Peccato che i tempi siano cambiati e le proteste, più virali grazie anche ai social network, si fanno sentire.
Sul cantiere sono stati affissi dei cartelli da alcuni cittadini: "una boiata pazzesca"; "Milano sempre meno verde e più brutta"; "No al cemento nel parco"; " No Burri, Pisapia ogni prato si porta via", Sono alcuni slogan usati per protestare contro l'"ecometro" di Burri.
Forse il Comune doveva valutare meglio se riportare la scultura alquanto ingombrante nel parco Sempione o collocarla in un altro parco (Parco Nord, ad esempio, più grande e ampio). Anche nella redazione di Urbanfile la questione sul teatro di Burri è abbastanza discordante, chi lo vuole e chi no, un po' come Milano. Io me la ricordo quest'istallazione, ero piccolo e mi piaceva tanto salire sul palco e nascondermi coi miei amici tra le quinte, giocando su quest'opera d'arte. Non mi rendevo conto che tutto sommato era una scultura abbandonata e che non aveva nessuna utilità perché all'epoca il Parco Sempione era terra di nessuno e nessuno la "usava" nel modo giusto. All'epoca nessuno saliva su quel palco per recitare, danzare o suonare, ma solo bambini per giocare e vandali che lo riducevano pian piano in un luogo brutto e pericoloso.
Spero solo che una volta rinato, oramai la sua ricostruzione è partita, il Teatro di Burri sia mantenuto come quello che dev'essere, un palco nel parco.
Foto Corriere della Sera