Per info: www.procaccini25.it
sabato 28 febbraio 2015
Zona Porta Volta - Procaccini 25
In via Procaccini, al numero 25, ancora per poco si trova incastrato tra due palazzi del primissimo 900 un edificio di un piano ad uso terziario costruito negli anni '60. Ancora per poco perché a breve verrà demolito per far posto al nuovo Procaccini 25. Un edificio moderno che riporterà l'allineamento di gronda coi palazzi circostanti e sarà caratterizzato da una facciata a loggiato sfasato, molto in voga in questi anni. Così via Procaccini vede un altro intervento di pregio arricchire e sostituire vecchi magazzini che a macchia ancora persistevano nella zona. Infatti poco distante stanno costruendo il P17 all'altezza con via Aleardo Aleardi, mentre all'angolo con via Nicolini e piazza Monumentale sta sorgendo il grande complesso di Porta Volta Home.
Zona Tortona - Tra un mese aprirà il Mudec
L'attesa per l'inaugurazione del polo espositivo delle culture del mondo pare non arrivare mai ma finalmente ci siamo. Dopo quasi 15 anni di attesa il 27 marzo 2015 il MUDEC (Museo delle Culture di Milano) aprirà le porte. La vecchia fabbrica Ansaldo, tra le vie Tortona e Savona, fu acquistata dal Comune di Milano nel 1989 per farne la "Città delle Culture". Nel 1999 fu indetto un concorso internazionale di progettazione in due fasi per la realizzazione di un nuovo polo museale su una parte di tale area. La struttura del museo è terminata da quasi un anno, mancano gli allestimenti permanenti, ma a marzo si partirà con le prime due mostre intitolate Africa e Mondi a Milano. Mentre per le collezioni vere e proprie si dovrà aspettare l'anno prossimo, dopo Expo.
Progettato da David Chipperfield, negli spazi dell' ex area industriale dell’Ansaldo in Via Tortona. Questo edificio sarà un luogo dove oltre a poter approfondire l'importante tema del rapporto tra la città e le diverse culture che l'abitano.
Oltre 8000 mq su 3 piani, con il primo destinato a caffetteria, bookshop, didattica, biblioteca e uffici, e gli altri 2 ad ospitare collezioni di America, Asia e Africa (culture extraeuropee) del Comune di Milano, più un attico con ristorante e la mitica ricostruzione del tempio egizio di Medinet Madi.
Indirizzo: via Tortona 56 (fermata metropolitana verde M2 Porta Genova)
Sito ufficiale: www.mudec.it – www.museodelleculture.it
Pagina Facebook: facebook.com/raccolte.extraeuropee
Twitter: @MCultureMilano
venerdì 27 febbraio 2015
Zona Porta Romana - Rinnovo alla fermata dei tram in piazza Medaglie d'Oro
La fermata dei tram a Porta Romana in piazza Medaglie d'Oro da pochi giorni è stata spostata per consentire i lavori di allargamento dei marciapiedi, la pavimentazione e la loro completa sistemazione.
Zona Turro - Chiusura e bonifica per il Parco Trotter
Il Comune di Milano, in accordo con Prefettura e Questura, ha chiesto al corpo specialistico delle Forze Armate di provvedere alla bonifica del Parco Trotter, al fine di offrire massime garanzie di sicurezza ai frequentatori dell’area verde e delle scuole a seguito, nella giornata di ieri, del ritrovamento e della rimozione di un ordigno sulla cui provenienza sono in corso le indagini.
Il Comune da subito ha anche disposto l’attivazione di misure precauzionali quali la chiusura del Parco e la presenza di un presidio fisso di Polizia locale già dalla giornata di ieri. Misure che resteranno attive fino alla conclusione delle attività di bonifica.
E’ salvaguardato l’accesso alle strutture scolastiche con la supervisione della Polizia locale e in accordo con i dirigenti scolastici.
“Abbiamo deciso – ha dichiarato Marco Granelli, assessore alla Sicurezza e coesione sociale - di mettere in atto il massimo delle precauzioni senza voler generare allarmismi ma per offrire le più ampie garanzie a tutela dei cittadini”.
