Non ci sono montagne da bucare, soldi da pietire, amministrazioni da convincere. Sono sei chilometri (non seicento) di strada che collegano Monza al sito espositivo, progettati da anni, finanziati dal Governo con 100 milioni di euro. Ma quando ieri si è trattato di fare il punto delle infrastrutture per Expo, il funzionario di Autostrade per l'Italia, concessionario di questa terza tratta della Rho-Monza, ha presentato schemi e tabelle e ha concluso che i lavori saranno sicuramente pronti. Per il novembre 2016. Apriti cielo.
L'amministratore delegato di Expo, Giuseppe Sala, ha perso le staffe: «Io Expo devo aprirlo il primo maggio 2015. E voglio tutto pronto». Al funzionario che cercava timidamente di spiegare che «questi sono i tempi normali», Sala ha replicato alzando ancora di più la voce e respingendo quella che ha considerato «una inutile provocazione»: «Expo non è un evento normale e quindi non voglio sentire parlare di tempi normali». L'assessore regionale alle Infrastrutture, Maurizio Del Tenno, ha commentato nel pomeriggio: «Ora è necessario stabilire un rigido cronoprogramma, perché l'opera sia conclusa in tempo. Il cantiere va aperto quanto prima. Anche il ministero si è impegnato a dare risposte in tempi brevi». E non è finita lì: l'ad ne ha avute anche per l'assessore della Provincia Giovanni De Nicola che, a proposito della stessa questione, insisteva sulla necessità di chiedere il parere ai Comuni e di coinvolgerli nella decisione. Sala è stato perentorio e ha chiuso il dibattito più o meno così: «Expo sta già consultando tutti, anche se non sarebbe proprio lavoro. Se lei è qui per dare un contributo costruttivo, bene, altrimenti taccia».
Dal Corriere della Sera