mercoledì 21 novembre 2012

Chiese scomparse: Santa Maria in Aracoeli





Santa Maria in Aracoeli o San Giovanni di Dio, onestamente non ho mai capito perché i due nomi (forse il secondo nome derivava dal vicino ospedale), era una chiesa barocca di Milano, lungo il naviglio di via Fatebenefratelli, all'angolo col corso di Porta Nuova. Quest'angolo milanese in cent'anni ha cambiato totalmente aspetto, non si è salvato nulla di quello che c'era nelle vecchie foto a noi arrivate. Sparito il Naviglio, la chiesa, i palazzi attorno e l'Ospedale, eppure secondo me doveva avere un fascino straordinario.

La storia dell'Istituto prese avvio nel lontano 1588 quando l'arcivescovo di Milano Gaspare Visconti fondò con le autorità civili l'Ospedale Fatebenefratelli. L'area individuata è adiacente al Collegio dei Nobili, potente istituzione legata a San Carlo Borromeo, arcivescovo di Milano dal 1560 al 1584, sulla quale prende avvio la costruzione di un ospedale/convento su progetto di Martino Bassi. Dal 1634 nell'ospedale sono accolti i malati in luogo dei convalescenti.
Col progetto di Giovanni Battista Pessina e di Aurelio Trezzi, del 1630, nell'ospedale ampliato trovano ricovero i malati acuti. Allo stesso momento risale la costruzione della nuova chiesa, dedicata a Santa Maria d'Aracoeli.
In età napoleonica il complesso ospedaliero è interessato da eventi sfavorevoli, ma la destinazione assistenziale e benefica contribuiscono a limitarne i danni; un ambizioso progetto di ammodernamento è avviato dall'architetto Pietro Gilardoni e realizzato tra il 1822 e il 1843. L'organo firmato da Natale Morelli, nella bella cappella dell'ospedale, entra in funzione nel 1853, tredici anni dopo l'inaugurazione del riformato istituto ospedaliero.
Nella seconda metà dell'Ottocento si susseguono le tappe di una lunga decadenza, contraddistinta dalla soppressione degli ordini religiosi e dal passaggio della direzione dell'istituto ai laici nel 1870, dall'allontanamento dei religiosi nel 1885, dall'unificazione col vicino ospedale Fatebenesorelle ( o Ciceri) e l'annessa Opera Pia Agnesi, sino alla demolizione del vecchio edificio e della chiesa, culminata nel 1937. La facciata, nonostante i maltrattamenti era sostanzialmente originale e integra; il fianco più dimesso era un aspetto riscontrabile in non poche chiese del '600, eppure venne demolita senza remore.
Oltre all'Ospedale Fatebenefratelli e alla chiesa su quest'angolo perduto c'era anche il bel Palazzo Pourtales Cramer (distrutto dopo pochi anni) via Fatebenefratelli 7. Il palazzo ampiamente rimaneggiato attorno alla metà del XVIII secolo era strutturato su due piani intorno a due cortili e aveva una facciata in stile tardobarocco. Verso il corso di Porta Nuova presentava una loggia o belvedere. Aveva un ampio giardino con alberi d’alto fusto, statue e una fontana.

Testo in parte proveniente da Lombardiabeniculturali.it
E un grazie per la collaborazione ad Alessandro Fortuna














Io mi sono cimentato in una approssimativa ricostruzione in 3D per dare forma a qualcosa oramai sparito e giunto a noi solo tramite le foto.







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