Per chi resta in città durante queste feste, Milano offre un ricco calendario di iniziative, organizzate o sostenute dal Comune: musica, cultura, sport, ma anche tante idee dedicate ai più piccoli da San Silvestro all’Epifania. Vediamone alcune.
IL CONCERTO IN PIAZZA DUOMO
I milanesi potranno salutare l’arrivo del nuovo anno in piazza Duomo, grazie al grande concerto gratuito organizzato dal Comune che quest’anno vedrà come protagonisti il Dj set a cura di Elita Sound System e la musica di Angelique Kidjo e Roy Paci Aretuska Allstars. Si parte alle ore 20:45 con il dj set fino alle 22 e, a seguire, Angelique Kidjo e Roy Paci. Anche quest’anno il concerto finirà poco dopo la mezzanotte, così da permettere a tutti di tornare a casa con i mezzi pubblici o continuare i festeggiamenti nei tanti locali della città. Sarà proprio Roy Paci ad accompagnare nel nuovo anno chi festeggerà in piazza, con uno spettacolo solare e ricco di energia, con un sound rinnovato e impreziosito grazie all'introduzione dell'elettronica, a consolidare la potenza sempre espressa durante i live. Pochissimi gruppi italiani possono vantare delle performance che riscuotono così grandi entusiasmi.
Molto attesa anche la performance di Angelique Kidjo, artista molto celebrata, che ha saputo creare un linguaggio comune tra diverse culture. Partendo infatti dal retaggio culturale del Benin, suo paese di nascita, Angelique ha saputo inglobare nella sua musica elementi provenienti da tradizioni diverse quali funk, salsa, jazz, samba e makossa, conquistando, con la sua potente voce e presenza scenica, consensi oltre ogni confine. Scorrendo il suo curriculum artistico possiamo trovare collaborazioni con artisti del calibro di Peter Gabriel, Joss Stone, Carlos Santana, Alicia Keys, Ziggy Marley, Carmen Consoli, Youssou N’Dour. Media partner dell’evento sarà Discoradio.
MOSTRE E MUSEI
A San Silvestro, Capodanno e l’Epifania in Sala Alessi a Palazzo Marino sarà possibile ammirare, gratuitamente, la straordinaria Madonna Estérhazy di Raffaello, splendida opera del genio del Rinascimento proveniente dal Museo delle Belle Arti di Budapest; aperte a Palazzo Reale inoltre le mostre dedicate a Chagall, Van Gogh, Segantini, The Cal Pirelli, Amos Gitai, il Pac che ospita la rassegna di arte e cinema “Glitch”, Palazzo della Ragione con l’esposizione fotografica dedicata al grande esploratore italiano Walter Bonatti, il Museo del Novecento con la mostra Klein Fontana, la Gam con la personale dello scultore Alberto Giacometti (la collezione permanente della Gam è aperta il 31 fino alle 17.30 e chiusa l’1 gennaio). Ampliati gli orari delle mostre di Palazzo Reale dedicate a Chagall, Van Gogh e Segantini, che resteranno aperte la domenica fino alle 21, il lunedì dalle 9.30 alle 19.30 e a Capodanno dalle 14.30 fino alle 22.30. Il 1 gennaio restano chiusi solo il Mueso del Costume di Palazzo Morando e la Casa Museo Boschi Di Stefano.
Durante tutte le festività, inoltre, si potranno visitare anche la mostra-focus sul cibo “Food - la scienza dai semi al piatto” al Museo di Storia naturale (aperta il 31 e il 6 gennaio fino alle 17.30, chiusa la collezione permanente l’1 gennaio) e la rassegna “Conrad e il mare” allestita nelle sale dell’Acquario civico. Oltre 100 opere e 60 artisti di tutto il mondo per la quarta dizione di Bag, il progetto dell'Università Bocconi per la promozione dell’arte contemporanea: un percorso tra installazioni, sculture, fotografie e quadri, del calibro di Lucio Fontana, Ettore Spalletti, da Arnaldo Pomodoro a Piero Manzoni, Steven Scott, Gerold Miller e Zhang Huan, esposti nel campus della Bocconi.
