lunedì 3 dicembre 2012

Così cambia il quartiere ex Enel

Le petizioni e i ricorsi hanno ottenuto un profondo restyling del progetto.
Le piazze sono state ridisegnate con getti d'acqua, terrapieni e panchine incise nella pietra; c'è un boschetto di ciliegi; un parchetto di frassini; sull'isola pedonale si affaccia (finalmente) il Museo del Compasso d'Oro. Intorno è rimasta la cornice di cemento: palazzi, uffici, negozi e un albergo. La nuova versione del Piano d'intervento su oltre 31 mila metri quadri di aree industriali ex Enel attende adesso le bonifiche e i permessi. «Abbiamo fatto una scelta di dialogo con i cittadini e con l'operatore privato per contemperare i vari interessi», spiega l'assessore all'Urbanistica Ada Lucia De Cesaris. Le proteste del comitato «anti-mostro» sono state parzialmente disinnescate, il Comune e l'Immobiliare Porta Volta hanno organizzato un concorso e scelto (il 7 novembre) la proposta dell'architetto Alessandro Timoteo Sassi. Titolo evocativo: «Pausa urbana». Ora può iniziare la fase dei cantieri: «I lavori partiranno nei primi mesi del 2013». La mega-operazione immobiliare (un investimento privato da circa 60 milioni di euro) è un'eredità lasciata dall'ex giunta Moratti all'amministrazione Pisapia. L'area da riconvertire è enorme: sarà riscritto il paesaggio dei tre isolati che convergono sul piazzale del Cimitero Monumentale e sono divisi dagli assi di via Bramante, via Niccolini e via Procaccini. Oggi: cortili, capannoni, edifici dismessi, amianto. Per l'Expo 2015: 200 appartamenti e 243 box interrati. Il Piano d'intervento - approvato dal consiglio comunale nel settembre 2011 - è stato bersagliato dalle critiche di residenti e intellettuali (da Rosellina Archinto a Camilla Baresani, da Mario Botta a Italo Rota, da Antonio Scurati a Salvatore Settis): «Si tratta - è l'accusa - di un progetto architettonico di scarsa, o nulla, qualità». Il messaggio del nucleo di resistenza al cemento è ben riassunto dal sito Internet: «No agli scempi in città». La battaglia per «il bello» è confluita in due ricorsi al Tar: uno è stato respinto, il secondo sarà discusso a giorni.

Alcuni edifici storici saranno demoliti. L'Associazione per il disegno industriale (Adi) bonificherà 5 mila metri quadri di una centrale elettrica, realizzerà la sua sede e inaugurerà un'esposizione permanente con gli oggetti vincitori del premio Compasso d'Oro (fondato nel 1954 e oggi chiuso in magazzino): «Diamo una casa a questo straordinario patrimonio collettivo - sottolinea la presidente Luisa Bocchietto - e costruiamo un polo in grado di attrarre attenzione dal punto di vista turistico, culturale e didattico». Nella palazzina del design saranno ricavati anche spazi per mostre, uffici, bookshop e ristorante.

Dal Corriere della Sera

Nella foto l'area interessata all'intervento

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