Il Comune da subito ha anche disposto l’attivazione di misure precauzionali quali la chiusura del Parco e la presenza di un presidio fisso di Polizia locale già dalla giornata di ieri. Misure che resteranno attive fino alla conclusione delle attività di bonifica.
E’ salvaguardato l’accesso alle strutture scolastiche con la supervisione della Polizia locale e in accordo con i dirigenti scolastici.
“Abbiamo deciso – ha dichiarato Marco Granelli, assessore alla Sicurezza e coesione sociale - di mettere in atto il massimo delle precauzioni senza voler generare allarmismi ma per offrire le più ampie garanzie a tutela dei cittadini”.
Zona Portello - Niente stadio del Milan
Pare sempre più improbabile la futura presenza al Portello del nuova stadio cittadino del Milan. La protesta virale dei social e delle mail sta avendo la meglio sulle alte decisioni (Comune e Regione). La paura dei residenti è che il rischio di risse e altre manifestazioni violente che spesso accompagnano un evento calcistico (si veda cos'è successo alla Barcaccia di Piazza Di Spagna a Roma poche settimane fa) possano ridurre il quartiere in stato d'assedio. Quindi il Milan dovrà trovare un altro luogo dove collocare lo stadio e a questo punto l'idea di uno stadio collocato in un area densamente abitata sfumerà del tutto, perché il Milan si troverà nuovamente nelle stesse problematiche anche da altre parti.
Zona Sempione - Il ritorno del teatro Continuo di Burri
Sono iniziati i lavori per la ricostruzione del Teatro Continuo di Burri al parco Sempione. Il Teatro Continuo di Alberto Burri tornerà a vivere e lo farà nel luogo in cui fu protagonista per 16 anni, dal 1973 al 1989, quando si decise di smantellare il manufatto perché mal tenuto, pericolante e degradato, tra le proteste dell’autore che non gradì per nulla questa scelta.
Nel frattempo, dopo la notizia, si è formato un comitato (oramai è una consuetudine) contro la sua ricostruzione, su Facebook c'è anche una pagina.
Il dibattito è stato acceso per alcuni mesi come si evince da una lettera pubblicata sulla pagina FB del comitato contrario al Teatro di Burri. Le rimostranze si appellano al fatto che l'opera d'arte in questione deturpa la prospettiva da piazza del Cannone (Castello) verso l'Arco della Pace, interrompendo il cannocchiale prospettico e paesaggistico. Le spese per la sua realizzazione sono coperte dalla Fondazione Burri.
Come sostiene l'Assessore Del Corno, la delibera è stata assunta in piena consapevolezza da un organo appunto deliberante, e gli effetti della delibera non verranno sospesi. La collocazione del teatro Continuo è in piena coerenza con la volontà dell'artista e si pone in linea di continuità con altre analoghe esperienze presenti in tutto il mondo di strutture dedicate alle performative collocate in parchi pubblici.
Per il comitato le ragioni sono ben diverse: è vero che il Burri volle la sua opera, in origine, collocata nel Parco, nel punto esatto dove la si vorrebbe ricollocare, ma bisogna chiedersi se sia stato maggiore il diritto di Burri di collocare la sua installazione nel punto più significativo di Milano, o se non sia prevalente il diritto di un'opera d'arte di essere mantenuta nello stato originario in cui si trova: l'opera d'arte è il Parco sempione nella sua veduta prospettica centrale creata da Emilio Alemagna. La violenza provocatoria di quella collocazione aveva una giustificazione nella natura temporanea della stessa ed era figlia del clima politico di quegli anni. Riproporla oggi ha un valore completamente diverso, risulta priva di significato e motivazioni se non nel ricordo nostalgico degli anni che furono, una operazione vecchia, che non contribuisce all'avanzamento della cultura artistica o alla valorizzazione di nuovi talenti, ma rimangono solo i suoi difetti:
Lo sfregio di un'opera antica come forma di provocazione.