La Fondazione Stelline (Corso Magenta 61) e l'Associazione Amici delle Stelline ospitano la mostra "Alfabeto della città metropolitana", un percorso narrativo costruito attraverso una serie di lemmi che raccontano per spunti ed impressioni gli aspetti più suggestivi della città. si va dalla A di Architettura alla Z di Zone, passando per la G di Green City e l’immancabile L di Leonardo. Ogni lettera racconta un pezzo di Milano, attraverso le immagini di 30 fotografi. I Musei del Castello Sforzesco, il Museo Archeologico, il Museo del Risorgimento con la mostra “I lavoratori del cibo”, il Museo del Costume, Moda e Immagine Palazzo Morando restano aperti per San Silvestro e per l’Epifania, chiusi invece il 1° gennaio e lunedì 5 gennaio.
Lo Studio Museo Messina è aperto il 31 dicembre, il 1° gennaio e il 6 gennaio, mentre la Casa Boschi di Stefano è visitabile il 31 dicembre e il 6 gennaio.
Il dettaglio di tutte le sedi espositive e museali civiche è contenuto nel link allegato, che specifica anche i differenti orari di apertura: https://www.facebook.com/notes/comune-di-milano-cultura/musei-e-mostre-orari-di-apertura-durante-le-festivit%C3%A0-dicembre-e-gennaio-2014201/741435592617157
BAMBINI
Per bambini e famiglie si inizia presto, alle ore 10, con i “Laboratori al mulino: Sali da bagno”, visita guidata interattiva per scoprire la struttura del Mulino e l’orto delle erbe officinali, nel complesso monastico dell’Abbazia di Chiaravalle e partecipazione ad un laboratorio di erboristeria: mentre dalle 15.00 alle 17.00, sempre a Chiaravalle, “Laboratori al mulino: deliziosi cup cake”, visita guidata interattiva per scoprire la struttura del Mulino e l’orto delle erbe officinali. Sforzinda al Castello Sforzesco organizza, nei giorni 2-3-4-5-6 gennaio, ‘Il lungo viaggio dei magi’ , per famiglie con bambini dai 6 agli 8 anni: un racconto animato con musica e immagini tratte dai capolavori della storia dell’arte sulla nascita di Gesù e sull’arrivo dei Magi, che culmina con la narrazione della misteriosa presenza di Magi a Milano nella basilica di Sant’Eustorgio.
SPORT
Sette le piste di pattinaggio presenti in città per chi preferisce l’attività sportiva: Giardini Montanelli (due), Fabbrica del Vapore, piazza Gae Aulenti (pattinaggio e curling), piazza Francesca Romana e piazza XXV Aprile. In piazza Gae Aulenti e in piazza XXV Aprile si potrà pattinare anche dopo la mezzanotte.
IL MERCATINO
Il Mercatino di Natale sarà aperto fino all’epifania e si snoda tra l’inizio di corso Vittorio Emanuele, lo spazio in corrispondenza dell’abside del Duomo e via dell’Arcivescovado sino a piazza Fontana: un percorso fiabesco, questo il tema del progetto vincitore, ispirato al mondo magico di fate, gnomi e folletti. Un grande spazio all’aperto dedicato alla scoperta dei prodotti tipici della tradizione natalizia di tutte le regioni italiane e, in particolar modo, di quella lombarda che farà riscoprire ai milanesi anche il valore dell'artigianato artistico.
LE VETRATE DEL DUOMO RISPLENDONO DI LUCE
Le grandi vetrate istoriate del Duomo si rivestono di nuova luce in occasione di queste festività. Grazie all’impegno della Veneranda Fabbrica, l’abside e il lato sud del Duomo si illumineranno a festa. Lo straordinario scrigno di colori delle vetrate torna così a rischiarare la città dell’Expo, restituendo bellezza ed emozione all’intera piazza. Sarà possibile ammirare questo spettacolo ogni giorno, dopo la chiusura delle porte del Duomo, fino al 6 gennaio.
Anche Palazzo Marino come da tradizione sarà aperto il primo giorno dell'anno. Nel cortile centrale, a partire dalle ore 10:30 le Bande Civiche si alterneranno in un concerto con brani famosi tratti dal repertorio classico e popolare.
