Continua la nostra anteprima sui beni visitabili in occasione delle giornate FAI di Primavera di sabato 21 e domenica 22 marzo. Per informazioni su tutti i beni visitabili http://www.giornatefai.it/ e https://www.facebook.com/fai.delegazione.milano
Il quartiere Bicocca
Il quartiere Bicocca, situato alla periferia nord-est di Milano, che con la sua trasformazione da sito industriale a distretto della conoscenza e della ricerca testimonia un momento di passaggio epocale della nostra società, è l'area dove è maggiormente evidente l’attenzione e l’investimento di Pirelli nel territorio e nella cultura.
Dall’Headquarter alla Fondazione Pirelli, passando per la Bicocca degli Arcimboldi, il quartiere Bicocca ospita i luoghi e segni urbanistici che segnano centinaia di anni di storia e oggi contribuiscono a determinare la nuova identità del quartiere, modificandone in senso positivo la fruizione e la percezione.
Headquarter Pirelli
La progettazione dell’Headquarter viene affidata, dopo un concorso pubblico lanciato nel 1989, all’Architetto Vittorio Gregotti all’interno del progetto generale di riurbanizzazione dell’area di Bicocca. Gregotti sceglie di mantenere al centro dell’edificio la spettacolare torre di raffreddamento, realizzata nel 1950 per la refrigerazione dell’acqua, che presenta un profilo a iperbole, misura 32 metri di diametro alla base e 22 alla sommità, ed è alta 46 metri.
L’edificio, completato nell’agosto del 2003, consiste in un grande cubo di 50 metri per 50 sul cui perimetro si trovano gli uffici, distribuiti su dieci piani, collegati da passerelle aeree alle sale riunioni. Al piano terra della torre si trova un auditorium da 350 posti, mentre sul tetto è situata la piattaforma circolare per l’eliporto.
La torre di raffreddamento è sicuramente l’edificio più significativo dell’area, centro focale dell’intera Bicocca e simbolo della trasformazione del quartiere.
La Bicocca degli Arcimboldi
Il quartiere Bicocca prende il suo nome dalla Bicocca degli Arcimboldi, quattrocentesca "villa di delizie" fatta erigere dalla nobile famiglia milanese degli Arcimboldi che la utilizzava per le vacanze e le battute di caccia. Costruita attorno al 1450 in quella che era allora aperta campagna, la Bicocca è un ampio edificio rettangolare a due piani, importante esempio di residenza di quell’epoca. Ridottasi ad inizio Novecento a poco più che un deposito per attrezzi agricoli, dopo un primo intervento di restauro già avviato nel 1910, la Bicocca degli Arcimboldi entra a far parte nel 1918 delle proprietà della Pirelli dopo essere passata nelle mani di altre importanti famiglie milanesi. Un ulteriore ciclo di restauri viene condotto nel 1922: la Bicocca si avviava a essere prima una casa collegio per orfani e ciechi di guerra, poi “scuola all’aperto” per alunni disagiati, e poi ancora asilo per i figli dei lavoratori.
Nuove ristrutturazioni avverranno nel 1933, nel 1947 e soprattutto nel 1953: da quell’anno, la Bicocca viene definitivamente adibita a sede di rappresentanza del Gruppo. Oggi conservata all'interno dell’Headquarter Pirelli, la Bicocca degli Arcimboldi è uno degli esempi meglio conservati di architettura quattrocentesca lombarda. Il restauro del 1994-1996 ha riportato alla luce le decorazioni originali: un’attenzione particolare merita il recupero dei graffiti, decorazioni tipiche delle ville e dei palazzi della Lombardia del XV secolo, con motivi a piuma di pavone, a squame lanceolate o a losanghe composte da foglie di palme, come quelle dell’ampio ingresso. Anche il motivo del sole, ripetuto più volte sia al piano terreno sia al primo piano, alternato a stelle e decori geometrici, è un tipico elemento di decorazione lombarda. La sala con gli affreschi di maggiore importanza, detta "Sala delle Dame”, si trova al primo piano e ritrae gruppi di donne, probabilmente appartenenti alla famiglia degli Arcimboldi, intente alle attività quotidiane. La Bicocca costituisce una chiara testimonianza della vita sociale del XV secolo ed è uno dei rari esempi di architettura civile di campagna dell’epoca giunto fino a noi.
La Fondazione Pirelli
La Fondazione Pirelli è ospitata nell’edificio detto “Fabbricato 134”, una palazzina degli anni Trenta che mantiene tutto il fascino dell’architettura industriale che caratterizzava il celebre stabilimento milanese, cuore della Pirelli fin dal 1908. Costituita nel 2009, la Fondazione Pirelli ha tra i suoi obiettivi la salvaguardia del patrimonio storico dell’azienda e la promozione della cultura d’impresa di Pirelli attraverso convegni, iniziative in collaborazione con altre istituzioni culturali e attività espositive. La valorizzazione dei diversi fondi dell’Archivio Storico costituisce infatti l’occasione e lo spunto per le mostre che periodicamente vengono allestite presso gli spazi espositivi della Fondazione. Numerose anche le attività educative promosse che comprendono percorsi formativi rivolti ai bambini delle scuole primarie, secondarie di primo e secondo grado con lo scopo di far conoscere il mondo della produzione e del lavoro e avvicinarli ai valori fondanti della cultura d’impresa del Gruppo.
L’edificio della Fondazione Pirelli custodisce l’Archivio Storico, costituito dall’equivalente di oltre tre chilometri lineari di documenti, progressivamente restaurati e resi disponibili per il pubblico, studiosi e ricercatori. L’Archivio Storico, che nel corso degli anni si è continuamente arricchito, comprende migliaia di immagini fotografiche dei più importanti fotografi che lavorarono per la Pirelli nel corso degli anni, tra cui Federico Patellani, Ugo Mulas, Arno Hammacher, Gabriele Basilico, Falcio Roiter; centinaia di bozzetti originali e manifesti pubblicitari firmati da alcuni dei graphic designer più noti tra cui Riccardo Manzi, Bruno Munari, Bob Noorda, Armando Testa; oltre 300 film su pellicola e nastro magnetico dal 1912 ai giorni nostri commissionati a registi e giornalisti divenuti in seguito nomi molto noti (come il film “La fabbrica sospesa” commissionato nel 1985 al giovane Silvio Soldini). La Fondazione Pirelli ospita inoltre un grande disegno originale di Renato Guttuso, commissionato da Pirelli all'artista in occasione dell’Esposizione Internazionale di Torino del 1961. Il disegno è la base per il mosaico “La Ricerca Scientifica” (1961) che oggi occupa un’intera parete della sala consultazione al primo piano della Fondazione.