Per una città come Milano, i suoi grandi progetti di riqualifica e recupero urbano e soprattutto l'imminente appuntamento di Expo 2015, il turismo deve migliorare molto e in poco tempo, compiendo passi da gigante. In questo post non ci concentreremo sulle lacune delle forme "tradizionali" turistiche di Milano di cui già molto si è parlato. Appare invece importante, in una città così polimorfa e mutante come il capoluogo lombardo, cercare anche strade alternative. Una di queste è sicuramente la nuova moda dei city games: si tratta di sorta di avventure virtuali che trasportano i partecipanti alla scoperta di città, seguendo itinerari alternativi e impregnati di interattività. Il primo caso di successo in Italia è il gioco turistico sviluppato da WHAIWHAI (se volete saperne di più, cliccate qua) per la città di Venezia, in cui il partecipante (che compra un kit da una ventina di euro, reperibile anche in edicola, e segue gli indizi con SMS) si mette alla ricerca del Ruyi portato a Venezia dalla Cina per mano di Marco Polo. Diventa un modo alternativa, avventuroso ed affiatante per scoprire la città in modo diverso. Questo modello WHAIWHAI lo ha poi esportato anche a Roma, Verona, Firenze, addirittura New York e... Milano. Qua ci si deve mettere alla ricerca del diamante Lupo, impegnato a suo tempo da Ludovico il Moro all'usuraio Giovanni Beolco per sostenere la campagna contro i francesi. Successivamente rubato, il turista-partecipante si mette alla ricerca del diamante in un itinerario che propone di condurre avventurosamente attraverso i vicoli di Duomo, Castello, Brera e non solo.
L'idea dei city games è una pista interessante, ma di certo migliorabile. Come hanno dimostrato alcuni esempi recenti di prodotti culturali (uno su tutti: la mostra su Leonardo Da Vinci "Il mondo di Leonardo" in Piazza della Scala, molto ben curata anche per le ricostruzioni dei macchinari e i dipinti restaurati proposti in alta definizione, che si avvale oltretutto di numerose "stazioni interattive multimediali" con cui grandi e piccini possono entrare in esperienza quasi immersiva nel mondo leonardesco, costruendo macchine, risolvendo enigmi e problemi di logica, ecc - alla mia visita, le stazioni erano popolate da numerosi ragazzini entusiasti, che addirittura da una postazione potevano stampare certificati di merito e risultati del loro "lavoro"), l'interattività e le strade alternative di proporre il prodotto culturale è importante, non solo dal punto di vista turistico. I city games devono moltiplicarsi e raffinarsi in vista dell'appuntamento con Expo: Milano è una città in cui, all'ombra dei grandi monumenti arcinoti come Duomo e Castello, e di quartieri come Brera e Navigli, nasconde tesori impensabili che forse solo gli itinerari insoliti ed entusiasmanti dei city games può svelare. E che consentono di impegnare e divertire soprattutto i ragazzi e i turisti più giovani (non solo, ovviamente, ma appassionare un pubblico giovanile è sempre interessante e impegnativo). Certo però che bisogna evolvere queste forme: al giorno d'oggi è quasi obsoleto che l'interattività col cellulare avvenga via SMS. Ci auguriamo che vengano al più presto sviluppate app di questo tipo per Android, iPhone e Blackberry.
Ecco un'immagine dal gioco WHAIWHAI per Milano: