbrica del Vapore, sia nei canvas realizzati dal vivo in luoghi particolarmente simbolici per la città, questo progetto vede l’arte come il più alto mezzo espressivo per parlare di Architettura, Moda, Design, Musica, Cinema, Letteratura, Tecnologia. Urban Art Renaissance crea per ogni intervento una sorta di ‘bottega del pensiero’ che rielaborerà la concezione moderna della società con il contributo di riconosciuti intellettuali del settore. Quando è nata, la street art rientrava nella stretta categoria del fenomeno sociale, ma nel corso degli anni è assurta all’Olimpo dell’arte: oggi rappresenta il punto di incontro tra l’uomo e la città”, aggiunge Nicolas Ballario, curatore di Urban Art Renaissance.
“Brera per Milano (e per il mondo) è sinonimo di arte, misura, immaginario. Da queste considerazioni è coinvolta come declinazione della tematica dell'Arte Pubblica riguardante la ‘pelle’ della città, sia come palcoscenico del live painting dei The London Police, che con l'apporto di una pattuglia di allievi, in mostra alla Fabbrica del Vapore”, concludono Renato Galbusera e Maria Cristina Galli, in merito al coinvolgimento dell’Accademia di Brera.