A volte ci sono delle cose che potevano essere risolte subito ed invece a quanto pare, ci devono pensare i cittadini. Dobbiamo dire che l'iniziativa (l’associazione City Art in collaborazione col circolo PD di via Padova) che ha disposto lungo tutto il perimetro del marciapiede, tra via Padova e via Chavez il 14 febbraio scorso, degli archi in tubi corrugati, sostenuti da supporti in cemento ha abbellito in un certo modo quest'angolo di città. Il marciapiede in questione era sempre usato come sicuro posteggio per vetture notte e giorno, come spesso succede a Milano. Per il momento, possiamo dire, le auto sono state allontanate da un istallazione artistica di strada.
La “piazza d'Archi” rimarrà lì per qualche giorno e poi sarà facilmente
“smantellata”. Successivamente, i basamenti utilizzati come base per gli
archi verranno trasformati in parte in opere d’arte, in parte in
dissuasori del traffico “creativi”, grazie alla collaborazione di un
gruppo di artisti che gravitano attorno all’associazione City Art,
partner del progetto. Essi verranno donati al Consiglio di Zona, con la
richiesta che i dissuasori vengano riutilizzati almeno in parte nel
medesimo luogo dell’installazione, per sancirne definitivamente la
destinazione pedonale. Il “lascito” ha anche il significato di donare
bellezza al quartiere e si inserisce in un filone più vasto del
progetto, che ha visto la trasformazione di una serie di serrande della
via Padova in opere d’arte a cielo aperto, da parte di un gruppo di
giovani artisti dell’Accademia.
Noi di Urbanfile ci chiediamo ogni volta che vediamo queste situazioni dove enormi marciapiedi vengono lasciati in catrame anziché creare un piccolo angolo verde? Anzitutto perché il Comune e i Vigili Urbani non intervengano più spesso per far sparire quest'uso dei marciapiedi come parcheggio. Seconda cosa, anche se istallare qualcosa di artistico (?) è sempre una cosa buona, non sarebbe stato più bello dove il marciapiede è più largo, creare un aiuola e piantare un albero, sempre? L'esempio ancora in sospeso in Viale Monte Grappa, dove una colata di cemento ha riempito uno spazio che poteva essere messo a verde né è un emblema eclatante, dove l'incapacità da parte degli uffici tecnici comunali di pensare una città più vivibile è da decenni evidente.
Lo stesso angolo usato come parcheggio in immagini trovate su Streetview di Google immortalate nel corso degli anni.
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