Il calendario completo delle iniziative e tutte le informazioni: www.comune.milano/biancoinverno
mercoledì 31 dicembre 2014
Commercio: 83 nuovi chioschi in arrivo per il 2015
Più spazi di vendita su suolo pubblico in tutte le nove Zone della città. Sono state approvate oggi dalla Giunta di Palazzo Marino le linee guide per l’assegnazione di 83 nuove postazioni sia per sola attività di vendita o con somministrazione. Un’esigenza di ampliamento dettata anche dall’imminenza di un appuntamento come l’Esposizione Universale 2015.
“Un provvedimento che va nella direzione di ampliare l’offerta di questa tipologia di commercio che si prevede facilmente fruibile dai tanti visitatori previsti per Expo”. Così l’Assessore al Commercio e Attività produttive Franco D’Alfonso che prosegue: “Nuovi chioschi in luoghi oggi sempre più frequentati e vissuti dai cittadini e dai visitatori, come giardini o aree oggetto di riqualificazione, in centro come in periferia. Penso, ad esempio, a piazza Beccaria, viale Elvezia, Darsena, piazza Leonardo Da Vinci e Foro Bonaparte”.
Le linee guida approvate oggi hanno il compito di indicare le modalità di selezione per il rilascio delle autorizzazioni commerciali e di concessione dei nuovi spazi individuati per un periodo di 12 anni che decorreranno dall’assegnazione del posteggio. Le 83 aree ospiteranno delle strutture di vendita tipo chiosco, secondo i modelli e canoni estetici indicati dal Comune per garantire l’omogeneità estetica e il decoro, adibite sia a vendita alimentare con somministrazione sia non alimentare (escluso abbigliamento). I chioschi con somministrazione inoltre dovranno essere dotati di servizi igienici per il personale e per la clientela. La loro dimensione massima sarà di 15 mq, ove possibile aumentabile a 24 se il servizio igienico previsto sarà ad uso pubblico e non solo dei clienti.
Il canone per l’occupazione varierà a seconda dell’ubicazione del posteggio e sarà calcolato in base al regolamento COSAP e compreso tra un minimo di 77 euro e un massimo di 255 al mq annui a seconda delle caratteristiche economiche e sociali delle vie e delle Zone in cui gli spazi sono ubicati. Gli spazi proposti sono stati individuati sia in funzione della disponibilità delle aree ma anche delle nuove modalità in cui i cittadini vivono le Zone: dai parchi alle nuove aree urbane della città.
Possono presentare domanda per il rilascio dell’autorizzazione le persone fisiche, le ditte individuali, le società di persone e quelle di capitali regolarmente costituite così come le cooperative. Ogni soggetto può presentare due domande e qualora per lo stesso posteggio pervengano più richieste avranno priorità gli operatori di Zona 1 che nel corso dell’ultimo triennio sono stati oggetti di trasferimento o non rinnovati. Priorità anche per i titolari di concessioni temporanee che intendono stabilizzare la propria posizione lavorativa.
Per le postazioni individua te in aree sottoposto a vincolo architettonico, monumentale ovvero paesaggistico sarà comunque necessaria l’acquisizione di specifico parere delle autorità competenti sulla base dei progetti presentati dagli interessati.
Tutti i termini e le modalità di partecipazione al bando verranno pubblicate nelle prime settimane di gennaio sul sito www.comune.milano.it nella sezione Bandi e gare.
“Un provvedimento che va nella direzione di ampliare l’offerta di questa tipologia di commercio che si prevede facilmente fruibile dai tanti visitatori previsti per Expo”. Così l’Assessore al Commercio e Attività produttive Franco D’Alfonso che prosegue: “Nuovi chioschi in luoghi oggi sempre più frequentati e vissuti dai cittadini e dai visitatori, come giardini o aree oggetto di riqualificazione, in centro come in periferia. Penso, ad esempio, a piazza Beccaria, viale Elvezia, Darsena, piazza Leonardo Da Vinci e Foro Bonaparte”.
