venerdì 26 ottobre 2012

Cesare Correnti messo in castigo

Quasi mi vergogno a pubblicare certe foto. Piazza Resistenza Partigiana, lo slargo che vedete in fotografia, si trova al posto della Pusterla dei Fabbri, una delle porte minori aperte nelle mura medioevali di Milano. Ormai nessuno più si accorge di cosa ci fosse originariamente in quel punto, tanto è stato stravolto: un arco gotico circondato da case popolari con persiane che permettevano di osservare il viavai della gente e dei carri. C'erano anche un ponticello sul Naviglio e una stradina che portava fuori Milano. Poi, come per magia, tutto questo è scomparso per lasciare spazio al nuovo, alla società moderna, quella che corre. L'arco, per fortuna, è stato in qualche modo salvato e ora si trova al Castello Sforzesco. Questa "nuova modernità", invece, cosa ci ha regalato? Edifici anni Cinquanta, alcuni tremendi, altri appena salvabili, qualcuno ancora bello. Comunque, lasciando perdere lo scempio di Piazza Resistenza Partigiana colle nuove costruzioni, c'è una cosa che mi manda letteralmente in bestia: il generale stato di caos e abbandono che questa povera piazza ha subìto. Ora il povero Cesare Correnti osserva dall'alto del suo mezzobusto una marea di segnali stradali, archetti, pali, luci, cartelli pubblicitari, bici, orologi e quel triste verde lasciato crescere incolto e selvaggio. Questa è una piazza di una metropoli europea? A voi la risposta. Come spesso succede, il centro di Milano non ha un disegno e non ha un'idea.
















La Pusterla dei Fabbri a fine ottocento.

La Pusterla durante la demolizione





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