Come al solito, nel mio curiosare per la città non ho potuto fare a meno di ficcare il naso nel Vicolo dei Fabbri. Un nome così evocativo (c'era anche la Pusterla dedicata ai fabbri, una delle piccole porte aperte nelle mura medioevali) per un tratto di strada del centro storico di Milano così mal tenuto. Già tempo fa avevamo scritto due righe su questa strada, ma non ho potuto fare a meno di ribadire il mio sconcerto. Il vicolo, tranciato da un brutale intervento edilizio che risale agli anni cinquanta, che l'ha suddiviso in due parti separate, nella porzione verso le Colonne di San Lorenzo è un vero e proprio pisciatoio pubblico. Mi scuso per l'espressione volgare ma non è possibile definirlo diversamente. Per fare le foto mi son dovuto tappare il naso, letteralmente. Addirittura c'è un cancello metallico corroso dalle urine. Mi chiedo, come facciano gli abitanti del vicolo e come sia possibile che non protestino.
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