Le linee guida approvate oggi hanno il compito di indicare le modalità di selezione per il rilascio delle autorizzazioni commerciali e di concessione dei nuovi spazi individuati per un periodo di 12 anni che decorreranno dall’assegnazione del posteggio. Le 83 aree ospiteranno delle strutture di vendita tipo chiosco, secondo i modelli e canoni estetici indicati dal Comune per garantire l’omogeneità estetica e il decoro, adibite sia a vendita alimentare con somministrazione sia non alimentare (escluso abbigliamento). I chioschi con somministrazione inoltre dovranno essere dotati di servizi igienici per il personale e per la clientela. La loro dimensione massima sarà di 15 mq, ove possibile aumentabile a 24 se il servizio igienico previsto sarà ad uso pubblico e non solo dei clienti.
Il canone per l’occupazione varierà a seconda dell’ubicazione del posteggio e sarà calcolato in base al regolamento COSAP e compreso tra un minimo di 77 euro e un massimo di 255 al mq annui a seconda delle caratteristiche economiche e sociali delle vie e delle Zone in cui gli spazi sono ubicati. Gli spazi proposti sono stati individuati sia in funzione della disponibilità delle aree ma anche delle nuove modalità in cui i cittadini vivono le Zone: dai parchi alle nuove aree urbane della città.
Possono presentare domanda per il rilascio dell’autorizzazione le persone fisiche, le ditte individuali, le società di persone e quelle di capitali regolarmente costituite così come le cooperative. Ogni soggetto può presentare due domande e qualora per lo stesso posteggio pervengano più richieste avranno priorità gli operatori di Zona 1 che nel corso dell’ultimo triennio sono stati oggetti di trasferimento o non rinnovati. Priorità anche per i titolari di concessioni temporanee che intendono stabilizzare la propria posizione lavorativa.
Per le postazioni individua te in aree sottoposto a vincolo architettonico, monumentale ovvero paesaggistico sarà comunque necessaria l’acquisizione di specifico parere delle autorità competenti sulla base dei progetti presentati dagli interessati.
Tutti i termini e le modalità di partecipazione al bando verranno pubblicate nelle prime settimane di gennaio sul sito www.comune.milano.it nella sezione Bandi e gare.
Zona Solari - Cola di Rienzo 37, quasi a buon punto
A due passi dal Parco Solari, in via Cola di Rienzo 37, in un contesto signorile ed in una zona molto tranquilla, in un mix di edifici di inizio novecento e condomini anni Cinquanta, nel 2012 è stato abbattuto un complesso di due edifici a stecca del primo Novecento per far posto ad una nuova costruzione pensata secondo i più avanzati standard tecnologici, progettata in
classe A+, con il vantaggio di notevoli risparmi nei consumi e nella
manutenzione. Il palazzo demolito era una modesta casa popolare di ringhiera.
Il complesso residenziale oramai in avanzato stato di costruzione, ripropone le sagome delle due palazzine esistenti, ma con l'ala interna più alta.
Il complesso prevede la realizzazione di 32 appartamenti di cui cinque duplex agli attici delle due palazzine, ben serviti dai box e dagli spazi comuni realizzati ai piani terra ed interrati.
Della vecchia palazzina, anche se di aspetto modesto, si poteva mantenerne la facciata. Anche se la nuova costruzione usando anche materiali come il marmo, risulta molto elegante.
Il complesso residenziale oramai in avanzato stato di costruzione, ripropone le sagome delle due palazzine esistenti, ma con l'ala interna più alta.
Il complesso prevede la realizzazione di 32 appartamenti di cui cinque duplex agli attici delle due palazzine, ben serviti dai box e dagli spazi comuni realizzati ai piani terra ed interrati.
Della vecchia palazzina, anche se di aspetto modesto, si poteva mantenerne la facciata. Anche se la nuova costruzione usando anche materiali come il marmo, risulta molto elegante.
Zona Castello - Riaffiora il vecchio bagno pubblico
Si sapeva della loro presenza anche perché ancora vi erano ben presenti, le scale d'accesso protette da una ringhiera. Si tratta dei bagi pubblici dislocati sotto largo Cairoli, oggi riportati alla luce del giorno per via dei lavori di sistemazione del piazzale. Purtroppo per ora non siamo riusciti a sapere molto a proposito di questi bagni pubblici, ma probailmente venenro realizzati negli anni Trenta. In questi giorni sono stati scoperchiati e ancora è un mistero sul loro futuro, non conosciamo anora se saranno risparmiati o verranno salvati in qualche modo.
martedì 30 dicembre 2014
Zona Brera - La stazione Lanza della M2 cgiusa per lavori
Per gli utenti della metropolitana 2 Lanza ci saranno 4 mesi di disagi.Infatti dal 2 gennaio fino ad oltre la metà di aprile 2015 per lavori alle scale mobili per entrambe le direzioni di marcia. A Lanza sono presenti ben sei scale mobili, di cui 4 estremamente lunghe. La stazione di Lanza fu aperta il 3 marzo 1978 e perciò rientra nel piano di rinnovo delle intere scale mobili che ATM sta effettuando già da alcuni mesi. Per poter effettuare i lavori il più velocemente possibile ATM ha deciso di chiudere al pubblico la stazione così da poterla consegnare in tempo per EXPO.
Forse un po' drastica come soluzione.
Forse un po' drastica come soluzione.
Zona San Babila - Dopo più di un mese il totem ATM torna in vita
L'abbiamo tenuto sotto controllo fin dal giorno in cui ci siamo accorti che aveva smesso di funzionare, più o meno un mese fa. Stiamo parlando del totem informativo ATM collocato presso uno degli ingressi della metropolitana di Piazza San Babila, una delle molteplici colonnine interattive installate, a partire dal 2013, nei punti più strategici della città. Questo totem, in particolare, si era improvvisamente spento verso la fine di novembre. Finalmente, in concomitanza delle festività di Natale, è tornato a funzionare regolarmente.
2014-11-27 Totem informazioni ATM |
2014-12-10 Totem informazioni ATM |
2014-12-29 Totem informazioni ATM |
lunedì 29 dicembre 2014
Zona Garibaldi - Si potano i viali
In questi giorni di festività natalizie sono iniziati i lavori per le grandi potature dei viali principali come per Viale Francesco Crispi tra Porta Garibaldi e Porta Volta. La stessa cosa è avvenuta in via Fabio Filzi, vicino alla Stazione Centrale.
domenica 28 dicembre 2014
Zona Ticinese - L'immagine di un luogo di cultura
Sappiamo che spesso è la mancanza di finanziamenti a determinare
l'aspetto di un luogo. Il Museo Diocesano, in Corso di Porta Ticinese,
nasce nel 2001 per iniziativa dell'Arcidiocesi di Milano con lo scopo di
tutelare, valorizzare e divulgare i tesori artistici della diocesi
ambrosiana. Il Museo è stato ricavato nei chiostri quattrocenteschi e
cinquecenteschi dell'ex convento domenicano di Sant'Eustorgio, chiostri
in parte distrutti durante la Seconda guerra mondiale.
L'ingresso è stato creato nel punto dove i bombardamenti hanno lasciato una breccia nella cortina di palazzi del Corso di Porta Ticinese. Un varco mai sistemato con criterio e che, ancora oggi, dà un disorientante senso di vuoto urbano. I palazzi confinanti hanno muri ciechi che potrebbero almeno essere decorati, magari anche da qualche street-artist; non c'è una piazza piazza o un largo che consenta un comodo accesso all'esposizione. Per non parlare della parete con listarelle in legno usata per nascondere i ruderi e "fingere" un ingresso consono.
Insomma, invece di creare una bella entrata degna di un luogo di cultura, non si è creato proprio nulla. A dire il vero un progetto c'era, quello dello studio di Josep Llinas Carmona, questo intervento prevedeva la ricucitura nell'apertura provocata dai bombardamenti e consentiva la connessione del Corso con il Parco delle basiliche. Forse un po' estremo come concetto di ingresso, ma di sicuro un progetto dall'effetto importante. Peccato che finora non si sia visto nulla e perciò si arriverà all'evento dell'EXPO senza che qualcosa cambi.
L'ingresso è stato creato nel punto dove i bombardamenti hanno lasciato una breccia nella cortina di palazzi del Corso di Porta Ticinese. Un varco mai sistemato con criterio e che, ancora oggi, dà un disorientante senso di vuoto urbano. I palazzi confinanti hanno muri ciechi che potrebbero almeno essere decorati, magari anche da qualche street-artist; non c'è una piazza piazza o un largo che consenta un comodo accesso all'esposizione. Per non parlare della parete con listarelle in legno usata per nascondere i ruderi e "fingere" un ingresso consono.