Il Teatro Burri anche se non dovesse ricoprirsi di graffiti è esso stasso un graffito, una tag di Alberto Burri che intende marcare così il suo territorio e rendersi in tal modo riconoscibile.
Nel frattempo, dopo la notizia, si è formato un comitato (oramai è una consuetudine) contro la sua ricostruzione, su Facebook c'è anche una pagina.
Il dibattito è stato acceso per alcuni mesi come si evince da una lettera pubblicata sulla pagina FB del comitato contrario al Teatro di Burri. Le rimostranze si appellano al fatto che l'opera d'arte in questione deturpa la prospettiva da piazza del Cannone (Castello) verso l'Arco della Pace, interrompendo il cannocchiale prospettico e paesaggistico. Le spese per la sua realizzazione sono coperte dalla Fondazione Burri.
Come sostiene l'Assessore Del Corno, la delibera è stata assunta in piena consapevolezza da un organo appunto deliberante, e gli effetti della delibera non verranno sospesi. La collocazione del teatro Continuo è in piena coerenza con la volontà dell'artista e si pone in linea di continuità con altre analoghe esperienze presenti in tutto il mondo di strutture dedicate alle performative collocate in parchi pubblici.
Per il comitato le ragioni sono ben diverse: è vero che il Burri volle la sua opera, in origine, collocata nel Parco, nel punto esatto dove la si vorrebbe ricollocare, ma bisogna chiedersi se sia stato maggiore il diritto di Burri di collocare la sua installazione nel punto più significativo di Milano, o se non sia prevalente il diritto di un'opera d'arte di essere mantenuta nello stato originario in cui si trova: l'opera d'arte è il Parco sempione nella sua veduta prospettica centrale creata da Emilio Alemagna. La violenza provocatoria di quella collocazione aveva una giustificazione nella natura temporanea della stessa ed era figlia del clima politico di quegli anni. Riproporla oggi ha un valore completamente diverso, risulta priva di significato e motivazioni se non nel ricordo nostalgico degli anni che furono, una operazione vecchia, che non contribuisce all'avanzamento della cultura artistica o alla valorizzazione di nuovi talenti, ma rimangono solo i suoi difetti:
Lo sfregio di un'opera antica come forma di provocazione.
Il Teatro Burri anche se non dovesse ricoprirsi di graffiti è esso stasso un graffito, una tag di Alberto Burri che intende marcare così il suo territorio e rendersi in tal modo riconoscibile.
Chi vuole questa "scultura" che divide la città? Molti sono anche i pareri favorevoli alla sua realizzazione. Comunque oramai ci siamo e l'opera torna al suo posto volenti o nolenti. Staremo a vedere se tornerà utile o sarà un ennesimo tassello che presto tornerà al degrado. Noi siamo certi che sarà mantenuto al meglio come altre opere del parco che oramai è diventato un gioiellino.
Foto Ocia87 |
Zona Tre Torri - Giro nel cantiere a fine febbraio
Un bel giro fotografico nel grande cantiere di CityLife:
Anzitutto la novità, oltre allo smontaggio della gru, l'unica rimasta al lato della torre Isozaki, si può vedere che stanno finalmente rivestendo i corpi bassi del grattacielo. A occhio sembravano rivestite da pannelli di metallo ondulati, forati nella parte superiore. L'effetto non è male.
Sui lati stanno costruendo la soletta che sarà la piazza Tre Torri come si vede dalle foto dove stanno facendo grandi gettate di cemento.
Dall'altro lato del Dritto stanno montando la pensilina dell'ingresso, rivolta verso la Piazza 3 Torri e la fermata della metropolitana 5,
Dove c'erano gli ultimi capannoni della fiera, demoliti poco più di un mese fa.
Una strana montagnola di terra ammucchiata all'estremità del parco, dietro le residenze Libeskind.
Qui invece è la base dello Storto, la torre Hadid, oramai emersa dalla fossa.
I lavori del centro commerciale sono andati molto avanti! Tanti nuovi casseri.
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