La cascina con mulino si trovava nel territorio di Trenno al confine col Comune di Pero. Il mulino ad acqua era alimentato dal fontanile Cagnola, opportunamente incanalata in una gora (canale artificiale più stretto) per avere maggior spinta, canale oramai in secca perenne. In funzione ancora negli anni 70/80, la cascina serviva per la macinazione del grano che nel circondario abbondava.
La mappa del Claricio del 1659 accenna di un mulino in questa zona, ma viene chiamato semplicemente “Mulino”.
Dalle mappe catastali di Carlo VI e di Maria Teresa d’Austria e dalla mappa dell’ingegner Gaetano Raggi che descrive tutto il percorso dell’Olona da Legnano a Milano città, stese nel 1772, il Molino Dorino non ha ancora una definizione precisa.
In una mappa molto particolareggiata curata dal ten. Brenna nel 1838 questa costruzione è denominata molino Lauzi, dal nome dei proprietari di allora, i Dorino sono subentrati nella proprietà qualche tempo più tardi. Nel 1929 fu costruita la parte ad abitazioni e ristrutturato tutto il mulino, assumendo così una forma a ferro di cavallo rovesciato; in quell’occasione furono anche rafforzati gli argini dell’Olona che nelle vicinanze correva scoperto, perchè le esondazioni erano abbastanza frequenti e molti erano i danni arrecati dalle piene alle colture. Ora il fiume è stato ingabbiato sottoterra, come molti corsi d'acqua milanesi.
Nel 1934 al molino Dorino arriva come affittuaria la famiglia Cavioni e sono i fratelli Mario e Giovanni gli ultimi conduttori.
Oggi il Molino Dorino è completamente circondato dai fabbricati del terminale della metropolitana, dove si trova anche il deposito mezzi.
Una parte è ancora utilizzata, ma il mulino è completamente ricoperto dalla vegetazione. Peccato che come al solito non si pensi mai alla salvaguardia del patrimonio storico di questa città.
Fonte Le cascine di Porta Vercellina