Insomma, invece di creare una bella entrata degna di un luogo di cultura, non si è creato proprio nulla. A dire il vero un progetto c'era, quello dello studio di Josep Llinas Carmona, questo intervento prevedeva la ricucitura nell'apertura provocata dai bombardamenti e consentiva la connessione del Corso con il Parco delle basiliche. Forse un po' estremo come concetto di ingresso, ma di sicuro un progetto dall'effetto importante. Peccato che finora non si sia visto nulla e perciò si arriverà all'evento dell'EXPO senza che qualcosa cambi.
Di seguito i rendering del progetto vincitore del concorso internazionale di Josep Llinas Carmona e mai realizzato.
mercoledì 24 dicembre 2014
Zona Scala - Chiese scomparse: San Giovanni decollato alle Case Rotte
Le famose soppressioni di Giuseppe II d'Asburgo attuate a cavallo del decennio 1780/90 decretarono la morte e la sparizione di centinaia di chiese e conventi a Milano e non solo. Una di queste vittime è stata la bellissima chiesa barocca di San Giovanni decollato alle Case Rotte.
ViaCase Rotte e la facciata barocca della chiesa. A destra il lato di palazzo Marino |
Le origini di questa chiesa si identificano in epoca medievale. Essa fu edificata nel 1390 su un'area appartenuta ai Della Torre, che nel 1311 persero il potere ad opera dei Visconti, nuovi signori e duchi di Milano. Come è noto, tutte le case dei Torriani furono saccheggiate e rase al suolo da lì il nome odierno della cvi a delle Case Rotte.
All'incirca dove sorgeva il palazzo Toriano fu per l'appunto costruita una piccola chiesa a cappella dedicata a Santa Veronica. La vecchia chiesa risultava costruita in laterizio ad arco acuto, il tetto era coperto con tavole, aveva un'abside, dove si trovava l'altare maggiore. Sull'ampia facciata vi erano due porte di luce diversa fra loro, mentre all'interno vi erano due cappelle una di fronte all'altra. Quella di destra dedicata a Maria vergine, l'altra di sinistra intitolata San Giovanni battista.
Già modificata nel 1420 è nel 1569 che si decise un completo rinnovamento della chiesa oramai vetusta su interesse del cardinale Borromeo con incarico a Pellegrino Tibaldi (Puria, 1527 – Milano, 1596).
E' però nel 1654 che l'aspetto della chiesa assunse l'aspetto finale che giunse fino alla sua demolizione, aspetto progettato da Francesco Maria Richini (Milano, 1584-1658) e portato a termine dal figlio Gian Domenico che prese il posto del padre il quale morì il 24 aprile 1658.
Nella stesura del progetto della nuova chiesa il Richini dovette superare non pochi problemi. Il quesito più evidente era rappresentato dal rapporto tra la nuova costruzione e quella preesistente e l'esiguo spazio a disposizione, nonché il restauro dei fabbricati della scuola fronteggianti le via Case Rotte fino al fianco della costruendo chiesa di San Fedele.
La soluzione del Richini consistette in un aula unica a pianta ottagonale inscritta in un ellissi con due lati molto più lunghi degli altri dove vennero allestite due cappelle. Era riccamente decorato da affreschi e stucchi principalmente settecenteschi. La facciata che si affacciava sulla via Case Rotte, era impostata su due ordini, l'inferiore costituito da un atrio a tre arcate sorrette da due coppie di colonne binate, che formavano un piccolo vestibolo chiuso da una cancellata e quello superiore sormontato da un sobrio timpano dando l'impressione di un palazzo nobiliare anziché di una chiesa.
Piantina della chiesa precedente |
E' però nel 1654 che l'aspetto della chiesa assunse l'aspetto finale che giunse fino alla sua demolizione, aspetto progettato da Francesco Maria Richini (Milano, 1584-1658) e portato a termine dal figlio Gian Domenico che prese il posto del padre il quale morì il 24 aprile 1658.
Il nuovo progetto del Richini |
Facciata della chiesa |
L'ingresso a colonne binate |
La soluzione del Richini consistette in un aula unica a pianta ottagonale inscritta in un ellissi con due lati molto più lunghi degli altri dove vennero allestite due cappelle. Era riccamente decorato da affreschi e stucchi principalmente settecenteschi. La facciata che si affacciava sulla via Case Rotte, era impostata su due ordini, l'inferiore costituito da un atrio a tre arcate sorrette da due coppie di colonne binate, che formavano un piccolo vestibolo chiuso da una cancellata e quello superiore sormontato da un sobrio timpano dando l'impressione di un palazzo nobiliare anziché di una chiesa.
Le decorazioni interne |
L'altare di destra |
L'altare del 1700 |
Decorazioni |
L'affresco centrale |
Le due cappelle laterali vennero arricchite da due dipinti di gran pregio, per l'altare di sinistra fu commissionato e super pagato nientemeno che Salvator Rosa (noto pittore napoletano operante a Roma) per una Madonna del Suffragio mentre per la cappella dirimpettaia fu scelto Francesco Cairo che dipinse la Decollazione del Battista.
La chiesa, dopo le soppressioni di Giuseppe II nel 1794 iniziò una lenta decadenza fino ad essere chiusa al culto nel 1874. al comune di Milano che la chiuse al culto e ne fece la sede di alcuni uffici.
Spogliata di gran parte delle sue opere e di alcuni affreschi (oggi alcuni di essi si trovano nei depositi del Castello Sforzesco), la navata principale venne trasformata in archivio con scaffalature per il vicino palazzo Marino. Fu demolita nel 1906 per permettere la costruzione del nuovo Palazzo della Banca Commerciale Italiana e l'allargamento della via.
Spogliata di gran parte delle sue opere e di alcuni affreschi (oggi alcuni di essi si trovano nei depositi del Castello Sforzesco), la navata principale venne trasformata in archivio con scaffalature per il vicino palazzo Marino. Fu demolita nel 1906 per permettere la costruzione del nuovo Palazzo della Banca Commerciale Italiana e l'allargamento della via.
Tormentate furono le vicende che riguardano il dipinto ad olio su tela 285 × 185 cm di Salvator Rosa, la cosiddetta Madonna del suffragio o anche pala delle anime del Purgatorio, catalogata con il numero 606 nel catalogo della pinacoteca di Brera, ma in deposito presso il comando Generale della Guardia di Finanza a Roma dal 1965. Questo dipinto rimase nella sua chiesa di San Giovanni decollato alle case rotte nonostante questa venisse soppressa nel 1784, fino a quando venne requisito dalle milizie francesi che lo inviarono a Parigi dove giunse il 31 luglio 1798. Da Parigi, dopo la caduta di Napoleone, fu spedito a Vienna. Dalla capitale austriaca per interessamento del vice direttore della Galleria imperiale di Vienna, fu restituito a Milano l'8 febbraio 1816.
L'altare maggiore venne trasportato a Viconago, i due angeli laterali al ciborio passarono a decorare la fontana del museo Poldi Pezzoli. Da questo periodo in poi vennero dispersi arredi e quadri: alcuni di essi furono traslati nella vicina chiesa di San Fedele, altri in San Bernardino.
Parte della facciata della chiesa fu ricollocata nel 1924 grazie all'intervento dell'architetto Paolo Mezzanotte sul fianco destro della chiesa di Santa Maria Segreta, in via Ariosto.
Tutto ciò perso per sempre o quasi, una perdita veramente importante per la città di Milano che per il progresso ha sempre sacrificato piccoli gioielli dell'arte e della storia.
Parte della facciata della chiesa fu ricollocata nel 1924 grazie all'intervento dell'architetto Paolo Mezzanotte sul fianco destro della chiesa di Santa Maria Segreta, in via Ariosto.
Tutto ciò perso per sempre o quasi, una perdita veramente importante per la città di Milano che per il progresso ha sempre sacrificato piccoli gioielli dell'arte e della storia.
Demolizioni in corso |
Demolizioni in corso |
Demolizioni in corso |
Prospetto degli edifici a confronto con la nuova facciata della Banca Commerciale |
Facciata della chiesa San Giovanni decollato |
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